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gazpacho di pomodori verdi , caroselli e bruschette al rosmarino

Temperature troppo alte per pensare di preparare una zuppa calda dove ci siano tutti gli ingredienti buoni di questo periodo. Ed è proprio con questo desiderio che mi è venuta in mente la ricetta che vi propongo quest’oggi.

In verità si tratta di un piatto ben noto a tutti, la mia idea è stata semplicemente quella di aggiungere a questo classico che ricorda l’acqua sale lucana, la consistenza del gazpacho e delle note aromatiche.

Per intenderci, ai pomodori freschi e verdi, caroselli e cipolla fresca ho semplicemente unito la nota aromatica e consistente delle bruschette al rosmarino, realizzate con semola di grano duro 100% Filiera Puglia e l’olio extra vergine di oliva italiano, di casa milo, della stracciatella e mixato il tutto.

Un’idea aperitivo interessante, perfetta anche come antipasto che concederà freschezza e  piacere al palato.

GAZPACHO DI POMODORI VERDI, CAROSELLI E BRUSCHETTE AL ROSMARINO

Potete Preparare il gazpacho anche il giorno prima, in tal modo gli ingredienti si amalgameranno meglio tra loro e la zuppa fredda s’insaporirà bene. Conservatela in frigorifero e servitela in bicchieri da cocktail oppure in simpatiche coppe. Al posto della stracciatella potete usare una mozzarella di bufala oppure un formaggio cremoso dalla giusta grassezza. La ricetta è ideale per un antipasto di 4/6 persone

INGREDIENTI

  • 4 pomodori lunghi verdi
  • 2 caroselli medi
  • 3 cipollotti freschi
  • 3 cucchiai di aceto di mele
  • 4 bruschette al rosmarino 100% filiera Puglia Casa Milo
  • Basilico ed erbette qb
  • Sale olio evo e pepe nero qb
  • Formaggio morbido. Io ho usato la stracciatella.

PROCEDIMENTO

  • Lavate pomodori, caroselli, cipollotti ed erbette.
  • Tagliate tutto in maniera grossolana e inseriteli tutti in un robot o frullatore.
  • Unite olio, sale, pepe, aceto, parte delle erbette e frullate.
  • Lasciate riposare in frigo per un’ora e servite in bicchieri da cocktail oppure in coppe e completate il gazpacho con stracciatella, erbette, un giro di olio e con le bruschette al rosmarino sbriciolate prima di gustare.
orecchiette
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Orecchiette al tegamino con ragù bianco e piselli

Arrivano finalmente le tanto attese giornate di primavera, luce, sole, profumi di fiori e aria fresca.

La mente vola subito ad un picnic da organizzare al mare oppure in un bel prato in aperta campagna.

Risfoderiamo i classici cestini in vimini e dentro ci mettiamo poche ma buone cose, una tovaglia semplice, stoviglie in carta, bevande fresche sistemate in contenitori reciclabili e un buon timballo di orecchiette arricchito da un ragù bianco e pisellini.

Un piatto unico e completo, facile da trasportare soprattutto se utilizziamo delle cocotte monoporzione.

Per queste ricetta ho scelto ingredienti di stagione e di ottima qualità che si sa fanno la differenza per la riuscita di un buon piatto. Le orecchiette fresche bio, realizzate con grani duri pugliesi ottenuti senza l’uso di pesticidi e concimi chimici di Casa Milo, il tritato da carne di prima scelta e i pisellini freschi, coltivati a due passi da casa mia.

Una ricetta che mi porta indietro nel tempo, di quando mia nonna ci preparava le orecchiette fresche ogni qual volta uscivamo per una gita fuoriporta in famiglia.

Un piatto semplice, ricco di gusto che son certa convincerà anche i più piccini.

 

ORECCHIETTE

orecchiette

orecchiette

orecchiette

orecchiette

orecchiette

 

orecchiette

  ORECCHIETTE AL TEGAMINO con RAGU’ BIANCO E PISELLI

INGREDIENTI

  • 250 G di Orecchiette fresche  bio di semola di grano duro Casa milo
  • 200 g di tritato di manzo
  • 150 g di piselli sgusciati
  • 4 cipollotti
  • 1 carota
  • 1/2 costa di sedano
  • sale olio e pepe qb
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 100 g di fontina o altro formaggio a piacere che fonde
  • parmigiano reggiano qb
  • scorza di 1 limone bio
  • 4 foglioline di basilico

PROCEDIMENTO

  • Per prima cosa, sgranate i piselli e lavateli. Pulite le verdure per la base del ragù cipollotti, carota e sedano, grattugiateli.
  • Fate scaldare in una padella dell’olio evo, unite le verdure e fatele rosolare, aggiungete i piselli fateli cuocere appena e unite il tritato.
  • Nel frattempo portate ad ebollizione l’acqua.
  • Dopo una breve cottura, sfumate con del vino e lasciate evaporare. Continuate la cottura aggiungendo dell’acqua se necessario. Il ragù deve risultare morbido.
  • Aggiustate di sale e pepe ed ultimate la cottura per qualche minuto.
  • Salate l’acqua di cottura e versate le orecchiette, cuocete e scolatele al dente.
  • Scolata la pasta unitela al ragù bianco e mescolate. Unite il formaggio e versate il tutto in una terrina o tegamini monoporzione.
  • Cospargete il parmigiano sulla pasta e infornate a grill per pochi minuti sino a doratura della pasta.
  • Una volta uscita dal forno aspettate qualche minuto prima di grattugiare della scorza di limone bio e aggiungere delle foglioline di basilico fresco.
galette des rois
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Come una galette des rois

Tra dolce e salato

Come una gallette des rois ma non si trarra di un dolce.  Come una quiche lorraine ma non si tratta di brisée tanto meno c’è della panna.

Lasciatami incantare dalla bellezza della presentazione del primo e dalla bontà della seconda, ho messo su una ricetta tirando fuori un bel mix tra le due.

Qualcuno su instagram mi suggeriva di chiamarla ‘Quiche des rois ‘.

Una ricetta versatile, facile e veloce da preparare, l’idea giusta per la primavera o per il menu di Pasqua, una vera soluzione per quelle come me che hanno sempre i minuti contati.
Avrete bisogno di pochi ingredienti e la realizzazione sarà davvero un gioco da ragazzi. Per questa torta non legatevi troppo alle dosi degli ingredienti piuttosto andate a sentimento.

 

tavola di primavera

porri

torta rustica

La tavola di Pasqua

Se per il pranzo di Pasqua avete ospiti particolarmente di riguardo, o semplicemente vi piace apparecchiare la tavola in modo ricercato ecco qualche consiglio utile.  Regola numero uno, non caricare troppo la tavola con decorazioni molto colorate: la scelta vincente è muoversi sui toni chiari, osare con dei dettagli colorati e ricercati che ricordano la stagione.
Ad esempio può essere una buona idea utilizzare una tovaglia di lino bianca dei tovaglioli abbinati e piatti di porcellana sempre bianchi dall’atmosfera fresca e leggera.

Ho portato avanti il tema country e i colori del rustico tornano su questa tavola. Fiori di campo, ortaggi e piccoli portafiori dalle nuances verde e azzurro. La tovaglia ricorda quella stropicciata usata su un prato per il picnic. Ho utilizzato  dei tovaglioli volutamente non in coordinato ma sempre in lino effetto lavato in fantasia vichy bianco e giallo.  Protagonista di ogni tavola il centrotavola, ho lasciato che il colore giallo mi facesse da guida e via di margheritine  e limoni. Il color oro torna anche sulle posate. Le stoviglie, spaiate anche loro, Il piatto piano in porcellana avorio e il piattino da antipasto un classico terre de fer. I bicchieri,  semplici per l’acqua di vetro riciclato e il calice appena più importante ma sempre nello stile country chic di colore verde intenso.

Un insieme di colori che sembra funzionare e che accoglierà alla grande i vostri ospiti e la ricetta realizzata per questa Pasqua.

tavola di primavera

torta rustica

tavola di primavera

Torta rustica

Questa ricetta è perfetta come svuota frigo e sarà buonissima anche con gli altri ortaggi di stagione. Una ricetta facile da portare fuori per un picnic ma ideale come apertura per il pranzo pasquale.

INGREDIENTI
. 2 rotoli di pasta sfoglia rotonda
. 350 g di ricotta fresca
. 2 porri ( piccoli)
. 150 g Pancetta affumicata/speck/guanciale
. 1 uovo e 1 tuorlo
. Noce moscata, pepe e sale qb
. 2 cucchiai di parmigiano reg.

PREPARAZIONE

. Mondate i porri e lasciateli stufare in una padella. Unite la pancetta e  fatela colorare e poi lasciate raffreddare il tutto prima di unire alla ricotta.
. Lavorate la ricotta con 1 uovo, formaggio, pepe, noce moscata e unite i porri con pancetta. Mescolate tutti gli ingredienti.

. Stendete uno dei 2 fogli su una teglia con carta forno e bucherellate il fondo. Versate tutta la farcia sulla sfoglia, livellate e appoggiate l’altro foglio di sfoglia. Chiudete bene e con un coltellino intagliate leggermente la sfoglia in superfice facendo dei segni che più vi piacciono.
. Spennellate la sfoglia con il tuorlo sbattuto
. Infornate a 180° C forno statico per 40 min circa e gustate tiepida.

semifreddo
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San Biagio e il semifreddo al panettone

Ho conservato del panettone per il giorno di San Biagio e per la prima volta quest anno seguo una tradizione che non è proprio delle mie parti ma si sa un buon augurio non può che far bene.

Mangiare una fetta di dolce avanzato dal Natale la mattina del 3 febbraio è una tradizione tutta milanese, San Biagio benedice la gola e il naso.

La leggenda narra che abbia effetti benefici al pari dei medicinali contro i malanni di stagione.

Devo aver esagerato con le quantità messe da parte tanto che me n’è avanzato ancora un bel pezzo e così ho deciso di realizzare un semifreddo buonissimo, goloso da utilizzare all’occorrenza.

semifreddo

semifreddo

semifreddo

semifreddo

semifreddo

semifreddo

semifreddo

SEMIFREDDO AL PANETTONE E CIOCCOLATO

Una volta preparato il semifreddo, lo si può tenere in freezer per almeno 20 giorni e uscirlo all’occorrenza ed avere così un dolce sempre a portata di mano.

Ps se non avete il panettone a disposizione anche dei savoiardi appena imbevuti di bagna preferita andranno benissimo.

INGREDIENTI

. 2 tuorli

. 2 cucchiai di zucchero

. 150ml di panna fresca

. 250 ml di mascarpone

. 2 albumi

. Panettone QB

. limoncello per la bagna

. Crema di pistacchio ( facoltativo)

. cioccolato qb per la decorazione

PROCEDIMENTO

  • Montate a neve gli albumi con un pizzico di sale e lasciate da parte.
  • Montate la panna e tenete da parte anche questa.
  • Sbattete i tuorli con lo zucchero, rendeteli a crema poi unite il mascarpone e mescolate.
  • Versate nella crema la panna e mescolate delicatamente, fate lo stesso con gli albumi facendo attenzione a non smontare.
  • Ottenuta la crema del semifreddo, potete assemblarla in stampi di silicone che preferite oppure in quello da plumcake.
  • Versate una parte della crema alla base, unite la crema al pistacchio ( facoltativo) e adagiate pezzi di panettone appena imbevuti nella bagna di limoncello.
  • Ultimate con lo strato finale della crema, livellate e Riponete in freezer per almeno tre ore.
  • Al momento di servire fondete del cioccolato a bagnomaria e versatelo sul semifreddo già impiattato.
  • Attendete qualche secondo prima di gustare.
carnevale
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Biscotti per Carnevale

Carnevale!

E’ l’alba di un nuovo giorno, quella del 17 gennaio per l’esattezza e il suono cupo dei campanacci sveglia la popolazione.

E’ il giorno di S’Antonio Abate, protettore degli animali e a Tricarico in provincia di Matera c’è un festeggiamento in corso.

Durante questa giornata le maschere si attengono alla tradizione più antica, che prevede la sveglia del paese all’alba, con la vestizione delle maschere in antiche case allestite ancora con “arredamento” contadino.

carnevale

Un piccolo corteo travestito da mucche e tori con costumi tipici del luogo, rievoca l’antico rito della transumanza, a governarlo c’è la figura del “vaccaro” che gestisce l’andamento della ‘mandria’. Questa sveglia singolare alla popolazione tricaricese,  annuncia l’inizio delle celebrazioni del carnevale lucano che raggiunge la Chiesa di S’Antonio Abate all’entrata del Paese, dove si accende un falò in onore del Santo, si ripercorrono gli antichi rituali antropologici dei 3 giri propiziatori intorno la chiesa e si benedice la mandria in partenza per le viuzze del centro storico del paese.

I costumi e le figure

A caratterizzare ‘ L Mash-kr’ tricaricesi , per la “mucca”, un cappello a falda larga coperto da un foulard e da un velo, entrambi bianchi, decorato con lunghi nastri multicolori che scendono sino alle caviglie. Per il “toro”, un copricapo nero addobbato con lunghi nastri rossi .

Disposte in due file, secondo uno schema ordinato, mimano l’andatura delle bestie, finché i “tori” non improvvisano sorprendenti sortite e, sfuggendo al controllo del “capo”, inscenano l’accoppiamento con le “mucche”, un retaggio di culture ancestrali, legate ai riti della fertilità. Oltre a queste figure, il corteo è composto da altri personaggi, massari, sottomassari e conte e contessa, questi ultimi sono tutti con viso scoperto e con costumi del ruolo che ricoprono.

La festa

Questo rituale si ripete nell’ultima domenica prima del martedì grasso, oltre alla sfilata delle maschere di Tricarico, prevede la costruzione e distruzione del Fantoccio (con falò di piazza) e il pianto di Quaremma, moglie del Carnevale.

Le giornate dedicate al Carnevale rallegrano il paese e i turisti che si avventurrano in quest’esperienza che prevedono serenate, incontri di piazza accompagnati da musica, suoni e colori degli artisti locali e regionali. Oltre a questi momenti ludici, non mancano momenti conviviali, come il Pranzo e La cena con le Maschere, per il consumo di cibi e bevande raccolti durante la questua della mandria per le vie del centro storico. Imperdibili a tal proposito l’assaggio ai salumi di Tricarico accompagnati da un buon pane e del vino rosso locale.

carnevale

carnevale

Tricarico e accoglienza

Come in tutti i paesini della Basilicata anche qui a Tricarico la vita scorre lenta, come se il tempo si fosse fermato per permettere al turista di godere delle bellezze del luogo e dei paesaggi che lo circondano. Ideale in primavera per godere di lunghe passeggiate nei boschi circostanti oppure per ammirare il centro del paese, La Chiesa di Santa Maria Assunta, le torri saracena e della Ràbata, il palazzo ducale e i palazzi nobiliari.

A tal proposito, tanto gradito mi fu un invito qualche settimana fa al Palazzo Laureano da parte di Anita e Vincenzo Ventricelli.

carnevale

carnevale

carnevale

carnevale

Un soggiorno a Palazzo Laureano evoca tutto il fascino della storia sociale e culturale del borgo saraceno e normanno.

Una residenza del XVI secolo completamente ristrutturata, nel centro storico di Tricarico e con una vista unica sulla Cattedrale.

Tracce storiche della dimora si trovano già verso la fine del ‘500 ma la denominazione e la struttura dell’edificio ricalca quella dei tipici palazzi gentilizi dell’800.

Il palazzo offre un soggiorno di charme in ampie stanze, adatte per le coppie e famiglie. Importanti anche gli spazi comuni, dalla sala degustazione vini del piano terra, al salone centrale oltre che alla terrazza che affaccia sui tetti del paese e regala un’immagine romantica al tramonto lucano.

carnevale

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carnevale

BISCOTTI FERRO DI CAVALLO, PER CARNEVALE

Questa passeggiata a Tricarico e il suo Carnevale sono stati d’ispirazione a questa semplice ricetta che vale la pena provare.

Dei biscottini friabili e gustosi ideali per la colazione del mattino ma anche per una pausa caffè.

INGREDIENTI

  • 350 g di farina per frolla
  • 150 g di fecola
  • 250 g di burro
  • 125 g di zucchero a velo
  • scorza di limone
  • 1 uovo
  • 1 pizzico di lievito
  • cioccolato fondente qb ( circa 150 g )
  • codette colorate (facoltativo)

PROCEDIMENTO

  • Lavorate mescolando tutti gli ingredienti solidi, unite il burro freddo e lavoratelo velocemente con i polpastrelli.
  • Una volta reso sabbioso l’impasto, unite l’uovo ed amalgamate. Lavorate sino a compattare senza riscaldare troppo l’impasto.
  • Formate una pallina coperta con pellicola e mettete a riposare in frigo per almeno 30 min. .
  • Trascorso questo tempo uscite l’impasto attendete pochi minuti, lavoratelo appena per formare dei cilindretti lunghi del diametro di un dito.
  • Tagliate i cilindretti prestando attenzione che siano dello stesso spessore e lunghezza e formate con ognuno delle U
  • Disponeteli su una teglia da forno con carta, disponeteli distanti uno dall’altro e cuocete a 170°C in forno preriscaldato per circa 20 min.
  • Lasciateli raffreddare una volta pronti.
  • Fondete il cioccolato a bagnomaria e immergeteci le estremità del biscotto. Fate scolare l ‘eccesso di cioccolato e lasciate riposare su una gratella.
  • Per rendere a tema carnevalesco questi deliziosi biscotti potete aggiungere delle codette colorate prima che il cioccolato si raffreddi.
CINNAMON BUNS
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Volevano essere dei Cinnamon buns e invece

Quale dolcetto più desiderato in questo periodo prenatalizio se non i cinnamon rolls?

Questi famosissimi lievitati del nord Europa, spopolati ed amati anche in Italia si presentano belli, soffici, profumatissimi e adatti al gusto di tutti.

La ricetta originale prevede cannella, burro e tutta una serie di ingredienti che non ho potuto usare per seguire i gusti di Cecilia che invece li ha preferiti con della cioccolata alle nocciole e pistacchi salati.

Questa la mia calda coccola per la colazione di Natale che spero accontenterà anche voi.

cinnamon buns

cinnamon buns

cinnamon buns

cinnamon buns

 

BUNS AL CIOCCOLATO E PISTACCHI SALATI

Qualche accortezza prima di realizzare i cinnamon buns. Se usate cannella, zucchero e burro per la farcia saranno sufficienti 60/70 g di zucchero nell’impasto. Se la farcia sarà diversa da questa vi suggerisco di usare almeno 100 g di zucchero. Come per tutti i lievitati dimenticatevi dell’orologio e non abbiate fretta, i tempi di realizzazione sono un pò lunghi ma necessari per la riuscita di un buon lievitato.

INGREDIENTI

per il lievitino

  • 100 g di farina manitoba
  • 100 ml di acqua tiepida
  • 7 g di lievito di birra secco

per l’impasto

  • 400 mg di farina manitoba ( io Molino pasini)
  • 130 ml di latte a temperatura ambiente
  • 100 g di zucchero
  • 2 uova piccole
  • 50 g di burro morbido

per la farcia

  • cioccolata spalmabile circa 100 g a vostro piacere
  • una manciata di pistacchi salati tritati

PROCEDIMENTO

  • Per prima cosa realizzate il lievitino, vi aiuterà ad accorciare i tempi di lievitazione ma soprattutto renderà i buns più soffici. Fate sciogliere in acqua tiepida il lievito di birra secco. Attendete circa 10 minuti e versatelo nella farina manitoba  e mescolate bene a creare una cremina. Coprite con pellicola e lasciatelo raddoppiare per un paio d’ore.
  • Trascorso questo tempo preparate l’impasto nella planetaria versando la farina, il latte a temperatura ambiente, il lievitino, lo zucchero e le uova sbattute un po per volta e infine il burro morbido.
  • Fate lavorare la planetaria con gancio sino a che l’impasto non risulti ben incordato.
  • Coprite l’impasto e fatelo lievitare per almeno 5 ore.
  • Trascorso questo tempo stendete l’impasto con un mattarello formando un rettangolo, spalmate uno strato di crema di cioccolata o nocciola, cospargete di pistacchi e richiudete in tre parti a portafoglio.
  • Tagliate tanti piccoli rettangoli della larghezza di tre dita circa, tagliate in tre dal verso lungo e formate una treccina. , ripiegatela su se stessa.
  • Fate lo stesso con tutto l’impasto e adagiate i buns in una teglia per muffins e fate lievitare ancora per un’ora prima di cuocerli.
  • Infornate a 180°C per circa 30min. Una volta sfornati potete spolverare dello zucchero a velo e gustare.

cinnamon buns

cinnamon buns

gnocchi
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Gnocchi al pesto di rucola, noci e limone

Questa storia del giovedi gnocchi, deve finire!

Non so voi ma io sono sempre un po allergica a tutte queste abitudini, certo non succederà nulla se ci spingiamo un po in la per romperle. Quindi via di gnocchi e liberiamoli da questa galera settimanale;)))

Tralasciando per un attimo gli gnocchi che sono stati il trait d’union per questo articolo, vi racconto di come è nata l’ispirazione/desiderio di questa ricetta.

Qualche weekend fa, come spesso accade di sabato, con Claudio e Cecilia, ci siamo avventurati alla scoperta della nostra bella Basilicata.

Pur non avendo meta ma solo una vaga idea di dove andare, siamo rimasti piacevolmente sorpresi dai luoghi  visitati. Di questa terra ciò che mi lascia sempre a bocca aperta è sicuramente il suo panorama e in questo periodo dell’anno ancor più, tutto è colorato di un verde brillante.

Ma quanti campi di grano abbiamo in Basilicata?

gnocchi

Basilicata, alla scoperta dei Palmenti di Pietragalla

Questa piccola cittadina a circa 24 km da Potenza, regala ai suoi visitatori un esempio d’architettura della civiltà contadina lucana davvero singolare. I Palmenti, delle piccole costruzioni tufacee ricoperte da terreno e vegetazione naturale che un tempo e sino ad epoca recente servivano a realizzare il vino e conservarlo. Al loro interno infatti sono visibili delle vasche, i palmenti appunto, dove l’uva veniva pigiata e lasciata fermentare.

Liberando l’immaginazione, questo paesaggio fa pensare a delle abitazioni fiabesche. Disposte su diversi livelli dal terreno, creano un agglomerato armonioso e di un certo impatto visivo soprattutto per chi li vede per la prima volta. Sul luogo abbiamo trovato delle guide della pro loco locale che raccontavano storia ed aneddoti dei palmenti ed abbiamo proseguito con una degustazione di vino locale a termine della passeggiata.

Segnate il nome, visita da non perdere! Potrebbe essere spunto di gita per queste vacanze di Pasqua e soprattutto copritevi bene, qui c’è sempre un bel venticello!

gnocchi

gnocchi

gnocchi

gnocchi

gnocchi

gnocchi

Direzione, il Castello di Monteserico

Riprendendo la macchina, direzione Genzano di Lucania ( dove vi suggerisco di far visita ed ammirare la  fontana cavallina) per un pranzetto veloce, abbiamo attraversato una distesa di colline verdeggianti di grano e su un’altura, Monte Serico, abbiamo ammirato il castello di epoca normanna. Tutto il paesaggio intorno sembra esser abitato solo dalla natura, durante tutto il percorso non abbiamo incontrato nessuno solo una pace assoluta.

La sosta per il nostro pranzo ci ha visti catapultati in una semplice ma buona trattoria, dove il padrone e cuoco di casa ci ha fatto provare degli gnocchi homemade davvero eccezionali. Tra un bicchiere di vino ed una chiacchiera è stato cosi gentile da regalarmi la sua ricetta e di rientro da questa gita mi sono lasciata ispirare dal verde ammirato in questa gita e dalla ricetta dell’oste di Genzano.

gnocchi

gnocchi

gnocchi

Gnocchi con pesto di rucola, noci e limone

Come mi ha suggerito l’oste di Genzano, Il segreto per degli gnocchi morbidi è utilizzare poca farina, avere delle patate ricche di amido e lavorare velocemente l’impasto per non renderlo colloso. Non dimenticate di lasciarli riposare per una mezz’ora prima di cuocerli.

INGREDIENTI

Per gli gnocchi

  • 1 kg di patate
  • 300 g di farina
  • 1 uovo
  • sale qb
  • semola di grano duro rimacinata qb

Per il pesto

  • 100 g di rucola selvatica
  • 50 g di olio evo delicato
  • 80 g di parmigiano
  • 5 noci
  • 1/2 aglio
  • sale e pepe qb
  • scorza di limone bio

PREPARAZIONE

  • Preparate per prima cosa gli gnocchi, fate bollire le patate lasciatele raffreddare, pelatele e schiacciatele.
  • Mettete le patate ormai fredde su di una spianatoia e aggiungete sale, uovo battuto, farina e lavorate  velocemente sino ad ottenere un panetto ben amalgamato, attenzione però se lo lavorate troppo l’impasto risulterà colloso.
  • Realizzate gli gnocchi. Tagliate un pezzo di pasta e create dei filoncini del diametro di un pollice e ricavate dei cilindretti di un paio di cm al massimo.
  • Se l’impasto si attacca usate della farina sul paino e spolveratela sulle mani.
  • Passate gli gnocchi sui rebbi della forchetta per creare le scalanature.
  • Disponeteli su di un vassoio ricoperto da un canovaccio e farina, distanziateli l’uno dall’altro e fateli riposare per 30 min circa.
  • Nel frattempo, preparate il pesto di rucola utilizzando un mortaio oppure un mixer, inserendo nel bicchiere ad immersione tutti gli ingredienti ad eccezione del pepe e della scorza di limone.
  • Portate a bollore dell’acqua salata versateci gli gnocchi e scolateli non appena salgono a galla.
  • Versate il pesto in un grande piatto di portata e versateci gli gnocchi, mescolate delicatamente ed unite se necessario dell’acqua di cottura per rendere morbida la salsa di rucola.
  • Ultimate con del pepe se vi piace e della scorza di limone che gli conferirà un profumo eccezionale.
  • Servite e gustate questo piatto quando è ancora ben caldo.

 

FOOD

Crumble di mele, mandorle, ricotta e le nostre lunghe mattine

 

Talvolta al mattino, soprattutto d’inverno, ci perdiamo in lunghe colazioni, lenti risvegli e dispersivi rincorrerci nel tentativo di prepararci in fretta per uscire il prima possibile e godere del bel tempo d’inizio stagione. Il sole ha cambiato la sua rotta ed inizia ad intravedersi un caldo raggio di sole poggiarsi sul davanzale della finestra della cucina. Da solo  riscalda tutta la casa. Dall’altra parte sento rumori di giochini che cadono, la vocina di Cecilia che dialoga con qualcuno dei suoi amichetti di pezza e nell’aria il suono piacevole della mia musica preferita. Resterei in questa condizione per mattine intere.

Poi tra una corsa ed un’altra, la mezza giornata volge al termine, l’ora del pranzo si avvicina e per non avere la sensazione di aver perso del tutto del tempo in soli giochi e divagare proviamo  a concretizzare preparando qualcosa di buono da gustare dopo il pranzo.

Qualche tempo fa ho ricevuto in regalo delle fave di Tonka, queste preziose a me sconosciute. Ho deciso così di utilizzarle preparando un crumble di mele, che profumasse anche un po di mandorle e vaniglia. Cecilia ha accuratamente selezionato le uniche 4 mele e non proprio freschissime che avevamo in casa e così nel giro di una manciata di minuti, abbiamo preparato un dolce profumatissimo e croccante, proprio come piace a noi.

Pronti a prender nota?

crumble di mele

crumble di mele

crumble di mele

crumble di melecrumble di mele

crumble di mele

crumble di mele

crumble di mele

crumble di mele

Crumble di mele, amaretti e ricotta

Per questa ricetta ho utilizzato la fava di Tonka che è il seme di un albero originario del Sud America. Fa parte della stessa famiglia delle fave, piselli e lenticchie ecc. Il suo aspetto si presenta legnoso, rugoso e il suo aroma è davvero inconfondibile, vaniglia, mandorla, miele. Viene utilizzato soprattutto in pasticceria ma fate attenzione se utilizzato in dosi eccessive può risultare tossico.

Per questa ricetta ne ho grattato una piccola quantità versandola direttamente nella ricotta. Il consiglio è di utilizzare una teglia a cerniera di circa 20, 22 cm.

INGREDIENTI

Per la frolla

  • 350 g di farina tipo 0
  • 60 g di farina di mandorle
  • 2 uova
  • 150 g di burro morbido
  • 120 g di zucchero
  • 10 g di lievito per dolci
  • scaglie di mandorle qb

Per il ripieno

  • 350 g di ricotta
  • scorza di limone bio
  • succo di mezzo limone bio
  • amaretti qb ( circa 10 pz)
  • 4 mele ( quelle che preferite)
  • 5 cucchiai di zucchero
  • 2 noci di burro
  • 90 g di zucchero
  • fava di tonka

PROCEDIMENTO

  • Preparate per prima cosa, la frolla sbriciolata. Unite tutti gli ingredienti (ad eccezione delle scaglie di mandorle)  in una ciotola e lavorateli velocemente con le dita sino ad ottenere un impasto sbriciolato.
  • Versate una parte dell’impasto nella teglia a cerniera e compattatela con le mani o con l’aiuto di un cucchiaio. Create anche i bordi.
  • Sbriciolate gli amaretti con l’aiuto di un mixer o semplicemente con le mani sino a coprire tutto il fondo della frolla (uno strato leggero andrà benissimo).
  • A parte lavorate la ricotta con una grattugiata di fava di tonka, scorza di limone e 90 g di zucchero. Lasciate da parte.
  • Potete usare una marmellata qualsiasi se non avete voglia di far cuocere le mele. Diversamente, sbucciate le mele e tagliatele in  piccoli pezzi.
  • Mettete in una padella le noci di burro con 5 cucchiai di zucchero, fate sciogliere e versateci le mele con una spruzzata di mezzo limone. Fatele cuocere sino a che diventano belle ambrate.
  • Lasciatele raffreddare appena.
  • E’ arrivato il momento di assemblare il crumble. Riprendete la teglia con la base di frolla ed amaretti, unite la crema di ricotta, stendetela su tutta la superficie e poi unite uno strato di mele cotte. Ricoprite il tutto con la parte restante della sbriciolata in maniera grossolana ricoprendo l’intera superficie ed unite le scaglie di mandorle.
  • Infornate in forno già caldo, modalità statico, a 180°C per circa 40 min.
  • Il risultato deve essere un crumble bello dorato. Lasciatelo raffreddare bene prima di gustarlo.
banana bread
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Banana Bread al cioccolato e datteri

 

Il gelo dei misfatti di questi giorni ha messo tutti noi di cattivo umore, lasciandoci sconcertati e inermi davanti ad una situazione assurda, giorni che ritroveremo sui libri di storia!

A tratti mi sembra di sentire le parole di mia nonna e di rivivere i suoi racconti di guerra, le fughe, i ripari negli scantinati, gli stenti,  la difficoltà di reperire il cibo, di qui la cultura del risparmio che l’ha accompagnata per tutta una vita, così come il recupero in cucina e il gran senso di adattamento.

Tutte le volte che avrai rimandato qualcosa, ricorda che avrai di certo perso. Cosi mi diceva.

Non fare domani quello che puoi oggi, carpe diem, ora, non un attimo in più.

Gli ultimi eventi ce lo stanno insegnando, NON possiamo permetterci di RIMANDARE!

Questo banana bread è una ricetta del recupero e credo che mia nonna avrebbe apprezzato, lei che davvero non sprecava nulla.

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Sogno, voglio sognare di potermi svegliare al mattino, al tepore di casa, sentire che tutto è finito e poter offrire latte caldo, caffè e un pezzo d’amore, una fetta di questa mia colazione  a chi ora non riesce nemmeno più ad immaginarla.

Peace and love

banana bread

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BANANA BREAD al CIOCCOLATO e DATTERI

Il banana bread vi permette di recuperare banane ormai troppo mature, avete presente quelle nere?

Morbida e dolce al punto giusto, gustosa da far desiderare che arrivi presto il momento della colazione o della merenda per farne una bella scorpacciata.

INGREDIENTI

  • 2 Banane mature
  • 240 g di farina per dolci
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 90 ml di olio evo ( delicato)
  • 80 g di zucchero di canna
  • 1 punta di bicarbonato
  • 1 pizzico di sale
  • 2 uova
  • 5 mandorle
  • 3 noci
  • 8 datteri secchi
  • 100 g di cioccolato fondente a scaglie

PROCEDIMENTO

  • Schiacciate le banane con una forchetta e mettetele in planetaria a sbattere con l’olio, lo zucchero e il sale.
  • Unite le uova e poi tutti gli ingredienti secchi setacciati. Continuate a sbattere gli ingredienti.
  • Denocciolate i datteri, tagliateli a piccoli pezzi, mischiateli nell’impasto insieme alla cioccolata tagliata grossolanamente a pezzi.
  • Mescolate tutto e versate l’impasto in uno stampo da plumcake (ricordate di foderarlo prima).
  • Cospargete sulla superficie del banana bread le mandorle e le noci tagliuzzate e con un coltello fatele andare appena dentro l’impasto.
  • Infornate per i primi 10 min a 190°C in modalità statico e per i successivi ( 20 min. circa) a 180°C senza aprire il forno.
  • La prova dello stecchino vi aiuterà a capire se il vostro banana bread ha raggiunto la cottura ideale.
  • Lasciate raffreddare prima di gustarlo.
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