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Biscotti per Carnevale

Carnevale!

E’ l’alba di un nuovo giorno, quella del 17 gennaio per l’esattezza e il suono cupo dei campanacci sveglia la popolazione.

E’ il giorno di S’Antonio Abate, protettore degli animali e a Tricarico in provincia di Matera c’è un festeggiamento in corso.

Durante questa giornata le maschere si attengono alla tradizione più antica, che prevede la sveglia del paese all’alba, con la vestizione delle maschere in antiche case allestite ancora con “arredamento” contadino.

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Un piccolo corteo travestito da mucche e tori con costumi tipici del luogo, rievoca l’antico rito della transumanza, a governarlo c’è la figura del “vaccaro” che gestisce l’andamento della ‘mandria’. Questa sveglia singolare alla popolazione tricaricese,  annuncia l’inizio delle celebrazioni del carnevale lucano che raggiunge la Chiesa di S’Antonio Abate all’entrata del Paese, dove si accende un falò in onore del Santo, si ripercorrono gli antichi rituali antropologici dei 3 giri propiziatori intorno la chiesa e si benedice la mandria in partenza per le viuzze del centro storico del paese.

I costumi e le figure

A caratterizzare ‘ L Mash-kr’ tricaricesi , per la “mucca”, un cappello a falda larga coperto da un foulard e da un velo, entrambi bianchi, decorato con lunghi nastri multicolori che scendono sino alle caviglie. Per il “toro”, un copricapo nero addobbato con lunghi nastri rossi .

Disposte in due file, secondo uno schema ordinato, mimano l’andatura delle bestie, finché i “tori” non improvvisano sorprendenti sortite e, sfuggendo al controllo del “capo”, inscenano l’accoppiamento con le “mucche”, un retaggio di culture ancestrali, legate ai riti della fertilità. Oltre a queste figure, il corteo è composto da altri personaggi, massari, sottomassari e conte e contessa, questi ultimi sono tutti con viso scoperto e con costumi del ruolo che ricoprono.

La festa

Questo rituale si ripete nell’ultima domenica prima del martedì grasso, oltre alla sfilata delle maschere di Tricarico, prevede la costruzione e distruzione del Fantoccio (con falò di piazza) e il pianto di Quaremma, moglie del Carnevale.

Le giornate dedicate al Carnevale rallegrano il paese e i turisti che si avventurrano in quest’esperienza che prevedono serenate, incontri di piazza accompagnati da musica, suoni e colori degli artisti locali e regionali. Oltre a questi momenti ludici, non mancano momenti conviviali, come il Pranzo e La cena con le Maschere, per il consumo di cibi e bevande raccolti durante la questua della mandria per le vie del centro storico. Imperdibili a tal proposito l’assaggio ai salumi di Tricarico accompagnati da un buon pane e del vino rosso locale.

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Tricarico e accoglienza

Come in tutti i paesini della Basilicata anche qui a Tricarico la vita scorre lenta, come se il tempo si fosse fermato per permettere al turista di godere delle bellezze del luogo e dei paesaggi che lo circondano. Ideale in primavera per godere di lunghe passeggiate nei boschi circostanti oppure per ammirare il centro del paese, La Chiesa di Santa Maria Assunta, le torri saracena e della Ràbata, il palazzo ducale e i palazzi nobiliari.

A tal proposito, tanto gradito mi fu un invito qualche settimana fa al Palazzo Laureano da parte di Anita e Vincenzo Ventricelli.

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Un soggiorno a Palazzo Laureano evoca tutto il fascino della storia sociale e culturale del borgo saraceno e normanno.

Una residenza del XVI secolo completamente ristrutturata, nel centro storico di Tricarico e con una vista unica sulla Cattedrale.

Tracce storiche della dimora si trovano già verso la fine del ‘500 ma la denominazione e la struttura dell’edificio ricalca quella dei tipici palazzi gentilizi dell’800.

Il palazzo offre un soggiorno di charme in ampie stanze, adatte per le coppie e famiglie. Importanti anche gli spazi comuni, dalla sala degustazione vini del piano terra, al salone centrale oltre che alla terrazza che affaccia sui tetti del paese e regala un’immagine romantica al tramonto lucano.

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BISCOTTI FERRO DI CAVALLO, PER CARNEVALE

Questa passeggiata a Tricarico e il suo Carnevale sono stati d’ispirazione a questa semplice ricetta che vale la pena provare.

Dei biscottini friabili e gustosi ideali per la colazione del mattino ma anche per una pausa caffè.

INGREDIENTI

  • 350 g di farina per frolla
  • 150 g di fecola
  • 250 g di burro
  • 125 g di zucchero a velo
  • scorza di limone
  • 1 uovo
  • 1 pizzico di lievito
  • cioccolato fondente qb ( circa 150 g )
  • codette colorate (facoltativo)

PROCEDIMENTO

  • Lavorate mescolando tutti gli ingredienti solidi, unite il burro freddo e lavoratelo velocemente con i polpastrelli.
  • Una volta reso sabbioso l’impasto, unite l’uovo ed amalgamate. Lavorate sino a compattare senza riscaldare troppo l’impasto.
  • Formate una pallina coperta con pellicola e mettete a riposare in frigo per almeno 30 min. .
  • Trascorso questo tempo uscite l’impasto attendete pochi minuti, lavoratelo appena per formare dei cilindretti lunghi del diametro di un dito.
  • Tagliate i cilindretti prestando attenzione che siano dello stesso spessore e lunghezza e formate con ognuno delle U
  • Disponeteli su una teglia da forno con carta, disponeteli distanti uno dall’altro e cuocete a 170°C in forno preriscaldato per circa 20 min.
  • Lasciateli raffreddare una volta pronti.
  • Fondete il cioccolato a bagnomaria e immergeteci le estremità del biscotto. Fate scolare l ‘eccesso di cioccolato e lasciate riposare su una gratella.
  • Per rendere a tema carnevalesco questi deliziosi biscotti potete aggiungere delle codette colorate prima che il cioccolato si raffreddi.
CINNAMON BUNS
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Volevano essere dei Cinnamon buns e invece

Quale dolcetto più desiderato in questo periodo prenatalizio se non i cinnamon rolls?

Questi famosissimi lievitati del nord Europa, spopolati ed amati anche in Italia si presentano belli, soffici, profumatissimi e adatti al gusto di tutti.

La ricetta originale prevede cannella, burro e tutta una serie di ingredienti che non ho potuto usare per seguire i gusti di Cecilia che invece li ha preferiti con della cioccolata alle nocciole e pistacchi salati.

Questa la mia calda coccola per la colazione di Natale che spero accontenterà anche voi.

cinnamon buns

cinnamon buns

cinnamon buns

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BUNS AL CIOCCOLATO E PISTACCHI SALATI

Qualche accortezza prima di realizzare i cinnamon buns. Se usate cannella, zucchero e burro per la farcia saranno sufficienti 60/70 g di zucchero nell’impasto. Se la farcia sarà diversa da questa vi suggerisco di usare almeno 100 g di zucchero. Come per tutti i lievitati dimenticatevi dell’orologio e non abbiate fretta, i tempi di realizzazione sono un pò lunghi ma necessari per la riuscita di un buon lievitato.

INGREDIENTI

per il lievitino

  • 100 g di farina manitoba
  • 100 ml di acqua tiepida
  • 7 g di lievito di birra secco

per l’impasto

  • 400 mg di farina manitoba ( io Molino pasini)
  • 130 ml di latte a temperatura ambiente
  • 100 g di zucchero
  • 2 uova piccole
  • 50 g di burro morbido

per la farcia

  • cioccolata spalmabile circa 100 g a vostro piacere
  • una manciata di pistacchi salati tritati

PROCEDIMENTO

  • Per prima cosa realizzate il lievitino, vi aiuterà ad accorciare i tempi di lievitazione ma soprattutto renderà i buns più soffici. Fate sciogliere in acqua tiepida il lievito di birra secco. Attendete circa 10 minuti e versatelo nella farina manitoba  e mescolate bene a creare una cremina. Coprite con pellicola e lasciatelo raddoppiare per un paio d’ore.
  • Trascorso questo tempo preparate l’impasto nella planetaria versando la farina, il latte a temperatura ambiente, il lievitino, lo zucchero e le uova sbattute un po per volta e infine il burro morbido.
  • Fate lavorare la planetaria con gancio sino a che l’impasto non risulti ben incordato.
  • Coprite l’impasto e fatelo lievitare per almeno 5 ore.
  • Trascorso questo tempo stendete l’impasto con un mattarello formando un rettangolo, spalmate uno strato di crema di cioccolata o nocciola, cospargete di pistacchi e richiudete in tre parti a portafoglio.
  • Tagliate tanti piccoli rettangoli della larghezza di tre dita circa, tagliate in tre dal verso lungo e formate una treccina. , ripiegatela su se stessa.
  • Fate lo stesso con tutto l’impasto e adagiate i buns in una teglia per muffins e fate lievitare ancora per un’ora prima di cuocerli.
  • Infornate a 180°C per circa 30min. Una volta sfornati potete spolverare dello zucchero a velo e gustare.

cinnamon buns

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gnocchi
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Gnocchi al pesto di rucola, noci e limone

Questa storia del giovedi gnocchi, deve finire!

Non so voi ma io sono sempre un po allergica a tutte queste abitudini, certo non succederà nulla se ci spingiamo un po in la per romperle. Quindi via di gnocchi e liberiamoli da questa galera settimanale;)))

Tralasciando per un attimo gli gnocchi che sono stati il trait d’union per questo articolo, vi racconto di come è nata l’ispirazione/desiderio di questa ricetta.

Qualche weekend fa, come spesso accade di sabato, con Claudio e Cecilia, ci siamo avventurati alla scoperta della nostra bella Basilicata.

Pur non avendo meta ma solo una vaga idea di dove andare, siamo rimasti piacevolmente sorpresi dai luoghi  visitati. Di questa terra ciò che mi lascia sempre a bocca aperta è sicuramente il suo panorama e in questo periodo dell’anno ancor più, tutto è colorato di un verde brillante.

Ma quanti campi di grano abbiamo in Basilicata?

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Basilicata, alla scoperta dei Palmenti di Pietragalla

Questa piccola cittadina a circa 24 km da Potenza, regala ai suoi visitatori un esempio d’architettura della civiltà contadina lucana davvero singolare. I Palmenti, delle piccole costruzioni tufacee ricoperte da terreno e vegetazione naturale che un tempo e sino ad epoca recente servivano a realizzare il vino e conservarlo. Al loro interno infatti sono visibili delle vasche, i palmenti appunto, dove l’uva veniva pigiata e lasciata fermentare.

Liberando l’immaginazione, questo paesaggio fa pensare a delle abitazioni fiabesche. Disposte su diversi livelli dal terreno, creano un agglomerato armonioso e di un certo impatto visivo soprattutto per chi li vede per la prima volta. Sul luogo abbiamo trovato delle guide della pro loco locale che raccontavano storia ed aneddoti dei palmenti ed abbiamo proseguito con una degustazione di vino locale a termine della passeggiata.

Segnate il nome, visita da non perdere! Potrebbe essere spunto di gita per queste vacanze di Pasqua e soprattutto copritevi bene, qui c’è sempre un bel venticello!

gnocchi

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Direzione, il Castello di Monteserico

Riprendendo la macchina, direzione Genzano di Lucania ( dove vi suggerisco di far visita ed ammirare la  fontana cavallina) per un pranzetto veloce, abbiamo attraversato una distesa di colline verdeggianti di grano e su un’altura, Monte Serico, abbiamo ammirato il castello di epoca normanna. Tutto il paesaggio intorno sembra esser abitato solo dalla natura, durante tutto il percorso non abbiamo incontrato nessuno solo una pace assoluta.

La sosta per il nostro pranzo ci ha visti catapultati in una semplice ma buona trattoria, dove il padrone e cuoco di casa ci ha fatto provare degli gnocchi homemade davvero eccezionali. Tra un bicchiere di vino ed una chiacchiera è stato cosi gentile da regalarmi la sua ricetta e di rientro da questa gita mi sono lasciata ispirare dal verde ammirato in questa gita e dalla ricetta dell’oste di Genzano.

gnocchi

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Gnocchi con pesto di rucola, noci e limone

Come mi ha suggerito l’oste di Genzano, Il segreto per degli gnocchi morbidi è utilizzare poca farina, avere delle patate ricche di amido e lavorare velocemente l’impasto per non renderlo colloso. Non dimenticate di lasciarli riposare per una mezz’ora prima di cuocerli.

INGREDIENTI

Per gli gnocchi

  • 1 kg di patate
  • 300 g di farina
  • 1 uovo
  • sale qb
  • semola di grano duro rimacinata qb

Per il pesto

  • 100 g di rucola selvatica
  • 50 g di olio evo delicato
  • 80 g di parmigiano
  • 5 noci
  • 1/2 aglio
  • sale e pepe qb
  • scorza di limone bio

PREPARAZIONE

  • Preparate per prima cosa gli gnocchi, fate bollire le patate lasciatele raffreddare, pelatele e schiacciatele.
  • Mettete le patate ormai fredde su di una spianatoia e aggiungete sale, uovo battuto, farina e lavorate  velocemente sino ad ottenere un panetto ben amalgamato, attenzione però se lo lavorate troppo l’impasto risulterà colloso.
  • Realizzate gli gnocchi. Tagliate un pezzo di pasta e create dei filoncini del diametro di un pollice e ricavate dei cilindretti di un paio di cm al massimo.
  • Se l’impasto si attacca usate della farina sul paino e spolveratela sulle mani.
  • Passate gli gnocchi sui rebbi della forchetta per creare le scalanature.
  • Disponeteli su di un vassoio ricoperto da un canovaccio e farina, distanziateli l’uno dall’altro e fateli riposare per 30 min circa.
  • Nel frattempo, preparate il pesto di rucola utilizzando un mortaio oppure un mixer, inserendo nel bicchiere ad immersione tutti gli ingredienti ad eccezione del pepe e della scorza di limone.
  • Portate a bollore dell’acqua salata versateci gli gnocchi e scolateli non appena salgono a galla.
  • Versate il pesto in un grande piatto di portata e versateci gli gnocchi, mescolate delicatamente ed unite se necessario dell’acqua di cottura per rendere morbida la salsa di rucola.
  • Ultimate con del pepe se vi piace e della scorza di limone che gli conferirà un profumo eccezionale.
  • Servite e gustate questo piatto quando è ancora ben caldo.

 

FOOD

Crumble di mele, mandorle, ricotta e le nostre lunghe mattine

 

Talvolta al mattino, soprattutto d’inverno, ci perdiamo in lunghe colazioni, lenti risvegli e dispersivi rincorrerci nel tentativo di prepararci in fretta per uscire il prima possibile e godere del bel tempo d’inizio stagione. Il sole ha cambiato la sua rotta ed inizia ad intravedersi un caldo raggio di sole poggiarsi sul davanzale della finestra della cucina. Da solo  riscalda tutta la casa. Dall’altra parte sento rumori di giochini che cadono, la vocina di Cecilia che dialoga con qualcuno dei suoi amichetti di pezza e nell’aria il suono piacevole della mia musica preferita. Resterei in questa condizione per mattine intere.

Poi tra una corsa ed un’altra, la mezza giornata volge al termine, l’ora del pranzo si avvicina e per non avere la sensazione di aver perso del tutto del tempo in soli giochi e divagare proviamo  a concretizzare preparando qualcosa di buono da gustare dopo il pranzo.

Qualche tempo fa ho ricevuto in regalo delle fave di Tonka, queste preziose a me sconosciute. Ho deciso così di utilizzarle preparando un crumble di mele, che profumasse anche un po di mandorle e vaniglia. Cecilia ha accuratamente selezionato le uniche 4 mele e non proprio freschissime che avevamo in casa e così nel giro di una manciata di minuti, abbiamo preparato un dolce profumatissimo e croccante, proprio come piace a noi.

Pronti a prender nota?

crumble di mele

crumble di mele

crumble di mele

crumble di melecrumble di mele

crumble di mele

crumble di mele

crumble di mele

crumble di mele

Crumble di mele, amaretti e ricotta

Per questa ricetta ho utilizzato la fava di Tonka che è il seme di un albero originario del Sud America. Fa parte della stessa famiglia delle fave, piselli e lenticchie ecc. Il suo aspetto si presenta legnoso, rugoso e il suo aroma è davvero inconfondibile, vaniglia, mandorla, miele. Viene utilizzato soprattutto in pasticceria ma fate attenzione se utilizzato in dosi eccessive può risultare tossico.

Per questa ricetta ne ho grattato una piccola quantità versandola direttamente nella ricotta. Il consiglio è di utilizzare una teglia a cerniera di circa 20, 22 cm.

INGREDIENTI

Per la frolla

  • 350 g di farina tipo 0
  • 60 g di farina di mandorle
  • 2 uova
  • 150 g di burro morbido
  • 120 g di zucchero
  • 10 g di lievito per dolci
  • scaglie di mandorle qb

Per il ripieno

  • 350 g di ricotta
  • scorza di limone bio
  • succo di mezzo limone bio
  • amaretti qb ( circa 10 pz)
  • 4 mele ( quelle che preferite)
  • 5 cucchiai di zucchero
  • 2 noci di burro
  • 90 g di zucchero
  • fava di tonka

PROCEDIMENTO

  • Preparate per prima cosa, la frolla sbriciolata. Unite tutti gli ingredienti (ad eccezione delle scaglie di mandorle)  in una ciotola e lavorateli velocemente con le dita sino ad ottenere un impasto sbriciolato.
  • Versate una parte dell’impasto nella teglia a cerniera e compattatela con le mani o con l’aiuto di un cucchiaio. Create anche i bordi.
  • Sbriciolate gli amaretti con l’aiuto di un mixer o semplicemente con le mani sino a coprire tutto il fondo della frolla (uno strato leggero andrà benissimo).
  • A parte lavorate la ricotta con una grattugiata di fava di tonka, scorza di limone e 90 g di zucchero. Lasciate da parte.
  • Potete usare una marmellata qualsiasi se non avete voglia di far cuocere le mele. Diversamente, sbucciate le mele e tagliatele in  piccoli pezzi.
  • Mettete in una padella le noci di burro con 5 cucchiai di zucchero, fate sciogliere e versateci le mele con una spruzzata di mezzo limone. Fatele cuocere sino a che diventano belle ambrate.
  • Lasciatele raffreddare appena.
  • E’ arrivato il momento di assemblare il crumble. Riprendete la teglia con la base di frolla ed amaretti, unite la crema di ricotta, stendetela su tutta la superficie e poi unite uno strato di mele cotte. Ricoprite il tutto con la parte restante della sbriciolata in maniera grossolana ricoprendo l’intera superficie ed unite le scaglie di mandorle.
  • Infornate in forno già caldo, modalità statico, a 180°C per circa 40 min.
  • Il risultato deve essere un crumble bello dorato. Lasciatelo raffreddare bene prima di gustarlo.
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Banana Bread al cioccolato e datteri

 

Il gelo dei misfatti di questi giorni ha messo tutti noi di cattivo umore, lasciandoci sconcertati e inermi davanti ad una situazione assurda, giorni che ritroveremo sui libri di storia!

A tratti mi sembra di sentire le parole di mia nonna e di rivivere i suoi racconti di guerra, le fughe, i ripari negli scantinati, gli stenti,  la difficoltà di reperire il cibo, di qui la cultura del risparmio che l’ha accompagnata per tutta una vita, così come il recupero in cucina e il gran senso di adattamento.

Tutte le volte che avrai rimandato qualcosa, ricorda che avrai di certo perso. Cosi mi diceva.

Non fare domani quello che puoi oggi, carpe diem, ora, non un attimo in più.

Gli ultimi eventi ce lo stanno insegnando, NON possiamo permetterci di RIMANDARE!

Questo banana bread è una ricetta del recupero e credo che mia nonna avrebbe apprezzato, lei che davvero non sprecava nulla.

banana breadbanana breadbanana bread

Sogno, voglio sognare di potermi svegliare al mattino, al tepore di casa, sentire che tutto è finito e poter offrire latte caldo, caffè e un pezzo d’amore, una fetta di questa mia colazione  a chi ora non riesce nemmeno più ad immaginarla.

Peace and love

banana bread

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BANANA BREAD al CIOCCOLATO e DATTERI

Il banana bread vi permette di recuperare banane ormai troppo mature, avete presente quelle nere?

Morbida e dolce al punto giusto, gustosa da far desiderare che arrivi presto il momento della colazione o della merenda per farne una bella scorpacciata.

INGREDIENTI

  • 2 Banane mature
  • 240 g di farina per dolci
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 90 ml di olio evo ( delicato)
  • 80 g di zucchero di canna
  • 1 punta di bicarbonato
  • 1 pizzico di sale
  • 2 uova
  • 5 mandorle
  • 3 noci
  • 8 datteri secchi
  • 100 g di cioccolato fondente a scaglie

PROCEDIMENTO

  • Schiacciate le banane con una forchetta e mettetele in planetaria a sbattere con l’olio, lo zucchero e il sale.
  • Unite le uova e poi tutti gli ingredienti secchi setacciati. Continuate a sbattere gli ingredienti.
  • Denocciolate i datteri, tagliateli a piccoli pezzi, mischiateli nell’impasto insieme alla cioccolata tagliata grossolanamente a pezzi.
  • Mescolate tutto e versate l’impasto in uno stampo da plumcake (ricordate di foderarlo prima).
  • Cospargete sulla superficie del banana bread le mandorle e le noci tagliuzzate e con un coltello fatele andare appena dentro l’impasto.
  • Infornate per i primi 10 min a 190°C in modalità statico e per i successivi ( 20 min. circa) a 180°C senza aprire il forno.
  • La prova dello stecchino vi aiuterà a capire se il vostro banana bread ha raggiunto la cottura ideale.
  • Lasciate raffreddare prima di gustarlo.
paesaggi di neve
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Paesaggi di neve e comfort food

 

Una ricetta semplice e scaldacuore che sono certa vi piacerà. Scenario ispiratore e complici  di questa torta, le cime innevate visitate nei giorni scorsi, i paesaggi freddi e silenziosi, le lunghe passeggiate, i piccoli momenti di brividi al calar del sole e la fatica di discese e risalite. Dopo tutto, chi dopo una bella giornata di neve non desidera riscaldarsi con un buon piatto ricco e caldo?

Per poter realizzare questa ricetta comfort food avrete bisogno di pochi ingredienti, forse le più difficili da trovare saranno proprio le cime di rape ma potete provare a sostituirle con dei broccoli, la ricetta riuscirà ugualmente, ah e non dimenticate di portare a tavola una buona bottiglia di vino.

paesaggi di neve

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Di rientro dalla Sellata, vicino Potenza ci siamo imbattuti in paesaggi meravigliosi, ricchi di pascoli di razza podolica e di tanto in tanto incantati dalla meraviglia di paesini arroccati come Abriola, comune potentino di appena 1400 abitanti.

paesaggi di neve

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Terrina  DI PATATE, CIME DI RAPE E SALSICCIA di PICERNO

Per realizzare questa ricetta ho usato una salsiccia Lucana, quella di Picerno per l’esattezza, l’ho preferita perchè priva del peperone rosso. Per terminare questo piatto ho poi usato una scamorzina affumicata per regalargli un sentore deciso e particolare ma qualsiasi altro formaggio andrà bene, purchè sia filante.

INGREDIENTI

( per 4 persone)

  • 6 Patate grandi a pasta gialla
  • 400 g di Cime di rape (pulite)
  • 1 bicchiere di latte
  • 2 cucchiai di parmigiano
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 salsiccia di maiale al pepe nero (200 g circa)
  • sale, burro  qb
  • Scamorza affumicata qb

PROCEDIMENTO

  • Fate bollire le patate in acqua salata, sbucciatele e schiacciatele ben bene.
  • Unite, latte tiepido, formaggio ed una noce di burro, lavorate sino a rendere cremoso l’impasto.
  • Versate tutto l’impasto in una terrina creando dei bordi.
  • Mondate le cime di rape e tenetele da parte.
  • In una padella fate scaldare l’aglio, unite la salsiccia e fatela rosolare appena, unite le cime di rape e fate cuocere il tutto per una quindicina di minuti circa. Aggiustate di sale se necessario.
  • Lasciate raffreddare pochi minuti e versate il ripieno nella base di patate e ricoprite con della scamorza affumicata ( anche un atro tipo di formaggio andrà bene).
  • Infornate a 200° C sino a creare una superficie bella colorata.
  • Gustatela ben calda e ancora filante!
LIFESTYLE

La tavola di Natale e dei ricordi

Il ricordo…

Con il naso sulla finestra appannata non si vedevano che sporadiche macchine passare, in casa nel mentre un tepore e  profumo di cucina ricopriva tutte le stanze. Era il momento del vestito della festa, del cerchietto nuovo con il fiocchetto rosso porpora in velluto, delle tanto desiderate scarpette in vernice blu notte. Un passaggio veloce dal salone per controllare tutti i regali scartati la sera precedente, si faticava ad attendere il mattino di Natale per scoprirli e poi giù, tutti di corsa a vedere l’arrivo dei cuginetti, a mostrar tutte quelle bellezze appena indossate e a scambiarsi i giochi appena ricevuti.

Era Natale, non c’era da scherzare!

Mentre tutto ciò accadeva, eravamo ignari dell’esistenza di un altro mondo, quello delle mamme, degli adulti, coloro che si occupavano dei preparativi lunghi e laboriosi, delle ore trascorse in cucina o a sistemare la tavola che sembrava non finire mai.

Non eravamo mai meno di 20/30 persone per il pranzo di Natale, una tavola lunghissima che occupava tutta la grande sala da pranzo, liberata per l’occasione da alcuni mobili.

Era la mattina, anzi il pranzo del Natale e non c’era da scherzare!

Via libera alle grandi ricamature delle tovaglie stivate nei vecchi cassettoni, l’odore di naftalina e le pieghe segnate da mani che sapevano usare davvero il ferro da stiro. Bicchieri delicati e ricamati anch’essi.

Era Natale, non c’era da scherzare!

I pranzi interminabili, immancabilmente, qualche zio esagerava con il vino e c’era un gran ridere. Infine sulla tavola non restavano che bicchieri unti e semivuoti, gherigli di frutta secca disseminate lungo tutto il tavolo e bucce di arance e mandarini a profumare la sala.

Ultima scena di questo vivido ricordo, la foto rituale di gruppo con la tavola dismessa, un panettone al lastrico e un’infinita e contagiosa allegria.

tavola di natale

tavola di natale

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Il Natale a Tavola, oggi come allora

La tavola di Natale oggi come allora, è il fulcro di queste giornate, il momento delle grandi riunioni, degli abbracci e della condivisione.

Da questi ricordi ravvivati da alcune vecchie fotografie, ho voluto ricreare con l’aiuto e i consigli di Alessandra Dani, la tavola da proporvi per questo Natale.

Ed eccovi delle Linee guide per realizzarla

  • Palette, Arancio, rosa, verde
  • Tessuti naturali
  • Elementi decorativi oro
  • Servizio piatti vintage
  • Posate oro
  • Bicchieri con richiami oro e calici dallo stile classico
  • Candele color rosa
  • Centro tavola natura viva, via libera alla vostra arte.

tavola di natale

tavola di natale

tavola di natale

tavola di natale

Come ho realizzato questa tavola di Natale

Ho disposto alla base una tovaglia in lino verde abete.

Per creare dinamicità, ho adagiato un po a caso lungo il tavolo, arance e mandarini provvisti delle loro foglie e sistemato di numero dispari dei candelieri in ottone con candele dai toni rosa in diverse nuances.

Come spesso accade, non ho utilizzato stoviglie e tessuti di uno stesso sevizio. Ricordate se mixati con criterio il risultato finale può essere interessante. E’ il caso dei tovaglioli, rosa e in lino anch’essi.

Li ho annodati ( per dare un tocco d’ attualità ) e  disposti alla sinistra della forchetta. Ho scelto delle posate color oro per richiamare dettagli dei bicchieri e dar luce alla tavola. Il servizio di piatti vintage che hanno fatto da fil rouge per la presenza del bordo in oro e dei fiorellini rosa al loro interno.

Ho disposto poi dei bicchieri, tutti di servizi diversi ma con richiami al tema della tavola. Il bicchiere per l’acqua verde con ricami oro, un calice da vino classico e infine delle coppe con bordo oro per le bollicine. Immancabili delle buone bottiglie di vino a rallegrare la giornata.

 

tavola di natale

tavola di natale

tavola di natale

tavola di natale

Ricreiamo insieme lo stile della tavola dei ricordi di Mariangela, giocando con il rosa, il verde abete e l’oro, per rendere unico il giorno più atteso dell’anno

 

tavola di natale

1. Brocca in vetro di Empoli lavorata a mano, Eligo. / 2. Zuppiera da 12 con coperchio, collezione Oro di Doccia Ginori 1735. /
3. Ghirlanda natalizia artigianale, intrecciata a mano con rami di ginepro fresco Am Flower Fashion Design. / 4. Abbracciaio, candelabro in fusione di alluminio finitura oro metallizzato, design Philippe Stark con Ambroise Maggiar, Kartell. / 5. La tradizione del decoro a cineserie settecentesco, riproposta in questo piatto lavorato a mano della collezione Chinoiserie, Laboratorio Paravicini. / 6. Essenza di abete, legno di guaiaco, muschio, questa l’interpretazione di Diptyque per una profumazione invernale dedicata alle festività. / 7. Coppa da champagne in cristallo sfaccettato soffiato a bocca, Luoise Roe. / 8. Tovaglia in cotone con orlo a giorno su ciascun lato, Zara Home. / 9. Taste, servizio posate 24 pezzi in acciaio inox finitura Mirror PVD Gold, Sambonet. / 10. Tovagliolini Cocktail Time Colors in lino vintage tinto a mano, con bordo in filo colorato a contrasto, Pois a Righe. / 11. Tumbler cilindrico piccolo, in cristallo colorato soffiato a bocca e molato a mano, collezione Tommy, Saint Louis. / 12. Coppia di candele leggermente rastremate con finitura opaca, lunghezza 30 cm. H&M.

 

biscotti alla cannella
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Biscotti alla cannella, il Natale sta arrivando

I biscotti alla cannella, idea per un pomeriggio diverso.

Dei biscotti alla cannella di certo fanno pensare al Natale, il loro profumo così dolce e speziato, la fragranza del burro e l’idea di accompagnarli, al caldo di una coperta, con una tisana arancia e zenzero.

Un desiderio partito da Cecilia che per la prima volta ha voluto ‘ battere l’uovo’ ed io ne ho approfittato di questo suo entusiasmo per realizzare dei biscotti alla cannella da portare l’indomani al mio workshop sulla Tavola di Natale ad Adelfia, una cittadina a pochi Km da Bari, .

Come sempre accade,  realizzare qualcosa in cucina quando nelle vicinanze ci sono dei bambini non è mai cosa semplice. Uno, perchè i tempi si triplicano per la continua richiesta di Io, io,  (se solo glielo permettessi Cecilia farebbe tutto da sola) due, si porca per quattro volte come se si cucinasse per un esercito, tre, per i continui capricci sul voler mangiare impasti crudi e testare esperimenti improbabili per il palato.

Certo è che mentre qualcuno si diverte da matti ( Cecilia e il suo papà) dall’altra parte, c’è chi si pente dopo qualche secondo per averglielo permesso.

Fatto sta che per fortuna con i giusti escamotage, io sono riuscita a lavorare la mia frolla per i  biscotti da offrire alle partecipanti del workshop e Cecilia si è preoccupata di preparare il suo impasto fatto semplicemente di acqua e farina.

 

biscotti cannella

biscotti cannella

 

Tornare a condividere bellezza

Questi 2 anni di chiusura purtroppo ci hanno non solo divisi ma spesso tenuto lontani dal piacere della condivisione e dal creare bellezza e benessere intorno a noi.

Dopo questo lungo periodo di fermo anche dai miei workshop sulle mise en table qualche mese fa mi ha contattato Antonella, una vecchia conoscenza coltivata sui social, proponendomi la volontà ad aprire la sua magnifica casa per un workshop sulla tavola di Natale.

Non mi sono lasciata pregare ed ho colto al volo l’occasione per poter trascorrere un pomeriggio di bellezza e condivisione con lei, Gianna e le sue ospiti.

Come sempre organizzo, durante questi workshop, ho ideato delle piccole proposte di dolci da offrire alle partecipanti poco prima di cominciare, un modo questo per accoglierle al meglio e aver modo di parlare un po per conoscerci in maniera approfondita.

Questi biscotti sono stati parte dei protagonisti della merenda insieme ad una crostata con marmellata di uva, dolcetti alle mandorle ed una torta di fichi e frutta secca, il tutto accompagnato da succhi, caffè e tisane preparate dalla padrona di casa.

biscotti cannella

biscotti cannella

biscotti cannella

Un tavolo che profuma di mediterraneo

Con l’aiuto di Antonella ho pensato di abbellire con tanti agrumi ed una vecchia tovaglietta ricamata il vecchio tavolo in legno, tavolo che avrebbe ospitato la merenda.

Su di esso, ho disposto al centro una bilancia vintage che ho sottratto dalla sua cucina e su di essa ho sistemato in modo sparso mandarini e arance a go go.

Questo è stato il tavolo della merenda che con qualche candela e dei dolcetti  ha fatto la sua bella figura per il benvenuto delle nostre ospiti.

biscotti cannella

biscotti cannella

biscotti cannella

La tavola di Natale

Per la prima volta come non mai ho trovato un po di difficoltà  ad immaginare la tavola che avrei dovuto realizzare per questo workshop.

Uno, perchè non avevo fatto il sopralluogo, due, non conoscevo le stoviglie che avrei usato, tre, avevamo un tavolo fuori misura, lungo e moderno che complicava la mia idea per questa tavola di Natale.

In aiuto (e che aiuto) è intervenuta Gianna, fiorista di Adelfia che si è preoccupata non solo di soddisfare la mia idea di centrotavola ma di superare di gran lunga, con la sua creatività e maestria,  le mie aspettative.

Avendo un tavolo lungo 3,20 mt la mia idea era di realizzare qualcosa di importante al centro di esso e di sistemare ai lati i posti dei commensali con un magnifico servizio vintage di famiglia.

Dopo aver steso una tovaglia verde salvia, abbiamo adagiato al centro una vecchia tovaglia in crochet. Su di essa, Gianna ha sistemato un’alzata vintage e all’interno adagiato del fogliame secco, alternando consistenze e toni.

Un centro tavola che da solo arredava tutta la stanza. Per la realizzazione della tavola, mi sono lasciata guidare dai colori rosa tenui all’interno dei piatti, di qui è partito il tutto. Le candele, dispari dai colori rosa  e dalle diverse tonalità, i tovaglioli seppur diversi dalle tovaglie, li richiamavano per via del tessuto del  dettaglio ricamato su un angolo di essi. I Bicchieri serigrafati alternati a calici da vino attuali e infine delle coppette per l’antipasto e il piattino del pane in vetro goffrato.

Il risultato? Stupefacente a dire delle partecipanti che hanno apprezzato tantissimo, paparazzato all’infinito mostrando gran entusiasmo.

Grazie speciale ad Antonella Costantini, perfetta padrona di casa, Gianna fiorista, tutte le partecipante senza le quali non avremmo vissuto questa esperienza e  alla mia famiglia che come sempre mi sostiene ed aiuta in quel che faccio.

biscotti cannella

biscotti cannella

BISCOTTI ALLA CANNELLA

Di questa esperienza voglio lasciarvi un ricordo, eccovi la ricetta dei biscotti alla cannella.

Per dei buoni biscotti, sono fondamentali gli ingredienti di prima qualità, il burro soprattutto e poi piccoli accorgimenti nel lavorare e far riposare la frolla.

INGREDIENTI

  • 300 G di farina per frolle e biscotti ( molino Pasini )
  • 150 g di burro freddo ( io ho utilizzato Beppino Occelli )
  • 100 g di zucchero a velo
  • 1 pizzico di sale
  • 1 uovo di allev. a terra, temperatura ambiente ( Parisi )
  • Scorza di un’arancia bio
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere

PROCEDIMENTO

  • In una ciotola mettete tutti gli ingredienti , farina, zucchero, uovo, cannella, sale, scorza d’arancia e burro a pezzi.
  • Lavorate velocemente con le dita e impastate sino ad ottenere un panetto omogeneo.
  • Avvolgete la frolla in una pellicola e lasciate riposare in frigo per  2 ore.
  • Prendete le formine che preferite, alberello , stellina, orsetto ecc
  • Stendete l’impasto con mattarello dello spessore di circa mezzo centimetro, aiutandovi con 2 fogli di carta forno o della farina.
  • Tagliate i biscotti con le formine, disponeteli su una teglia e lasciateli riposare in frigo per una decina di minuti prima di infornarli.
  • Accendete il forno a 180 ° C e lasciate cuocere sino a doratura dei biscotti (ogni forno ha i propri tempi, ci vorranno circa 12/15 min)
  • Lasciateli raffreddare prima di servire, potete spolverarci della cannella mescolata con zucchero a velo o gustare senza alcuna finitura.

( Ispirata da una ricetta trovata su ig di Angela)

zucca
FOODLIFESTYLE

Zucca, olive e peperone crusco

Metti insieme una zucca, delle olive nere e della polvere di peperone crusco et voilà il piatto è bello che pronto!

Ho rispolverato un classico di famiglia che per molto tempo ho snobbato e invece ho dovuto ricredermi.

Un piatto semplice da preparare e molto veloce, dai sapori decisi tipici del sud grazie alla presenza delle olive nostrane e del crusco. Un piatto che può arricchire i vostri secondi magari a base di carne bianca o pesce.

Ad accompagnare il tutto tra un passaggio ed un altro, della musica jazz e un buon calice di vino bianco.

Uno sguardo in stile autunnale anche per la tavola.

Qualche zucca come centrotavola ( meglio se dispari), delle foglie secche, delle noci, delle candele dalle nuances calde.

In verità la mia tavola ha trovato nella sua mise dei contrasti. Ho giocato con toni caldi e freddi, il grigio della tovaglia e i motivi blu dei piatti vintage, il giallo dei tovaglioli in lino che ho annodato e poggiato sui piatti, i bicchieri giallo ocra, in pieno stile vintage quelli d’acqua e un po più moderni i calici per il vino.

zucca

zucca

zucca

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zucca

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zucca

zucca

ZUCCA, OLIVE NERE E CRUSCO

Questo contorno di stagione si abbina perfettamente con della carne bianca, ideale anche con del pesce, ad esempio del baccalà.

La polvere di peperone crusco, ormai la trovate un pochino ovunque nei negozi specializzati o se proprio non riuscite, potete ordinarla online. Nella ricetta ho lasciato il link diretto di accesso ad un’azienda che spedisce in tutta Italia e soprattutto rispetta il disciplinare per la produzione del Peperone di Senise Igp.

INGREDIENTI

  • 400 g di Zucca pulita
  • 2 spicchi di aglio
  • una manciata di olive nere denocciolate ( a sentimento, come direbbe mia nonna)
  • 1 cucchiaio di peperone crusco in polvere ( Mab)
  • Olio evo, sale qb
  • 1 foglia di alloro

PROCEDIMENTO

  • Pulite la zucca, privandola della buccia e dei semi, lavatela e tagliatela a tocchetti piuttosto grandi ( in cottura, la zucca, si disfa appena).
  • In una casseruola versate un giro di olio fatelo scaldare ed unite gli spicchi di aglio in camicia. Unite la zucca a tocchetti, salate e lasciatela scaldare un paio di minuti.
  • Coprite con un coperchio e fatela cuocere il tempo necessario.
  • Con i rebbi di una forchetta controllate la cottura. Non fatela andare oltre, deve risultare morbida ma con il cuore croccante.
  • Unite le olive lasciatele cuocere appena senza coperchio ed aggiungete in fine la polvere di peperone crusco.
  • Serviranno ancora pochissimi minuti affinchè il tutto si amalgami ben bene e pronto per esser servito in tavola.
  • Buon appetito.
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