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Cicatelli con fonduta di parmigiano e tartufo

 

Come far colpo sui vostri ospiti agli imminenti pranzi delle festività natalizie?

Preparate Un primo semplice, dall’aspetto elegante e realizzabile in pochi minuti.

I cicatelli, pasta fresca 100% filiera Puglia di casa Milo è la mia idea. Un primo da condire con una salsa al parmigiano 40 mesi, funghi cardoncelli della Murgia e del profumatissimo tartufo bianco lucano.

Come sempre suggerisco pochi ma ottimi ingredienti faranno la differenza.

CICATIELLI  FRESCHI AL TARTUFO E FONDUTA DI PARMIGIANO

INGREDIENTI

  • 350 g di Cicatelli freschi di semola di grano duro filiera 100% Puglia Casa Milo
  • 150 g parmigiano Reggiano 40 mesi
  • panna fresca 250 ml
  • sale, olio e pepe qb
  • 1 spicchio di aglio
  • 300 g di cardoncelli puliti
  • 20 g di tartufo bianco lucano
  • prezzemolo qb

PROCEDIMENTO

  • Con un pennello e straccio umido pulite sia cardoncelli che il tartufo.
  • Tagliate a piccolissimi pezzi i cardoncelli e dopo aver fatto scaldare in padella dell’olio con l’aglio, uniteli e fateli cuocere a fuoco vivace per qualche minuto.
  • Mettete da parte e nella stessa padella dove avete cotto i funghi, fate scaldare la panna e aggiungete il parmigiano, togliete dal fuoco, facendolo sciogliere.
  • Portate ad ebollizione l’acqua, salate e calate i cicatelli freschi, serviranno solo 4 minuti per la cottura.
  • Unite la salsa con i funghi e scolateci la pasta con dell’acqua di cottura se necessario, in modo che resti umida e cremosa.
  • Impiattate, unite del pepe, prezzemolo tritato finemente e per ultimo grattugiate il tartufo a scaglie. Servite ben caldo.
gallette alle pere
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Le Marche e la Galette alle pere di Cinzia

Metà ottobre e un viaggetto di lavoro programmato da tempo, vuoi non aggiungerci una piccola sosta di passaggio nelle Marche?

Solo una verità!

Tre giorni sono stati non pochi, pochissimi perché potessi  apprezzarla pienamente.

Premesso che sono di parte, amo la collina, il mare, le vigne e tutto questo paesaggio in Italia si racchiude nelle Marche.  Se da una parte è vero che molti posti erano chiusi per il meritato periodo di riposo dopo la super stagione, è altresì vero che abbiamo goduto della tranquillità più assoluta e apprezzato appieno i piccoli borghi che diversamente sarebbero stati affollati da turisti.

Il nostro viaggio è partito da nord. Prima tappa, dove la vista ad un certo punto sembra mettere a fuoco, Sirolo! Una bellissima cittadina collocata su di un’altura, dove il mare appare  uno scenario maestoso, il verde, il monte e le spiagge bianche. A seguire Numana, il Conero, sino ad arrivare in uno dei borghi più deliziosi d’Italia, Torre di Palme. Un gioiellino dove perdersi tra queste viuzze è l’attività migliore che si possa fare.

Indirizzi da segnare

. Casaconsirolo Una nuova struttura ricettiva che ospita i suoi clienti per pranzi cene e cocktails su una terrazza con vista da  urlo.

. Lu Focaro’ per una sosta originale e sorprendente

. Ceramore, dove trovare delle vere chicche.

Fermo e Cinzia home

Quasi dimenticavo e nota non del tutto trascurabile, la mia guida e dispensatrice instancabile di consigli su luoghi, ristoranti, cantine e spiagge, Cinzia.

Cinzia è una di quelle belle amicizie fatte su instagram e in questa occasione ci siamo fermati da lei per il nostro soggiorno marchigiano. Il suo non può esser definito semplicemente un b&b.

A lido di Fermo e a nemmeno 100 mt dal mare, Cinzia ha realizzato nella sua bella villetta, due camere, dotate di ogni confort.

Ad accoglierci, linearità, semplicità e pulizia, un giardino ordinatissimo, l’arredo e tutto ciò che circonda Cinzia home le assomiglia anche nel look personale e nella sua frangia di capelli, netta e liscissima.

Un welcome da hotel 5 stelle, direi! Frutta fresca, del suo orto, ovviamente, focacce realizzata con grani antichi, brownies di zucca, estratto di melagrana, il tutto servito su ceramiche d’autore ricercate e da un’accoglienza intima e sincera.

Se da Cinzia home è tutto perfettamente perfetto, una menzione speciale va alle sue colazioni.  Tutto, scrupolosamente preparato da lei con prodotti del territorio, una ricerca maniacale di piccoli produttori d’eccellenza, dalla ricotta, yogurt e latte, al miele di Favus mellis ( una vera delizia ) alle farine con grani antichi. Ricette originali le sue, preparazioni  tutte realizzate al momento. Al mattino, la cucina che divide le due camere è inondata di un profumo che risveglia i sensi.

Sua questa ricetta della galette di pere e cannella che trovate alla fine dell’articolo. Cinzia, Mi raccontava che l’ha ereditata da sua mamma e lei a sua volta da una conoscente francese e ora io la dono a voi che so custodirete come patrimonio. Vi assicuro che si tratta di Una vera goduria per palato, olfatto e vista.

 

Piccole e suggestive soste

A due passi, la città di Fermo e la sera stessa dal nostro arrivo ci siamo andati per una cena alquanto originale. In  pieno centro, nella piazzetta, un bistrot che segnalo con piacere, Enoteca bar a vino, ottima cucina, luogo semplice, servizio eccellente e un’atmosfera molto intima. Tutti i tavoli presenti sono stati serviti con le stesso menu del giorno.

Il giorno seguente, Cecilia con febbre non ci ha permesso di restare molto in giro ma per il pranzo ci siamo allungati a pochissimi km dal b&b.  Chalet Il Grillo  un semplice ristorante sul mare con  cucina interessante, qui per la prima volta ho provato la carbonara di mare, un piatto che avrei voluto non finisse mai.

Procedendo verso sud e nell’entroterra, direzione Grottammare alta, una sosta in cantina con degustazione e una vista sulla terrazza che toglie il fiato,  tenuta  Cocci Grifoni

Grottammare alta è un vero gioiellino a picco sul mare, un borgo intriso di storia, visibile anche dall’autostrada. Si percepisce subito che questo luogo regala grandi emozioni.

In piazza Peretti, l’osteria dell’arancio vi regalerà un momento di vero godimento. Un posto alla vecchia maniera mi verrebbe da dire, proprio come piace a me.

Di rientro, ultimissima sosta la città di Ascoli Piceno, per degustare delle ottime olive all’Ascolana e per godere delle delizie del vecchio, anzi uno dei bar più storici d’Italia, caffè Meletti, dove una correzione con anisetta della casa è d’obbligo.

 

Un viaggio breve, una regione  che merita certamente di esser visitata più a fondo ed ora ho tutti gli indirizzi giusti per muovermi con più semplicità.

Un grazie speciale va a Cinzia, compagna nascosta di questo bellissimo weekend.

gallette alle pere

gallette alle pere

gallette alle pere

GALETTE DI PERE, MANDORLE E CANNELLA

Seppur una ricetta semplice, è fondamentale seguire i consigli di lavorazione della frolla e dei tempi di riposo. Due aspetti fondamentali che se trascurati rischiano di fallire sulla buona riuscita di questo dolce.

Questa galette è piuttosto povera di zuccheri, se preferite un gusto più dolce dovrete aumentarne la dose o unire della marmellata. Trovo che sia perfetta anche per le ricette salate

INGREDIENTI

  • 120 G DI FARINA 0
  • 120 G DI FARINA DI FARRO
  • 1 CUCCHIAINO DI SALE
  • 1 CUCCHIAINO DI ZUCCHERO
  • 5/6 PERE MEDIE
  • 175 G DI BURRO FREDDO E DI OTTIMA QUALITA’
  • 9 CUCCHIAI DI ACQUA GHIACCIATA
  • 1 CUCCHIAINO DI ACETO DI MELE
  • CANNELA A PIACERE
  • ZUCCHERO DI CANNA 2 CUCCHIAI
  • UNA MANCIATA DI MANDORLE
  • 1 TUORLO

PROCEDIMENTO

  • In una coppa versare le farine, il cucchiaino di zucchero, sale e burro a cubetti molto freddo e lavorare grossolanamente con le dita.
  • Unire l’acqua e l’aceto, formare un panetto velocemente, senza lavorarlo molto ( deve risultare grezzo) e lasciate riposare per una notte in frigo o almeno più di un’ora
  • Pulire le pere molto mature, affettarle come preferite e adagiarle sulla frolla che avrete steso dello spessore di almeno 3 mm
  • Cospargere le pere con lo zucchero di canna e cannella, le mandorle tritate, richiudere i bordi della pasta su stessa e riporre in freezer per almeno 10 min
  • Uscita dal freezer, spennellare i bordi della gallette con il tuorlo sbattuto e infornare con il calore solo nella parte inferiore del forno  a 170°C per un’ora circa.
  • Assicuratevi che si colori bene la parte sottostante e degusterete una gallette super croccante.

strozzapreti alla vodka
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Strozzapreti alla vodka e i mitici’80

Ci sono dei piatti che ci accompagnano per una vita intera, nonostante la loro fama perda colpi nel tempo. E’ il caso delle pasta alla vodka, chi non la ricorda?

Un piatto tanto amato negli anni’70/80, lo trovavamo in ogni posto, persino nei pub e nei più piccoli bar di paese che ne sfoggiavano presenza a metà serata, quando il locale era super pieno e i camerieri portavano in giro pirofile in acciaio con pasta fumante, pronta da esser servita. Negli ultimi anni , insieme alle mise in tavola, stoviglie e stile, c’è un gran ritorno a quel periodo ed ecco come per magia, lo vediamo ritornare nelle nostre cucine dopo decenni d’assenza dalla scena.

Dopo tutto un piatto semplicissimo da preparare con pochi  ma buoni ingredienti, come la pasta ad esempio ed io ho usato gli strozzapreti freschi 100% filiera Puglia di Casa Milo.

In occasione di una serata anni’80 con degli amici ho sfoderato questo primo che come avevo immaginato ha suscitato entusiasmo e sorpresa! Davvero a prova di tutti.

strozzapreti alla vodka

strozzapreti alla vodka

strozzapreti alla vodka

strozzapreti alla vodka

strozzapreti alla vodka

STROZZAPRETI ALLA VODKA

Per questa ricetta ho scelto una pasta speciale realizzata in Puglia. Il confezionamento di questi strozzapreti Casa Milo avviene all’interno di una “camera bianca” asettica che permette di pastorizzare la pasta in un unico passaggio, per evitare stress meccanici e mantenere inalterate le proprietà organolettiche delle materie prime. Sono ideali per questo sugo, riescono a raccoglierne tutta l’essenza e si cuoce velocemente oltre a mantenere la giusta consistenza.

INGREDIENTI

  • 350 g di strozzapreti pasta fresca 100% filiera Puglia Casa Milo
  • 3 cucchiai di olio evo
  • 1/2 cipolla 
  • 200 g pancetta affumicata
  • 120 ml di Vodka
  • 300Pomodori pelati
  • Sale e prezzemolo q.b.
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro 
  • 250 ml di panna fresca liquida

PROCEDIMENTO

  • Tagliate la cipolla finemente e fatela rosolare nell’olio, unite la pancetta e procedete alla stessa maniera, sfumate con la vodka sino ad evaporare tutto l’alcool.
  • Unite la salsa e il concentrato di pomodoro, aggiustate di sale e fate cuocere per pochi minuti.
  • Nel frattempo calate gli strozzapreti in acqua salata, bollente.
  • Unite la panna al sugo e spegnete.
  • Portate la pasta a cottura al dente e scolatela direttamente nella salsa. Mantecate ed unite del prezzemolo tritato prima di servire e gustare ben caldo.
pasta e fichi
FOODLIFESTYLE

Capunti con fichi pecorino e noci

Dopo aver fatto l’ultimo bagno, prima di ripartire, dopo aver salutato tutti gli amici, quelli che probabilmente rivedremo il prossimo anno, stessa spiaggia, stesso mare, dopo aver fatto l’ultimo bagno nell’ultimo dei weekend estivi al mare, quello che ci portiamo impresso nella mente e nel cuore per tutti mesi che verranno, dopo tutto ciò si ritorna alle nostre normali, straordinarie vite, fatte di vita reale, corri corri, figli, lavoro, cucina.

Il dolce e amaro rientro che ci riconnette con la quotidianità, un passaggio in cucina in punta di piedi potrebbe rendere il tutto più leggero, non trovate?

Con il sapore delle vacanze ancora sulle labbra, un paniere ricco di fichi, i più dolci che sono riuscita a trovare, ho unito del buon pecorino piccante, delle noci e lasciato amalgamare il tutto con i capunti di casa Milo uno dei grandi formati della tradizione pastaia italiana interpretati con la migliore semola di grano duro pugliese.

Ciao, ciao vacanze!

 

pasta e fichi

pasta e fichi

pasta e fichi

pasta e fichi

pasta e fichi

CAPUNTI, FICHI, PECORINO E NOCI

 

INGREDIENTI

  • 5 fichi freschi ( di cui 1 per la decorazione)
  • 3 noci
  • 6 cucchiai di pecorino
  • Pepe nero
  • Sale olio evo qb
  • Foglie di basilico per decorazione
  • 350 g di capunti I nobili, pasta secca principato di Puglia Casa Milo

PREPARAZIONE

  • Fate bollire abbondate acqua salata
  • Nel frattempo fate scaldare una padella e tostate del pepe, tagliate i fichi a fette uniteli al pepe e aggiungete un mestolo d’acqua. I fichi devono cuocere per circa 5 min e caramellarsi appena.
  • In una ciotola versate il pecorino grattugiato ed unite poco per volta acqua fredda creando una crema molto densa.
  • Fate cuocere la pasta, scolatela al dente (tenete un paio di mestoli di acqua di cottura da parte) e versatela nella crema di fichi. Spegnete il fuoco.
  • Amalgamate la pasta versateci la crema di pecorino e unite poco per volta a fuoco spento l’acqua di cottura, sino a creare una crema.
  • Impiattate, unite delle noci tostate, 2 fette di fichi, foglie di basilico e servite.
stile
LIFESTYLE

Mariangela Russo. Alla ricerca di uno Stile unico

Se fosse una stagione sarebbe l’estate italiana, se fosse una città
sarebbe Matera, ricca di fascino e tradizione, se fosse un colore,
l’azzurro del mare o il rosso delle fragole della sua terra,
se fosse uno stile…
Senza dubbio il suo!
L’abbiamo vista in questo ultimo anno, muoversi tra mise en place ricercate,
frutta, verdura e outfit colorati, richiami alla Dolce Vita
e un mix vintage che spazia dagli anni ’60 agli ’80.
Il suo stile di vita ci fa sognare, tanto da diventare di grande ispirazione,
ma qual è il suo segreto?
Scopriamolo insieme attraverso i suoi consigli,
e i miei suggerimenti finali, per ricreare questa unicità che tanto ci piace!

by: Alessandra Dani

Ho sognato  a lungo ogni singolo angolo della mia casa, ho immaginato ogni oggetto nelle notti insonni, studiato e ricercato tutto ciò che mi appartiene e mi assomiglia.

Spesso sui social mi vien chiesto come abbia realizzato la mia cucina, la mia casa, i vari nomi dei brand degli oggetti che mi circondano, dove e con quale criterio affronti i miei acquisti. Sempre più difficile per me rispondere in maniera netta e semplice ed ora vi racconto il perché.

stile

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Siamo d’accordo sul fatto che tutti vorremmo distinguerci ed esser unici, avere delle case personalizzate e non realizzate a stampo.

Ma quello che spesso accade è proprio il contrario, si rincorrono troppo le mode, lasciandosi influenzare dalle tendenze del momento mettendo da parte quello che invece è il proprio gusto.

Quante volte acquistiamo ciò che realmente ci piace e che ci emoziona?

Capita invece che durante gli acquisti sia più semplice lasciarsi trasportare da ciò che il mercato del momento offre, a volte per una questione di tempo, a volte per superficialità, si rischia di incorrere in acquisti sbagliati e non proprio originali. D’altronde si sa, andare a caccia d’oggetti di stile o ricercati necessita di tempo, giorni, mesi a volte anni. L’oggetto giusto, l’arredo che fa al nostro caso ha bisogno di tempo e negli anni ho imparato a farlo e ad acquistare solo quando qualcosa mi crea emozione e mi fa sentire quel  famoso formicolio allo stomaco.

La bellezza di arredare una casa con mobili ed oggetti dei mercatini o negozi unici sta proprio in questo, saper attendere la giusta occasione e avere la pazienza di non riempire uno spazio per la necessità di farlo, quanto abbellirlo con ciò che realmente ci piace. Quante volte, guardando un mobile, un oggetto, un accessorio o altro avete esclamato, ‘ sembra proprio adatto a me!’.

So, però che non si può far cosi per tutto, una vita certamente non basterebbe!

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Molta gente crede che servano cifre pazzesche per aver una casa unica e bella, che acquistare marchi famosi dia loro unicità e stile e spesso vi rinunciano perché convinti sia necessario spendere una fortuna in arredi e complementi. In realtà tutti possiamo rendere il nostro stile unico e ricercato. Non è infatti necessario acquistare pezzi di design che valgono cifre esorbitanti: l’importante è saper scegliere con gusto e raffinatezza. Ho imparato a rovistare nei vecchi armadi, sulle bancarelle anche quelle meno attraenti, nei vecchi garage tra i vestiti da notte di mia zia mixando il vecchio con il nuovo secondo il mio gusto, mettendo da parte tutto ciò che mi piace e creando senza volerlo uno stile unico.

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Questa tavola ne è un esempio, tessuti classici si mescolano con pezzi moderni dalle linee pulite, delle tovagliette in lino dai colori più vivi sposano quello dei bicchieri per rompere con il macinapepe di color lilla. Una vecchia ceramica accoglie una piantina di basilico e delle moderne lampade da tavola creano l’atmosfera romantica.

Vi lascio i miei consigli utili e quelli che mi hanno permesso di ottenere il mio stile, un mix tra l’attuale e il vintage.

1 Scegliere  in stile minimal

Se non si hanno le idee chiare, un buon punto di partenza è il Basic. Sia in arredamento che per il look personale, al giorno d’oggi è decisamente semplice ottenere un risultato elegante senza spendere una fortuna. Basta infatti mantenersi sullo stile che privilegia il minimalismo, qualsiasi sia l’epoca scelta. Ogni ambiente deve accogliere solo gli elementi che si rivelano funzionali, le linee devono essere pulite. D’altronde si sa, su una tela bianca è sempre più semplice costruire il resto e decorare.

2 La cura del dettaglio

Per uno stile ricercato ed esclusivo, non bisogna mai dimenticare che la differenza sta nei più piccoli dettagli.

Nulla di nuovo lo so, ma a volte questo particolare sfugge.

Non occorre dunque strafare, acquistando complementi d’arredo eccessivamente costosi o scegliendo oggetti che esaltino al massimo sfarzo. Al contrario: la vera eleganza è un’altra ed è quella che si riesce a cogliere solo nelle piccole cose, nei minimi dettagli, un foulard  vintage, degli orecchini pescati nel guardaroba della nonna, una vestaglia che si trasforma in un vestito.

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3 Mixare stili diversi senza esagerare?

A volte le regole vanno infrante e saper mixare colori, stili e forme non è proprio semplice. Anche qui occhio ai costi, non è necessario spendere una fortuna per risultare originali, piuttosto andate cauti se non siete sicuri di certi accostamenti e se mai sentite di aver osato sappiate che avrete creato qualcosa di davvero unico ed originale.

4 Investire sui classici

Nel dubbio su cosa scegliere, quella del  classico può aiutare molto, che si tratti della fantasia di un tessuto come le righe, di un materiale, l’argento o le ceramiche, un capo, un pantalone di lino, ecco loro fanno parte di quella famosa tela bianca sulla quale tutto è possibile ricreare.

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5 I suggerimenti di Alessandra Dani

Se trovate che tutto ciò non sia sufficiente a darvi un’idea precisa del mio stile e non avete voglia di star li a girare, vi lascio ai consigli della super Ale che con le sue ricerche saprà mandarvi dritti ad uno shopping mirato.

 

 

 

 

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1. Borsa intrecciata in foglie di palma naturali con manici in cuoio, Gelsomini. / 2. Si ispira a Campo de’ Fiori il piatto in ceramica artigianale dipinto a mano, Popolo. / 3. Coppa gelato in acciaio inossidabile Hay. / 4. Spirito Dolce Vita per i tovaglioli vichy in cotone e lino con finitura croquet, che ricordano le tavole delle trattorie italiane, La Redoute. / 5. Le splendide ceramiche artigianali realizzate in Puglia per  Studio Riviera, un mix and match di pezzi unici dallo stile non convenzionale. / 6. Camicia Lou in cotone biologico con collo arricciato e inserti in pizzo, Sézane. / 7. Vassoio in acciaio inossidabile 18/10, linea Kuru Kuru Alessi, design Naoto Fukasawa. / 8. Richiama le forme arrotondate degli anni ’60 con il tipico rivestimento in tondino di pvc denominato “spaghetti” la poltrona da esterno Mya, in alluminio e pvc, Fiam. / 9. Brocca in ceramica portoghese linea Tomato, dall’inconfondibile stile Bordallo Pinheiro, un mix tra creatività, natura e humor. / 10. Grembiule in cotone riciclato al 50%  dall’iconico motivo Unikko, il pattern che ha celebrato quest’anno i 60 anni dalla sua creazione, Marimekko. / 11. Pomodoro datterino giallo biologico, delle pendici del Gargano, conservato al naturale, Bio Orto. / 12. Villeggiatura: Italian Summer Vacation, un coffee table book sul concetto della villeggiatura, l’arte della vacanza italiana a ritmo lento, raccontato attraverso la raffinata selezione delle proprietà Belmond in Italia. Assouline.

FOOD

Lasagne all’uovo con pesto di limoni e stracciatella

Domenica d’estate e non prepari una bella teglia di lasagne?

Una ricetta fresca e veloce, non avrete bisogno nemmeno di cuocere la pasta in acqua. Per questo piatto ho usato le lasagne all’uovo 100% grani di Puglia di Casa Milo ed ho  preparato un pesto di limoni, aggiunto semplicemente del latte e della stracciatella fresca.

Il tempo del passaggio in forno e il piatto da portare in tavola sarà pronto.

 

Lasagne con pesto di limoni e stracciatella

Ingredienti

  • 2/3 limoni grandi
  • 180 g di parmigiano reggiano + parmigiano da spolverare
  • 100 g di mandorle tostate o pinoli
  • Mezzo spicchio d’aglio
  • Olio evo, sale e pepe nero qb
  • Burro qb
  • Succo di mezzo limone
  • 4/5 foglie di basilico
  • 200 g di stracciatella
  • 1 bicchiere di latte
  • 1 confezione di lasagne fresca all’uovo Casa Milo #adv

Procedimento

  • Preparate il pesto pelando la buccia del limone privandola completamente della parte bianca. Tostate la frutta secca e mettete nel mixer, unite la scorza, parmigiano, olio, aglio, succo di mezzo limone, sale e basilico. Otterrete una bella crema.
  • Prendete una pirofila e imburratela, stendete la sfoglia di lasagne all’uovo cruda, adagiate il pesto e la stracciatella, mettete un’altra sfoglia di lasagne e continuate sino a terminare gli ingredienti.
  • L’ultimo strato prevede anche l’aggiunta di una spolverata di parmigiano e del bicchiere di latte. Questo vi servirà a tenere umida la pasta in forno senza cuocerla in acqua precedentemente.
  • Mettete tutto in forno per circa 18 min a 180°C
  • Gustate tiepida

 

calamarata melanzane
FOOD

Calamarata con crema di peperoni arrostiti e melanzane

Al rientro dal mare era sempre un gran caos in casa.

La sabbia era ovunque e tutti in giro per casa, chi nella doccia chi ancora con l’adrenalina del mare addosso, gli schiamazzi e i corri corri tra cucina e le varie stanze. Gli adulti in panne non sapevano se lavarci o mettersi ai fornelli per sfamare quei cinque pargoletti che urlavano cibo. D’altronde Il mare ha sempre messo di buon appetito e devo dire che da piccoli noi ne avevamo, eccome. Le numerose proposte di colazione al mare non erano sufficienti a mantenerci buoni sino al pranzo.

Ricordo che spesso si utilizzava qualche avanzo del giorno prima e questa ricetta che vi propongo nasce proprio da un recupero.

Fu proprio in una di queste domeniche che la nonna si mise subito a cuocer la pasta mentre noi venivamo bonificati dai residui del mare.

Il condimento della pasta era a base di avanzi, dei peperoni arrostiti della sera prima e delle melanzane fritte con mentuccia fresca che sulla tavola

d’estate non mancava mai.

Di qui la mia idea di riproporre una variante di quella che fu un successone.

Per dimezzare i tempi la prossima volta che arrostite dei peperoni, ricordate di prepararne di più e tenerli da parte per questa ricetta, potrete frullarli, congelarli e usarli al momento giusto.

 

calamarata melanzane

calamarata melanzane

calamarata melanzane

calamarata melanzane

calamarata melanzane

CALAMARATA DI PEPERONI ARROSTITI E MELANZANE FRITTE

I piatti di recupero non hanno bisogno di grande attenzione nelle dosi, andate un po’ a sentimento e se qualche ingrediente risulterà di troppo non preoccupatevi, sarà buono ugualmente.

Questa ricetta è per circa 4 persone e le porzioni sono generose.

INGREDIENTI

  • 8 pomodorini
  • 3/4 peperoni colorati
  • 1 melanzana
  • 400 g di calamarata fresca di Casa Milo
  • Olio ev, sale e pepe qb
  • Cacio ricotta a sentimento
  • erbette qb

PREPAPARAZIONE

  • Lavate tutte le verdure e mettete a grigliare o in forno (come preferite) i peperoni e i pomodori. Una volta cotti frullateli unendo olio sale ed erbette e mettete da parte.
  • Tagliate la melanzana come preferite, dadini o striscioline e fatela friggere in olio evo ben caldo, Scolate e lasciate asciugare su un piatto con carta assorbente.
  • Nel frattempo fate cuocere la pasta, il formato calamarata 100% filiera Puglia di Casa Milo sarà perfetto, accoglierà perfettamente la salsa di peperoni.
  • Scolatela al dente, unite la salsa di peperoni, le melanzane fritte, foglie di basilico e una generosa dose di cacio ricotta semi stagionato. Un piatto perfetto anche se servito e mangiato freddo.
natale in campagna
LIFESTYLE

Natale in campagna

Ogni anno la sfida per la tavola di Natale si ripropone e questa volta contro ogni tendenza che vuole fiocchi e oro ovunque, la mia proposta cade sullo stile country.

Ad ispirarmi per questa tavola insolita come proposta natalizia, un luogo semplice ed autentico che amo proprio per la serenità che sa infondere.

Siamo nella campagna Pisticcese, in provincia di Matera, Basilicata.

Bonaria è una dimora di campagna che soprattutto nel periodo che va dalla primavera all’autunno accoglie ospiti da ogni parte, alla scoperta della nostra bella terra.

Proprio qui  con l’aiuto della mia cara amica, Anna Maria ho realizzato una tavola colorata, dal tratto country e mediterraneo. Il Natale  su questa tavola lo si percepisce dalla scelta di piccoli dettagli come il verde della tovaglia, del pino e dell’abete oltre che dalle candele.

Una proposta inusuale, lo so che spero vi piaccia.

natale in campagna

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Come realizzare questa tavola di Natale country

  • Per prima cosa abbiamo steso una tovaglia in lino verde pino; un pezzo autentico, tirato fuori dal baule della nonna. Stessa provenienza i tovaglioli che però sono bianchi e di fiandra.
  • I piatti un classico, bianchi con disegni bucolici blu.
  • Le posate eleganti, quelle delle occasioni speciali per intenderci e i bicchieri, rigati, bassi per l’acqua, dei calici più eleganti dalla linea pulita per il vino.
  • Candele dai toni caldi come centrotavola e delle brocche che accolgono rami di abete, pino, melograno e sparsi sulla tavola, frutta secca ed ortaggi del periodo. Tutti elementi presenti in loco e che abbiamo voluto valorizzare rendendoli protagonisti.
  • Una vecchia zuppiera con coperchio capovolto si trasforma in alzata dove abbiamo posato frutta di stagione colorata.
  • I cuscini in velluto di colori differenti, impreziosiscono le semplici sedute e regalano un tocco di classe.

 

natale in campagna

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natale in campagna

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Il Natale in campagna

Piccoli accorgimenti renderanno la vostra tavola di Natale speciale, ricordate sempre di quanto sia importante contestualizzare certi decori. Non dimenticate anche di creare l’atmosfera con luci basse e candele, un fuoco acceso e della musica jazz di sottofondo. Il profumo sarà inevitabilmente quello dei sughi delle feste, degli arrosti impegnativi e anche se un po’ di fritto ravviverà l’odore dei vostri abiti, fa nulla, siamo a Natale e tutto è concesso.

Il panettone, quello buono buono nemmeno a dirlo così come il vino e soprattutto mi raccomando siate  un po’ più buoni.

Buon Natale.

Mariangela

natale in campagna

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FOODLIFESTYLE

stelline in brodo di polpette e verdurine

Una ricetta, semplice e gustosa per questo Natale, pensata per i più piccini ma che sono certa piacerà tanto anche ai più grandi.

Questo è il piatto preferito di Cecilia e in occasione di questa pubblicazione abbiamo preparato insieme le polpettine. Pochi e semplici ingredienti, una ricetta che scalderà il cuore e accontenterà il palato di tutti.

Stelline in brodo di polpettine e verdurine

INGREDIENTI

  • 250 g di carne macinata
  • 30 g di parmigiano reggiano+ parmigiano di finitura
  • 100 di mollica di pane
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • Sale e olio evo qb
  • 2/3 uova
  • 100 g di verdure miste oppure minestrone
  • 250 g di stelline Casa Milo pasta secca 100% filiera Puglia

PROCEDIMENTO

  • Per prima cosa prepariamo il brodo con 2 litri di acqua, le verdurine del minestrone, un giro di olio, sale. Portiamo ad ebollizione e lasciamo cuocere per almeno 1 ora.
  • Nel frattempo realizziamo le polpettine mischiando la carne macinata con le uova, il formaggio, il prezzemolo tritato, sale e la mollica di pane. Dopo aver amalgamato bene gli ingredienti, formiamo con il palmo delle mani delle piccole polpette e le tuffiamo a cuocere nel brodo per almeno 15/ 20 minuti.
  • Con l’aiuto di una schiumarola togliamo tutte le impurità del brodo che saranno affiorate. Aggiustiamo di sale se necessario e versiamo le stelline nel brodo. Lasciamole cuocere per i minuti riportati sulla confezione e serviamo il piatto caldo con una generosa spolverata di parmigiano reggiano.
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FOODLIFESTYLE

torta di Kaki per la colazione di Natale

In cucina avvengono le magie che non t’aspetti, se poi ci sono i bimbi nei paraggi e il periodo è quello natalizio, ecco che la magia si trasforma in realtà.

Qualche giorno fa in campagna d’amici che hanno una coltivazione di kaki ci hanno omaggiato di una cassetta ricca di questi frutti che fanno ricordare la mia infanzia. Durante l’inverno erano immancabili sulla tavola dopo il pranzo, la cena o da ornamento come centrotavola.

Sinceramente non mi tornano in mente molte ricette che abbiano come ingrediente principale il kaki se non quella della  marmellata e questa torta che ho trovato sul web e alla quale ho apportato le mie piccole modifiche e che trovo davvero interessante.

Il giusto equilibrio tra la dolcezza del kaki e il gusto amarognolo del cioccolato, morbida e profumata, una torta ideale per le colazioni delle feste natalizie.

Piccole curiosità sul kaki

L’albero del kaki è originario della Cina, ma è in Giappone che ha avuto maggiore diffusione. È un albero molto resistente ed ha un frutto molto nutriente, adatto a ridare energia quando siamo stanchi perché contiene molti zuccheri, oltre a potassio e vitamina C. Una piccola curiosità su questo frutto. In Giappone, il kaki è l’ingrediente principe per la preparazione di alcuni vini, oltre a prestarsi per la realizzazione del sakè.

Occupiamoci della ricetta, pronti?

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TORTA DI kAKI al cioccolato

Per realizzare questa torta la polpa dei kaki deve essere molto matura.

Un consiglio per farli maturare in pochi giorni è quello di mettere i frutti in un ambiente caldo vicino a frutta come mele, banane o pere, che producono un gas naturale e ne accelera la maturazione.

INGREDIENTI

  • 400 g di polpa di kaki maturi
  • 350 di farina 00
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 30 g di cacao amaro in polvere ( io in mancanza, ho usato una bustina di ciobar)
  • 50 ml di latte
  • 3 uova
  • 90 ml di olio di semi
  • 150 g di zucchero
  • 1 pizzico di sale
  • Una manciata di frutta secca ( pistacchi, noci, mandorle )
  • Scaglie di cioccolato a piacere ( una manciata)
  • Zucchero a velo per decorazione (facoltativo)

PROCEDIMENTO

  • Per prima cosa prelevate tutta la polpa dei kaki e frullatela per renderla liscia.
  • In una ciotola capiente sbattete le uova con lo zucchero unite il pizzico di sale, l’olio a filo e continuate a frullare.
  • Aggiungete il latte e frullate ancora.
  • Unite la polpa, mescolate ed ora è il momento di versare la farina ( poco per volta )  il lievito e cacao in polvere setacciati.
  • Tagliate la frutta secca a piacere e mescolatela nell’impasto insieme alle scaglie di cioccolato (facoltativo)
  • Accendete il forno a 180° C modalità statico. Foderate uno stampo da 20/22 cm, versate il composto e fate cuocere per 45 min circa. La prova dello stecchino aiuta sempre a capire la cottura ottimale.
  • Una volta sfornata, lasciate raffreddare su una gratella e spolverate con poco zucchero a velo.
  • PS  I cerbiatti in foto li ha voluti Cecilia. Le sembrava fossero in montagna.

 

 

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