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zucca e cioccolato
FOOD

Torta di zucca e cioccolato fondente

Una zucca riscalda cuore

Il freddo, quello serio, non ha atteso molto per farsi desiderare e come spesso ricorda mia mamma, in un attimo siamo passati dall’indossare il costume, il cappotto!

Un’assenza dal blog lunga quasi un’estate per ritornare con una ricetta che scalda il cuore, un modo questo, per farmi perdonare. E’ bastata una zucca ricevuta in regalo per ridarmi la voglia di preparare qualcosa per voi, una zucca che ha dato nuova atmosfera alla mia cucina, vestendola in perfetto ‘autumn style‘.

I colori caldi della zucca, le lucine delle candele,  il golfino indossato alle prime ore fresche del mattino, la compagnia del caffè caldo e l’attesa di poter gustare una buona fetta di torta alla zucca e cioccolato ancora in forno. Una torta che nella sua semplicità si è resa ricca grazie alle scaglie di cioccolato e alla colata di fondente che ha contrastato il dolce della zucca.

Cecilia, solleticata da questi profumi non ha tardato molto a raggiungermi mezza scalza all’isola della cucina per la sua generosa porzione di torta. A far da cornice, i suoi occhietti ancora assonnati e i ricci scompigliati .

 

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L’autunno, una credenza di ricordi

Con l’arrivo dell’autunno i miei ricordi volano in un luogo preciso che spesso abitavo da piccola e che tutt’ora è set di alcuni miei sogni.

In questo periodo dell’anno la cantina dei nonni diventava un vero bazar, il luogo più trafficato di tutta la casa. Ci si recava per stivare tutte le preparazioni estive, una serie infinita, ordinata di vasi in vetro contenente ogni ben di Dio, dalla frutta e verdure pronte per il mantenimento stagionale come i gialletti e i pomodori appesi, alle zucche ed le olive che quotidianamente venivano rimestate per non farle ammuffire e condite con sale, alloro e finocchietto.

Insomma un vero e proprio laboratorio della trasformazione.

Ai ripiani alti erano riposti tutti i barattoli delle grandi occasioni, lampascioni sott’olio, l’acinata per i dolci natalizi, i frutti sotto spirito e le melanzane sott’olio, bianche come non so cosa.

I ripiani medi invece erano dedicati a tutti quei prodotti che potevano esser lavorati quotidianamente, come la stagionatura dei pecorini, curati, salati e oleati ben bene. La missione era intrufolarsi in cantina in uno di questi momenti clou per annusare a narici spalancate quel melting pot di profumi.

zucca e cioccolato

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TORTA DI ZUCCA E CIOCCOLATO FONDENTE

Per realizzare questa torta semplice e soffice non vi serviranno molti attrezzi. Un frullatore per tritare la zucca e del resto potrete impastare con un cucchiaio, senza  sbattitori o aggeggi del genere. Troverete un dolce genuino e profumato da consumare a colazione ma perfetto anche per la merenda accompagnato da una buona tisana alle erbe.

La ganache al cioccolato è facoltativa ma trovo che dia uno sprint al dolce di zucca e lo renda davvero completo.

 

INGREDIENTI

  • 280 g di farina per dolci ( io Molino Pasini)
  • 100 g di ricotta
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 150 g di cioccolato fondente a gocce o scaglie
  • 40 g di olio evo delicato
  • 2 uova
  • 300 g di zucca (cruda già pulita)
  • 120 g di zucchero

GUARNIZIONE

  • 200 g di cioccolato fondente
  • 100 g di burro

PREPARAZIONE

  • Come primo step e l’unico più noioso di questa preparazione, tagliate la zucca a pezzi e frullatela in un mixer.
  • Versate la zucca in una coppa ed unite uova e olio e mescolate bene con un cucchiaio in legno.
  • Unite poco per volta farina e lievito setacciate ( io non l’ho fatto ed è venuta bene ugualmente ) e continuate a lavorare.
  • Infine unite la ricotta e lo zucchero e lavorate ancora. Unite le gocce di cioccolato e mescolate.
  • Imburrate uno stampo per torte da 20/22 cm, versateci l’impasto e infornate a 180° C (statico) per circa 40 min. Controllate sempre con lo stecchino e ricordate ogni forno è diverso.
  • Una volta sfornata la torta lasciatela raffreddare completamente prima di versarci una bella ganache al cioccolato.
  • Io in casa avevo solo del burro e l’ho fatto sciogliere a bagnomaria con il cioccolato e l’ho versato sulla torta. Per una resa migliore potreste farlo versando  100 ml di panna liquida calda sul cioccolato a scaglie e aggiungendo una noce di burro.
  • Buon inizio di autunno.

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LIFESTYLE

Terrazze del sud

 

Le terrazze del sud profumano dei fiori che le abitano, di gelsomino, erbe aromatiche e di bucato fresco appena steso al sole.

Le terrazze del sud sono di un bianco accecante, dipinte dalla calce che le rende candide e affascinanti.

Le terrazze del sud sono eleganti come le piante grasse che le adornano, impreziosite nelle ceramiche consunte dal tempo e dalle intemperie.

Che si tratti di un outdoor di città o di campagna, avere uno spazio dove poter consumare le proprie colazioni, pranzi o aperitivi con gli amici è importante che sia ben arredato, di gusto ed essenziale.

Avere uno stile ben definito li rende ancora più piacevoli da abitare.

La mai piccola terrazza, battezzata ormai da un pezzo #41bis, proprio per le sue piccolissime dimensioni, ha tutto il fascino degli ambienti esterni tipici del sud, piccoli e con pochi oggetti che l’arredano, impreziosita dalla leggerezza dei tessuti in lino, da un vecchio catino in ceramica che funge da lavabo, da saponi naturali e candele bianche.

Qui di seguito un piccolo assaggio del mio #41bis, il momento del pranzo e degli scatti di alcuni dettagli che tanto amo.

 

Questi i suggerimenti di stile di Alessandra Dani.

 

Chi di noi in questo momento non sogna un angolo, anche piccolo, dove rifugiarsi
in queste calde sere d’estate? Bastano pochi accorgimenti per ricreare
una tipica atmosfera mediterranea, che vi farà sentire subito in vacanza nel nostro splendido sud!

1. Pamela in rafia color ecrù, diametro 57 cm, Zara Home. / 2. Vestaglia aperta in cotone e lino, maniche ampie e ricami con applicazioni di perline, Zara. / 3. Lanterna in ottone invecchiato, La Redoute. / 4. Linea moderna per la Desert Lounge Chair, realizzata in acciaio tubolare e tessuto in filo di PET da plastica riciclata, è disponibile in quattro pattern diversi, Ferm Living. / 5. Antiche capase e capasoni artigianali, pezzi unici di varie dimensioni da abbinare a piante grasse, linea Pugliavera, Withlove Plants. / 6. Bicchiere da bibita in vetro dall’aria vintage, disponibile in vari colori, collezione Lucca, Bitossi Home. / 7. Aspetto rustico per le posate Uta, dovuto alla martellatura su braci ardenti, qui nella finitura Water Black, Muubs. / 8. Cesto in vimini creato e realizzato a mano da Hilary Burns nel Devon, The New Craftsmen. / 9. Freschissimo il copricuscino in lino 100% a strisce color walnut, dimensioni 50X50 cm, Tine K Home. / 10. Piastrelle artigianali marocchine maiolicate, dimensioni 10,5X10,5 cm., Recuperando. / 11. Piatto piano e fondo di artigianato pugliese, serie Smamriati, color verde ramina, Masseria Le Cerase.

FRAGOLA
FOOD

Crumble di fragole, rosmarino e pistacchi di Stigliano

L’idea del crumble di fragole, nasce da un desiderio ed un’esigenza.

Vale a dire dal desiderio perenne che ho di dolci e l’esigenza di prepararlo molto velocemente.

Sono appena le 7,00 del mattino e in casa regna un silenzio anomalo so anche che durerà poco, motivo per il quale approfitto per preparare questo dolce. Non avrò bisogno di sbattitori, frullatori e arnesi rumorosi così da potermi muovere indisturbata mentre tutti gli altri ancora dormono. Dalla finestra il cielo non sembra mostrare i segni della primavera, tutto grigio questo weekend, al contrario sull’isola di marmo della mia cucina trionfano per colore e profumo delle fragole carnose.

Il desiderio iniziale è quello di gustare una crostata di fragole ma la preparazione del crumble si rivela una valida alternativa, velocissimo, pronto in una manciata di minuti, la frolla non ha bisogno di riposo e tanto meno di esser stesa.

Aggiungo un tocco del tutto personale a questa ricetta, memore di una marmellata preparata anni fa con fragole e rosmarino, replico l’abbinamento che trovo davvero particolare. Pochi passaggi, lenti dove i sensi si attivano e partecipano alla preparazione del dolce. La farina si mescola con lo zucchero e il burro freddo, insieme strofinati dalle dita emanano un dolce profumo. L’acre del succo di limone incontra quello delle fragole tagliate e mischiate all’erbaceo del rosmarino.

Da piccoli desideri sembra che nascano anche piccoli capolavori. Il tempo di girarmi, aggiungere una manciata di pistacchi croccanti e il dolce è pronto per entrare in forno.

I primi rumori si sentono dall’altra parte della casa, lo scorrere dell’acqua e un viso che si lava. In cucina invece il dolce da i suoi segni, dal forno sale un profumo di desiderio, il mio dolce è quasi pronto. Non faccio in tempo a sfornare il mio crumble di fragole che Cecilia mi chiama dalla camera da letto. Tutti svegli in casa, il giorno incalza ma ho il sentore che qualcosa aiuterà a rendere più gioioso un nuovo weekend.

 

fragola

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CRUMBLE DI FRAGOLE E ROSMARINO

Al crumble ho unito della frutta secca, dei croccantissimi pistacchi che producono in un paesino della mia Basilicata, Stigliano, naturalmente qualsiasi altro pistacchio andrà bene oppure delle scaglie di mandorla o pinoli.

INGREDIENTI

  • 400 g  di fragole Candonga
  • 50 g di farina ( preferite quelle meno raffinate per un risultato più rustico)
  • 40 g di burro
  • una manciata di frutta secca ( pistacchi di Stigliano)
  • un rametto di rosmarino fresco
  • scorza di un limone bio e parte del suo succo
  • 50 g di zucchero muscoavado + un paio di cucchiai per le fragole

PROCEDIMENTO

  • Lavate le fragole e tagliatele in quattro parti.
  • Disponetele in una terrina da forno, unite la scorza del limone e spremetene qualche goccia, unite il rosmarino tritato finemente e lo zucchero grezzo. Mescolate  con le mani.
  • In una ciotola preparate il crumble. Versate la farina, lo zucchero  e unite il burro a pezzi freddo di frigo.
  • Lavoratelo velocemente con i polpastrelli delle dita. Il burro non deve sciogliersi e l’impasto deve risultare sabbioso. Unite per ultimo la frutta secca e versate il tutto sulle fragole.
  • Preriscaldate il forno a 180° C e fate cuocere sino a doratura del crumble. Ci vorranno circa 30 minuti.
  • Lasciate raffreddare appena e poi potrete gustarlo anche accompagnato con dello yogurt o del gelato alla vaniglia.
remise en forme
FOODLIFESTYLE

Remise en forme

 Il tempo della remise en forme

Di solito Gennaio e Febbraio sono i mesi dedicati alla remise en forme, dopo le settimane di abbuffate tra panettoni e scorpacciate di dolci arriva il momento di riprendere il controllo.

A dire il vero, non so voi ma io attendo sempre qualche settimana successiva alle feste prima di iniziare un nuovo piano alimentare. Sul finire delle feste, di solito ci sono ancora troppi strascichi, dagli avanzi di panettone, alle calze della befana da consumare, così attendo di terminare tutte le tentazioni prima di ripartire seriamente con nuovo recupero che interessi corpo e mente.

Come ripartire

Ripartire vuol dire dedicarsi del tempo, svuotare la mente degli impegni superflui e cominciare a respirare lentamente.

Primo step, via le tossine dal nostro cervello, concentriamoci solo su ciò che ci fa star bene e migliora la nostra visione del mondo cercando di accrescere anche la nostra autostima. Solo così riusciremo ad ottenere i giusti obiettivi.

Cambiare delle abitudini può aiutare a darci una nuova visione del percorso che stiamo per affrontare, quindi svegliarsi un po’ prima al mattino per praticare dello yoga, leggere qualche pagina di buon libro e dedicarsi ad una buona e sana alimentazione può essere la giusta direzione.

Step successivo è non saltare i pasti, piuttosto dividerli in 5 durante l’arco della giornata. Affidarsi ad un esperto come può essere il nutrizionista o il personal trainer. Evitate i fai da te, di solito non si ottengono grandi risultati ed hanno breve durata.

Via libera a estratti di frutta e verdura, beveroni per eliminare tossine, si ad una dieta ipocalorica, a dell’attività fisica mirata secondo la propria fisicità  e se possibile praticate massaggi e scrub corpo.

Qui trovate qualche mio suggerimento per le vostre ricette grazie al supporto della nutrizionista Maria Calò @vitadabiologa

 

remise en forme

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ACQUA DI CARCIOFO

L’acqua dei carciofi è un vero toccasana per fegato e reni. Oltre che esser ottima per la realizzazione di molti piatti è anche ideale da bere durante la giornata lontana dai pasti. Sino a due tazze sono raccomandate per eliminare tossine dal nostro organismo ma non solo, aiuta a sgonfiare la pancia e migliora la circolazione sanguigna. Ecco qualche consiglio per realizzare una gustosa tisana a base di carciofi.

INGREDIENTI

  • 4/5 foglie di carciofo
  • 1,5 lt di acqua
  • foglie di mente a piacere

PROCEDIMENTO

  • Portate a bollore l’acqua e lasciate in infusione le foglie del carciofo per circa 15 minuti.
  • Potete unire delle foglie di menta o dello zenzero a piacimento per smorzare il sapore amarognolo dei carciofi.
  • Filtrate l’acqua e degustate.

remise en forme

remise en forme

CREMA DI ZUCCA, FARRO SEMIPERLATO E YOGURT

Un alleato per la nostra voglia di remise en forme, la zucca, povera di calorie ma molto nutriente. E ‘un ortaggio ricco di antiossidanti, ricco d’ acqua con azione altamente diuretica oltre che molto digeribile. Ricca di vitamina A, C, B1 e di fibre inoltre aiuta a ridurre il colesterolo. Regina indiscussa di molte ricette invernali che vanno dall’antipasto al dolce. Qui la mia proposta per un pranzo ricco ma leggero.

INGREDIENTI

  • 800 g di zucca pulita
  • 1 patata
  • 1 porro
  • 2 cucchiai di olio
  • acqua, sale, semi di papavero qb
  • 100 g di farro perlato o semiperlato (io miloniabio)
  • 2 cucchiai abbondanti di yogurt bianco o ricotta fresca

PROCEDIMENTO

  • Pulite la zucca privandola della parte coriacea, e tagliatela a pezzi. Tagliate in due per il verso lungo il porro, sciacquate abbondantemente per eliminare eventuali residui di terra e fate a pezzi.
  • Fate lo stesso con la patata. I pezzi possono essere tranquillamente irregolari.
  • Mettete il tutto in una casseruola e versateci dell’acqua sino a coprire appena le verdure. Fate cuocere sino a renderle morbide, salate e frullate.
  • Dopo aver sciacquato il farro, mettetelo a cuocere in acqua in una casseruola, salate appena e scolatelo al dente.
  • In una ciotola da zuppa versate la crema di zucca ancora calda, aggiungete un cucchiaio abbondante di yogurt o se preferite di ricotta fresca ed ultimate con l’aggiunta del farro, dei semi di papavero e l’olio.
  • Siete pronti per gustarla.

Chiudiamo con una selezione di prodotti e accessori scelti ad hoc da Alessandra per rendere, non solo salutare, ma anche piacevole il nostro percorso di “remise en forme”

remise en forme

1. Ripartiamo con una idratazione eccellente per il nostro corpo grazie a Geranium Leaf Body Balm, a base di foglia di geranio, scorza di mandarino, scorza di bergamotto e oli nutrienti, Aesop / 2. Un’interessante lettura che ci guida alla scoperta della “ristoceutica” una scienza rivoluzionaria che permette di valorizzare al massimo gli effetti del cibo sulla nostra salute. Ristoceutica di Vincenzo Lionetti,  Mondadori /3. Lipe, accappatoio in puro lino con lavorazione a nido d’ape che, grazie alla sua trama tridimensionale, permette un leggero e piacevole massaggio scrub con una sensazione di benessere sulla pelle, Society Limonta / 4. Sole, mug in porcellana con decoro dell’artista giapponese Aoi Kono Huber, perfetto per i momenti di relax, Nanban / 5. Power Blender Pro, frullatore ad alte prestazioni della linea Enfinigy di Zwilling, un ottimo alleato per la preparazione di zuppe, frullati e smoothie super healty! / 6. Una candela profumata non può mancare nel vostro percorso di rinascita, questa, in edizione limitata, è Figuier di Diptique: le note boisé degli alberi di fico unite agli accenti appena fruttati dei fichi che iniziano a maturare / 7. L’aroma rinfrescante del Tulsi e le virtù della Moringa si uniscono a erbe e spezie dalle intense virtù terapeutiche in questa tisana che si ispira alla saggezza millenaria dell’Ayurveda, Ayurvedic Detox, Depuravita / 8. Tutti conosciamo l’importanza di bere acqua durante la giornata, la caraffa Kartio di Iittala sarà indispensabile per gustare con stile la vostra acqua aromatizzata / 9. Energy, estratto a base di uva, avocado, mela rossa, finocchio, banana e limone, per una carica di energia quotidiana, Babasucco / 10. Un must la teiera in porcellana dal design nordico, disegnata da George Sowden per Hay / 11. Scarpa da corsa Hanzo New Balance, per runner alla ricerca di una scarpa leggera e resistente / 12. Tappeto per yoga traspirante e antiscivolo Warrior mat, Alo

le tavole di natale
LIFESTYLE

Idee per le tavole di Natale

Le mie tavole di Natale, idee facili da realizzare

Pochi passaggi e qualche accortezza per rendere davvero speciale il giorno di Natale. Rallegrare gli ospiti o semplicemente la propria famiglia può portare grande gratificazioni. Partiamo dalla tavola, immaginando che il menu sia già ben chiaro nei vostri programmi. Viste le ultime disposizioni ministeriali in tema di covid, ho pensato di proporvi un’idea di tavola per Natale a due con richiami dai colori tipicamente natalizi e una proposta di tavola per la famiglia appena più numerosa, classica ed elegante. Non dimentichiamo che ora più che mai abbiamo tanto bisogno di coccolarci, circondarci di bellezza per star bene, un modo semplice per esorcizzare quello che accade fuori dalle nostre case.

Non tralasciate dettagli che abbelliscano la vostra casa, ai doni da fare e curate il vostro abbigliamento anche se siete solo in due, ci meritiamo il meglio!

le tavole di natalele tavole di Natale

La mia tavola di Natale per due

Trovo che abbia dei vantaggi essere in due per la cena di Natale. Tralasciate per un attimo il pensiero triste di non avere il resto dei cari insieme o gli amici (arriveranno tempi migliori per abbracciarsi e star insieme in tutta sicurezza) dedicate del tempo a voi e a tutti quei particolari che molte volte è difficile da controllare quando si è in tanti a cena.

Per realizzare questa tavola di Natale come spesso faccio ho mixato un pò di quello che avevo in casa cercando di mantenere un fil rouge in tutta la mise en place.

  • Di base ho usato una tovaglia in lino bianca che ha coperto l’intero tavolo, ho poi adagiato sopra una tovaglia importante lavorata interamente a mano all’uncinetto da mia mamma, che da sola arreda tutta la tavola. Ho poi unito un runner in cotone dai colori verde pino, bianco e burgundy,  acquistato in saldo su Zara home lo scorso anno.
  • Dei piatti in ceramica (Fasano ) dipinti a mano dello stesso verde del runner, sopra un piatto bianco sporco per uno dei 2 antipasti e infine una cocotte classica bianca ( la Porcellana bianca ) per la vellutata di crostacei.
  • In abbinamento, ho poi unito dei vecchi tovaglioli in lino  (realizzati a mano da mia nonna) con un dettaglio prezioso di merletto all’uncinetto verde bottiglia. La scelta di riporlo sotto la cocotte è stata una semplice questione di gusto.
  • Ho utilizzato posate classiche in argento, a destra il coltello con lama rivolta all’interno del piatto e al suo fianco un cucchiaio e a sinistra due forchette ed un semplice piattino bianco per il pane.
  • Il calice da acqua in vetro rintagliato che richiama i merletti della tovaglia e del tovagliolo e per il vino ho utilizzato un classico tulipano (Riedel) che ho posizionato in alto a destra in direzione del coltello.
  • A decorare questa tavola  due candelabri in ottone con candela bianca e una vecchia bottiglina da farmacia con all’interno un rametto color oro a far da centrotavola, il tutto acquistato nei vari mercatini vintage.

Qui su instagram potete vedere il video di come ho realizzato questa tavola di Natale a due.

le tavole di Natale

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La tavola di Natale per la famiglia

Ricordo che da bambina non vedevo l’ora arrivasse il Natale per poter aprire i regali e trascorrere quelle intere giornate intorno ad un tavolo con tutti gli zii e i cugini che solo in quel giorno riuscivamo ad unire. Era il momento delle tovaglie mai viste di piatti e bicchieri chiusi per mesi nei credenzoni. Mi piaceva vedere quella tavola vestita in modo diverso da tutti gli altri del giorni dell’anno.

Stesso concetto sviluppa questa mia seconda proposta. Fuori l’artiglieria di famiglia e non risparmiate nulla e pensate a quante volte userete questi servizi importanti nella vita!

  • Di base ho adagiato un tappetino in feltro per attutire i colpi. Ho poi usato una classica tovaglia in fiandra di lino bianca coordinato dai suoi tovaglioli. Invece che il segnaposto ho preferito chiudere i tovaglioli con dei ferma tovaglioli in argento che ho poi adagiato sul piatto.
  • Questa volta prima di apparecchiare ho realizzato il centrotavola essendo questo di un certo ingombro.
  • Ho utilizzato una classica alzatina come centrotavola ed ho tagliato rametti di abete e piantine dalle bacche  rosse. Qui e la qualche pignetta a riempire i vuoti e l’ho adagiato al centro del tavolo. Ho poi unito sotto l’alzatina degli altri rametti di abete a voler chiudere la composizione. Alle due estremità ho poi aggiunto e poggiato sul tavolo due candelabri dalle forme classiche color argento (zara home).
  • Per questa tavola ho utilizzato piatti di uno stesso servizio, bianchi con dei fiorellini blu. ( mon petite marchè magique)
  • Le posate classiche in argento e poi i bicchieri, un calice in cristallo per l’acqua e un semplice tulipano per il vino.
  • Ultimi e non meno importanti le caraffe sia per l’ acqua che per il vino. Sinuosi ed eleganti anche questi sono dei vecchi e preziosi pezzi di famiglia che hanno dato un tocco in più alla mia tavola.

Anche per questo table setting trovate il video della realizzazione.

Augurandomi che sia stato di ispirazione per qualcuno di voi, Auguro a tutti un sereno Natale!

le tavole di natale

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FOODLIFESTYLE

Il mio primo Babka, un dolce per Natale.

Agghiacciarsi alla parola Babka? Ecco perchè!

Alla frase prepariamo un Babka quasi mi tremavano le gambe. Così si proponeva qualche tempo fa mia sorella nel desiderio di voler preparare un dolce tanto lontano dalle nostre tradizioni eppur tanto vicino per profumi e sapori.

Chi mi conosce bene sa che ho uno strano rapporto con i lievitati, spesso mi scansano per timore di non venir fuori alla regola dell’arte e io negli anni mi sono convinta di essere l’anti lievito per eccellenza, di riuscire a non far crescere anche il più semplice dei dolci. Fortuna vuole che la voglia di vincere sulla ‘sfiga da lievito‘ ha prevaricato ed è così che tra un pianto isterico di Cecilia e un rincorrerci per casa con il suo amato dudù tra le braccia, sono riuscita nel mio obiettivo.

Questa volta mi sono messa con tutta la dedizione e a dirla tutta, seppur carino dalle foto non è stato il massimo dei risultati. Ragione buona per riprovarci e dare uno schiaffo a questo falso mito che mi sono attribuita.

Una versione originale di Babka

Questo dolce della tradizione ebraica mi ha sempre incuriosito, sarà per la sua forma o per gli ingredienti che mi riportano alle fredde mattine d’inverno.  Scegliere di chiudere la treccia a ghirlanda gli ha donato una forma che riporta alla mente il Natale, un’idea simpatica anche da poter regalare. Trovo sia un dolce/non dolce perfetto per la colazione accompagnato con una tisana fumante oppure con una bella tazza di caffè e latte. Ho adattato gli ingredienti che più mi solleticavano le papille ma nulla vieta che si possa preparare il babka con delle marmellate o altre spezie.

Per realizzare il babka avete bisogno di tempo per la lievitazione e attrezzarvi di un pò di pazienza affinchè il miracolo avvenga. L’ideale è prepararlo in primo pomeriggio metterlo a cuocere la sera per gustarlo, dopo averlo riscaldato un pò in forno, al mattino. Eccovi la mia versione.

babka

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Natale il tempo delle riflessioni

Il Natale sembra esser il tempo da dedicare alle riflessioni, per il resoconto di un anno. Soffermarsi un attimo per rivedere come dalla pellicola di un film ogni singolo fotogramma gli istanti di questo anno che è stato sconvolgente per ognuno di noi. Ricorderemo per sempre questo Natale puntellato da preoccupazioni e incertezze sul futuro. Ma è pur vero che abbiamo un gran dovere di responsabilità verso tutte quelle piccole creature che si stanno affacciando a questo mondo. Dobbiamo mantenere alto il morale per i nostri genitori, familiari e tutti coloro che sono più fragili in questo momento, infondergli allegria e serenità. Son certa che ad attenderci ci sarà un mondo diverso se non migliore di questo, si, lo voglio sperare. Se li fuori c’è un gran caos, qui dentro nelle nostre case non può che regnare amore e serenità.

babka

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BABKA CIOCCOLATO, CANNELLA E MANDORLE

INGREDIENTI

  • 150 g di farina manitoba (io Molino pasini)
  • 250 g di farina O
  • 60 g di zucchero
  • 80 g di buro morbido
  • 3 uova
  • 10 g di lievito di birra fresco
  • 20 ml di acqua a temperatura ambiente
  • 1 cucchiaino di sale
  • olio qb per ungere la ciotola

Per la farcia

  • 50 g di burro morbido
  • 50 g di mandorle tritate
  • 5 cucchiai di zucchero di canna
  • 1 cucchiaio di cannella
  • 4 cucchiai di cacao amaro
  • scaglie o gocce di cioccolato a piacere
  • zucchero a velo per decorare
  • 1 tuorlo e 2 cucchiai di latte da spennellare sul dolce

PROCEDIMENTO

  • Sciogliere il lievito in acqua a temperatura ambiente.
  • Nella ciotola della planetaria versare le farine, lo zucchero e infine il lievito disciolto e con la frusta a gancio azionare la planetaria a media velocità.
  • Unire un uovo per volta e il sale. Continuare a lavorare. Unire poi a pezzi e poco per volta il burro.
  • Continuare ad impastare a media velocità per 15/20 min. L’impasto deve staccarsi dalle pareti e risultare ben liscio. P.s. Prestare attenzione! Farine diverse potrebbe assorbire l’impasto in modo diverso. Se lo trovate eccessivamente morbido potete unirne ancora un pò e poco per volta sino ad ottenere l’impasto perfetto.
  • Trasferire l’impasto sul piano di lavoro, formare una palla e dopo aver unto con olio una ciotola abbastanza capiente, lasciare lievitare per circa 3 ore ben coperto sino al raddoppio.
  • Trascorso questo tempo, riprendere l’impasto, versarlo sul piano lavoro, appiattirlo con l’aiuto di un matterello dandogli forma rettangolare.
  • A questo punto lo spessore della pasta deve esser di circa 1 cm.
  • Preparare la farcia con il burro ammorbidito, zucchero di canna, cannella, cacao e le gocce di cioccolato, miscelarli e versarli sull’intero rettangolo di pasta. Spalmare bene sino a coprire l’intera superficie.
  • Arrotolare la pasta partendo da un lato. Tagliare in due parti ( per il verso lungo) il rotolo di pasta e incrociarla per formare una treccia.
  • Unire le due estremità a formare una corona e adagiarla su una teglia con carta forno.
  • Cospargere la superficie di mandorle tritate e lasciare lievitare in forno con luce accesa per circa 1 ora.
  • Spennellare con tuorlo e latte sbattuto prima di infornare a 180°C per 30/40 min.
cucina
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Nella mia cucina? Ecco cosa non deve mancare!

Ci sono oggetti che proprio non possono mancare nella mia nuova cucina

Che si tratti di mestoli, coltelli, tessili, oggetti per la detergenza, accessori o elettrodomestici, molti di loro verrebbero via con me seppur andassi in capo al mondo.

Da sempre la cucina è il cuore pulsante di ogni casa, si sa c’è chi la usa meno  e chi invece ci trascorre ore ed ore. Qualunque sia il vostro ruolo in questo luogo tanto caro al cuore familiare ci sono degli aspetti che non devono esser tralasciati, sia per ricreare una giusta atmosfera e sia per ottimizzare il tempo nel momento in cui si realizzano delle ricette.

Come spesso mi ricorda mio marito ‘ l’attrezzo fa mezzo mestiere‘ e da sempre scelgo di affiancarmi in cucina di attrezzatura idonea, dal taglio, alla cottura sino alla finitura e alla presentazione. Nel tempo ho imparato a scegliere gli oggetti adatti all’uso che ne faccio e ad investire maggiormente su alcuni oggetti di lunga durata come le pentole e gli elettrodomestici. Inutile riempirsi gli stipi di pentoline di ogni taglia se poi alla fine ne usiamo solo tre. Meglio piuttosto comprarne di buone, dal fondo doppio e resistente.

Ogni step in fase di preparazione ha la sua importanza affinchè il risultato possa essere sorprendente.

In occasione del restyling della mia cucina e dopo l’invito su instagram delle amiche di casamenu a mostrarvi e raccontare le mie scelte di realizzazione di stile ecc. ho deciso con l’aiuto di Alessandra e su suggerimento della mia amica Rosa, di elencarvi tutti quegli oggetti che rendono speciale questo spazio della casa.

Così come un abito deve calzare alla perfezione chi lo indossa anche in cucina è importante per lavorare bene, circondarsi di oggetti che non siano solo belli  ma soprattutto funzionali per chi li usa. Per intenderci, inutile acquistare robot da cucina o altro solo perchè tutti li hanno se poi sappiamo che non li useremo mai. Sciocco da dire ma capita spesso, non è vero?

Quante di noi difronte a bellissimi oggetti di design o in negozi di arredo casa si lasciano tentare agli acquisti folli per poi rendersi conto nel tempo del fallimento di certe compere?

Ciò che sto per elencarvi, quindi non sarà ciò che dovrete necessariamente avere nelle vostre cucine, piuttosto potrà servire a farvi riflettere se acquistarli o meno e con quale criterio farlo nel momento in cui sarete colpite da tentazione.

cucina

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La cucina luogo di piccole battaglie quotidiane

Le cucine belle sono quelle vissute, dove sporcare è all’ordine del giorno, inondarle di odori per poi riordinare deve esser altrettanto facile.

Partiamo dalla base, dicendo che non è mai un bene comprare tanto per farlo, solo perchè attratte da una forma o un colore se poi tornando a casa ci rendiamo conto che quel pezzo cozza con tutto il resto della cucina e soprattutto useremo solo la prima settimana. Prima regola, stile negli acquisti. Piuttosto date il via libera ai colori neutri ai materiali naturali, legno, pietre, marmo, lino, cotone organico. Ricordate, anche in cucina come per il resto della casa è importante ricreare l’atmosfera. Una bella cucina non è legata solo ad un bel marchio ma soprattutto alla personalizzazione di questo! E con ciò non ho detto nulla di nuovo!

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I miei must have

  • Ripiano in marmo per le lavorazioni.

Qui in tanti arricceranno il muso, lo so! Questione di gusti. Sappiate da subito che il marmo essendo pietra porosa assorbe tutto e molto anche se ora in commercio ci sono dei trattamenti che lo preservano. Trovo che sia perfetto come base lavoro e a me piace soprattutto quando risulta vissuto con i suoi giallori e le sue macchie. Nella mia cucina, tutti i piani compreso quello dell’isola sono in marmo classico di Carrara e a tal proposito Valentina di Marmolove potrebbe darvi dei consigli.

  • Macchina da cottura

Per questo pezzo della cucina ho preferito investire maggiormente. La mia macchina da cottura è una Lacanche, 5 fuochi spaziosi che permette di affrontare più cotture nello stesso momento, dal design e linea classica che adoro. Questa cucina è fantastica massiccia, elegante, potete farla realizzare secondo vostre necessità. La mia ha un forno grande e al suo fianco uno scalda vivande che tiene in caldo i piatti pronti o può cuocere a bassa temperatura. Ho poi fatto aggiungere una piastra barbecue per le maxy cotture e della stessa grandezza una piastra per cottura lenta per cuocere e tiene in caldo più pietanze nello stesso momento.

  • Ciotole

Chissà perchè sembra non siano mai abbastanza, rischiando di riempire stipi di ciotole di tutte le taglie. Preferisco averne di media grandezza in vetro per le preparazioni con le uova e per i dolci, in legno, per contenere alimenti e servirle in tavola senza dover utilizzare altri piatti di portata. Ce ne sono diverse in commercio, le mie le ho acquistate su Cargo hightech, ikea, Zara home.

  • Coltelli

Altro utensile dove vale la pena investire qualcosa in più. I coltelli fondamentali per ogni alimento e soprattutto devono essere maneggevoli e che taglino bene e a lungo. Dallo spelucchino, a quello per il taglio carni, pane, verdure e formaggi. I miei sono di Victorinox.

  • Mini pimer

Utile ad ogni occasione, il minipimer braccio destro di ogni cheffa. Perfetto quello che diventa frullatore e tritatutto, ergonomico e potente, ecco le qualità che per me deve avere. Il mio è l’ultimo di casa  Kenwood.

  • Impastatrice Kitchenaid

Sarò sincera per molti anni mi sono rifiutata di averlo in cucina. Mi sembrava l’ennesimo elettrodomestico da utilizzare una volta ogni tanto. Mi sono ricreduta, dal momento che preparo sempre impasti per la colazione e preparazioni che ne richiedono l’uso. Se in casa siete in tanti preferitene una da diversi lt. La mia è una Kitchenaid professionale 6.9 lt.

  • Bose

Qui qualcuno avrà da sorridere. Certamente non necessario ai fini della riuscita di una ricetta ma volete mettere il vostro buon umore mentre cucinate e ascoltate la musica che preferite? Non posso fare almeno del mio Bose.

  • Pentole, padelle e tegami

Ecco altri oggetti per la cucina che vi affiancheranno per tutta a vita. Tanto vale prenderli di buona qualità. Spenderete qualcosa in più ma ne varrà la pena. Inutile anche qui averne di tutte le misure.  Piccola, media e grande sono sufficienti se non fate grandi numeri. Al massimo un doppione per la grandezza media.

Le mie padelle sono tutte con manico termico della ballarini .Dopo 8 anni sono ancora come nuove. Non impazzisco per quelle in ceramica. Preferisco invece averne 2 in alluminio e alcuni pentolini in rame per le cotture lente.

Per gli arrosti il classico in ghisa ovale e per le varie cotture tegami alti in acciaio. Agnelli. Staub

  • Contenitori quadrati per la conservazione

Quante volte vi capita di aprire il frigo e pur essendo vuoto non riuscite mai a trovare spazio? La mia soluzione sono i contenitori in vetro impilabili, tutte le misure, naturalmente.

  • Detergenti e spugne

Qui resto sull’eco naturale, utilizzando saponi non aggressivi, e spugne in setola naturale. Belle anche da vedere.

  • Ceramiche e bicchieri

Qui si scatena lo shopping. Ne ho una bella collezione. Preferisco la ceramica artigianale per l’uso quotidiano. Molti acquistati anche nei mercatini vintage. Adoro i pezzi che hanno una storia, non potrei proprio farne a meno. Altra collezione interminabile quella dei bicchieri. Chi ha detto che i bicchieri che utilizziamo tutti i giorni non devono esser belli e stilosi? A buon mercato e di ottima resistenza i calici Ikea.

  • Libri guida

La cucina luogo di sperimentazioni a volte errate altre dalla riuscita di grandi capolavori. Amici fedeli, almeno nella mia una piccola enciclopedia di libri di food. Da Ottolenghi alla Thorrison, A. Frenda, Jamie Oliver ( che amo particolarmente) Ricettari toscani di Giulia Scarpaleggia e libri importanti di grandi chef della cucina internazionale oltre che testi di vino e speciali sui formaggi. Compagni fedeli che a volte salvano le cene.

  • Posate

Le posate che naturalmente non possono mancare in una cucina, quali? Anche qui lo stile vintage mi viene incontro, Knindustrie ovviamente ed immancabile un servizio completo in argento.

  • Tessili

Ogni corredo che si rispetti eredita pezzi da 90. Io in questo sono stata fortunatissima perchè mia nonna era una grandissima ricamatrice e mi ha lasciato in merito un patrimonio da fare invidia. Negli anni ho coltivato questa mia passione per i tessili. Quelli che prediligo in assoluto sono in lino, dalle tovaglie che acquisto di ogni colore, ai tendaggi sino alle runners, americane e canovacci.

  • Arredo, credenzone, luci

Sembrerà strano ma anche ciò che non risulta necessario ai fini delle preparazioni, per me ha una grande importanza. L’atmosfera come quella che ricreano le luci ad esempio. Ne ho ben 5 punti nella mia cucina. Una vecchia lampadina che scende dritta sul vecchio acquario in marmo, una diretta sul piano di cottura, 2 abat jour di cortesia sul davanzale della finestra che avvisa quando siamo in casa e quello su un piano d’appoggio realizzato con un cappello in lino scuro. Altri punti luce, questa volta delle stripes led sono nel credenzone che ultimamente ho fatto realizzare su misura, ispirandomi alle cucine classiche di Devol Kitchens ( fondamentale per nascondere tutto ciò che non mi piace come microonde, bollitore, macchina del caffè, frigorifero, casse d’acqua ecc e stivare i tanti oggetti che popolano la mia cucina).

 

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La cucina luogo dell’amore per eccellenza

Qualsiasi stile sia, moderno, country, minimal o urban chic, la cucina può esser chiamata tale quando viene vissuta e popolata da tutta la famiglia, unta e profumata di soffritto e vegetali, schizzata da creme, usata, distrutta e amata. Mi auguro di avervi dato qualche spunto per acquisti utili, diversamente spero vi sia piaciuto anche solo per una lettura. Per me è stato bellissimo ospitavi anche se virtualmente nella mia amata cucina.

Vi lascio ai consigli di Alessandra @alesuperx, che con la sua moodboard ha interpretato il mio stile in cucina

 

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1. Diffusore a 360° SoundLink Revolve, progettato per offrire un suono profondo in ogni direzione, Bose. / 2. Paralume Meringa, in cotone con rifiniture a contrasto e frange sul bordo inferiore. Realizzato interamente a mano, linea Easy Roof, Servomuto /
3. Coltello da cucina forgiato con lama liscia Grand Maître, perfetto per carni rosse e pollame, Victorinox / 4. Ottolenghi Simple, 130 ricette geniali e saporite classificate in base alla loro semplicità, il libro di Yotam Ottolenghi che tutti desideriamo, Ebury Publishing / 5. Piatto in ceramica della collezione La Tavola Scomposta, coloratura manuale a tampone e bordo oro, disponibile in tre colori, Bitossi Home / 6. Gruppo di cottura Volney a cinque fuochi, ideale per l’uso quotidiano quanto per la cucina delle grandi occasioni, Lacanche / 7. Padella con manico in rame liscio stagnato a mano, Pentole Agnelli / 8. Posate in acciaio inossidabile Brick Lane, una linea classica resa inconfondibile dalla finitura Stone Washed, Knindustrie / 9. Canova, canovaccio in lino 100%, Dom Studiostore / 10. Spazzolino ecologico realizzato in legno di faggio e fibre vegetali di agave, ideale per rimuovere lo sporco dei piatti senza graffiare, Andrée Jardin / 11. Calice da vino Apollo in cristallo soffiato a bocca e inciso a mano, Saint-Louis / 12. Detergente per piatti Golden Grass, delicato sulle mani grazie alla texture piacevole e all’aroma rinfrescante, Zara Home

FOOD

Crostatina di arance e cioccolato salato

Uscite autunnali piene di buone speranze,  cariche di bellezza e aria buona come mai lo sono state prima. Come spesso facciamo quando ne abbiamo la possibilità il nostro sabato in famiglia è dedicato esclusivamente a noi, ai nostri piaceri, allo stare insieme facendo piccole uscite fuori porta, lasciando vivere alla piccola Cecilia il privilegio della campagna e la sua natura.

Questa volta, senza spostarci molto, siamo rimasti vicino il nostro paese, nell’agro appena fuori Bernalda. Che anche a Cecilia piacesse vivere la campagna, questo lo avevamo intuito da tempo, come tutti i bimbi è uno spirito libero, felice di correre e fare nuove scoperte e anche questa volta si è mostrata gioiosa di starsene all’aperto, entusiasmandosi a nuovi percorsi, soprattutto in prossimità di un aranceto si è tanto incuriosita a capire cosa fossero quelle ‘palle’ arancioni appese agli alberi.

Abbiamo trascorso parte della mattinata a raccoglier una bella cesta di arance, pensando ai nostri pomeriggi autunnali ritirati in casa a ber spremute e a preparare dolci golosi.

Ora che le giornate son diventate più lunghe e per forza di cose è meglio restarsene in casa piuttosto che andar in giro a seminar o raccoglier danni sembra che ci sia più tempo per far meglio tutto. In verità Cecilia ad un tratto si è legata a me in modo morboso, non lasciandomi molto tempo per fare ciò che vorrei.

Ma questa volta davvero non potevo non condividere con voi la bellezza e la bontà di questo dolce.

Da sempre amo il gusto amarognolo delle arance e delle sue bucce ed ho pensato bene di realizzarne un dolce che esaltasse ancor più questo sapore. Le temperature mi sembrano ideali per nascondersi dietro a grossi pezzi di cioccolato, affondare i denti in morbide torte marmellatose e allora perchè non provare una friabile frolla dal gusto intenso con arance e un vellutato cioccolato fondente e granelli di sale?

Piccole accortezze, pochi passaggi per rendersi conto che raccogliere queste arance n’è valsa davvero la pena, un’azione che ha fatto bene all’anima, accontentato il nostro palato e per rendersi conto che la felicità è al nostro fianco.

 

crostate arance e cioccolato

CROSTATINE CON MARMELLATA DI ARANCE E CIOCCOLATO SALATO

Un dolce goloso soprattutto per chi ama l‘amaro delle arance e del cioccolato fondente. Potete realizzare una crostata di misure standard oppure piccole per esser servite ad una cena o un pranzo se avete degli ospiti. Per la realizzazione della marmellata di arance, vi rimando ad una ricetta pubblicata un pò di tempo fa, diversamente potrete usare una di buona qualità che si trovano in commercio, possibilmente realizzata da arance amare.

INGREDIENTI

Per la frolla

  • 250 g di farina 00
  • 100 g di zucchero
  • 1 tuorlo
  • 200 g di burro
  • 40 g di cacao amaro in polvere
  • marmellata di arance amare qb

Per la ganache

  • 200 g di cioccolato fondente di buona qualità
  •  200 ml di panna fresca
  • fleur de sal qb

PROCEDIMENTO

  • Preparate la frolla lavorando il burro a temperatura con lo zucchero sino ad ottenere una crema. Unite il tuorlo continuando a mescolare.
  • Mischiate la farina e il cacao e unite poco per volta alla crema di burro. Trasferite su un piano di lavoro continuando ad unire la farina e cacao sino ad ottenere un impasto omogeneo.
  • Lasciar riposare in frigo per almeno 30 min.
  • Trascorso questo tempo trasferite la frolla su un piano e stendetela con un mattarello dello spessore desiderato e riponetela in uno stampo da 24 cm.
  • Stendete la quantità di marmellata che desiderate e mettete  a cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti.
  • Estraete la crostata dal forno e lasciatela raffreddare.
  • Nel frattempo preparate la ganache facendo riscaldare e non bollire la panna fresca. Versatela sul cioccolato a pezzi che pian piano si scioglierà, mescolate.
  • Lasciate raffreddare appena il cioccolato, versatelo sulla crostata ed ultimate unendo il fleur de sal.
  • Ora siete pronti per gustare.
bruschette gourmet
FOODLIFESTYLE

Bruschette gourmet

E poi arriva l’autunno!

In un tempo dove le certezze sono inesistenti, sembra che il susseguirsi delle stagioni e tutto ciò che sono in grado di regalarci, siano le uniche verità. Momenti per tornare a fare il punto della situazione, riflettere su alcuni aspetti delle nostre esistenze e imparare a regalarci il piacere delle cose semplici, come può essere il caldo abbraccio di un bimbo, la carezza di nostro marito, il piacere di un aperitivo consumato anche solo in due, un buon bicchiere di vino, della bella musica e il sol fatto di restare a casa attendendo che qualcosa cambi e che il meraviglioso avvenga.

Il tempo sembra esser perfetto per rimetter fuori un pò di vecchi oggetti e vaissellerie dal credenzone di famiglia e l’idea d’invitare mia mamma e mia sorella per farmi aiutare è stata la scelta più divertente. Abbiamo lasciato che le piccole bimbe corressero per casa mentre noi attendevamo qualcosa si modificasse all’interno dei nostri armadi o meglio dire nelle nostre menti? Mi chiedo cosa ci sia di più bello che ritrovare oggetti dimenticati nel fondo di un armadio, ridargli nuova vita, se ci penso è un pò come acquistarne uno nuovo.

Arrivato il momento per me di un piccolo cambiamento. Non so se capita anche a voi ma spesso sento il bisogno d’aria nuova e allora ecco che ci vado dentro con lo spostar mobili, far fare piccoli tour per casa ad oggetti prima di fargli prendere una postazione definitiva. Male dell’essere ecco di cosa si tratta! E io ci trovo subito una bella pezza dello stesso colore.

Apprezzare la semplicità di questi gesti quotidiani,  non ha eguali, mi fa sentire come in pace con me stessa e finalmente più soddisfatta.

bruschette gourmet

bruschetta gourmet

bruschette gourmet

bruschette gourmet

bruschette gourmet

bruschette gourmet

bruschette gourmet

Questi momenti  che sembrano esser fatti di  poco ma allo stesso tempo hanno con loro così tanto.

Trascorso il momento del riordino, un piccolo languore si è fatto spazio tra noi. Come sempre la mia cucina fatta di ricette semplici molte volte last minute, per chi mi conosce sa che molto spesso non riesco a far la spesa che vorrei e devo inventarmi il miracolo con quel poco che ho. Ed ecco, metti un tardo pomeriggio, le donne di famiglia in casa, il desiderio di qualcosa di buono e l’aperitivo che poi si è rivelato anche una semplice cena. A salvarmi, come sempre, quel che ho in dispensa!

Una bruschetta che diventa aperitivo ma anche cena e dolce insieme. Pochi  e semplici ingredienti che tanto ricordano questa stagione. La mia fortuna? Aver avuto la marmellata di uva nella credenza e del buon pane. Gorgonzola, noci, vino passito e una bella compagnia tutta al femminile hanno fatto tutto il resto.

bruschette gourmet

bruschetta gourmet

bruschette gourmet

BRUSCHETTE GOURMET

Non possiamo parlare di una vera  e propria ricetta piuttosto di un abbinamento di ottimi ingredienti che hanno reso queste bruschette un appetizer interessante. Noi le abbiamo gustate accompagnandole con un buon bicchiere di vino moscato di Trani, dolce al punto giusto è stato compagno perfetto di un fine pomeriggio trascorso tra ragazze.

INGREDIENTI

  • 8 fette di pane tipo casereccio
  • 250 g di gorgonzola
  • 1 vasetto di marmellata di uva
  • 6 noci
  • menta fresca qb

PROCEDIMENTO

  • Fate tostare le fette di pane in un tostapane oppure su una piastra in ghisa e conditele ancora tiepide con una dose generosa di gorgonzola, un bel cucchiaio di marmellata di uva.
  • Ultimate la bruschetta con aggiunta di foglioline di menta e dei gherigli di noci tostate.
  • Gustose se mangiate tiepide.
polpette di pane
FOOD

Polpette di pane, una ricetta da non sottovalutare

Le polpette di pane sono una ricetta da non sottovalutare quando si vuol fare bella figura e in casa non si ha molto. Ricetta tradizionale, usata e conosciutissima in molte zone d’Italia ma posso confermarvi con l’esperienza quasi ventennale da ex ristoratrice che quando i turisti venivano alla Locandiera e gli proponevo le polpette di pane molti restavano sorpresi per la preparazione e altri stupiti dalla bontà di una ricetta così semplice.

polpette di pane

In famiglia le polpette di pane hanno sempre preso il posto di quelle di carne e non si sa perchè. Sin da piccoli le abbiamo preferite a quelle classiche, sarà stato per la loro morbidezza, per il gusto delicato e intenso o perchè un pò ricordavan0 il vecchio ma sempre buono pane e pomodoro. La ricetta di famiglia porta con sè un piccolo ma gran segreto che la rende unica e speciale così come la mia nonna che ce la preparava.

Solitamente il giovedì era il loro giorno e puntualmente durante la preparazione nonna non si stancava di raccontare perchè venivano preparate e di quanto erano state preziose durante la sua infanzia e in periodo di post guerra. La carne in quel periodo di grande carestia era un vero lusso, per fortuna il pane riuscivano quasi sempre a prepararlo e di ciò che avanzava se ne conservavano le briciole per poter realizzare quello che sarebbe stato il piatto domenicale. Come dire uno scherzo agli occhi e una strizzatina allo stomaco che riusciva a riempire grazie alla presenza dei carboidrati.

Ed eccola la ricetta del riutilizzo, argomento tornato tanto in riuso ultimamente (per fortuna) e se è vero che in cucina non si butta via nulla, figurarsi il pane. Con l’avanzo di mollica una volta si preparava davvero di tutto, era il formaggio per tutti i piatti, ‘un peccato di Dio‘ e guai a buttarlo via. La carne come anche il formaggio erano beni di lusso per molte famiglie di un tempo e la mollica del pane avanzato ad un tratto diveniva il condimento principale delle pietanze, molte volte arricchito con spezie locali per esaltarne il sapore e a volte semplicemente condito con dell’olio e pomodoro.

Il caso delle polpette di pane, quelle che prepariamo oggi giorno sono una variante della vecchia scuola proprio perchè più ricche di formaggio. La ricetta di famiglia prevede l’uso del canestrato di Moliterno, una parte di parmigiano e tante uova, pochi ingredienti per un piatto di successo.

polpette di pane

polpette di pane

polpette di pane

polpette di pane

POLPETTE DI PANE UOVA E FORMAGGIO

Per la preparazione delle polpette di pane non si utilizza il pangrattato fine, bensì la mollica del pane raffermo. Io grattugio sempre quella del pane che avanza e poi la congelo per utilizzarla all’occasione.

 

INGREDIENTI

  • 200 g di mollica di pane (non di pan grattato)
  • 50 g di canestrato di Moliterno o altro pecorino a piacere
  • 50 g di parmigiano r.
  • 6/7 uova
  • un ciuffetto di prezzemolo
  • 1/2 spicchio di aglio
  • sale e pepe qb
  • olio di arachide per frittura qb
  • una punta di cucchiaino di bicarbonato di sodio

sugo di pomodoro

  • 400 g g di salsa di pomodoro
  • olio qb
  • 1/2 cipolla
  • 2 foglie di basilico
  • sale qb

PROCEDIMENTO

  • Preparate il sugo alla classica maniera con una base di olio e cipolla e della salsa o pomodorini , come preferite, l’importate è che non sia molto tirato ma piuttosto ‘acquoso’. Aggiustate di sale e basilico e lasciate da parte.
  • Tritate aglio e prezzemolo e versateci In una ciotola capiente tutti gli ingredienti per le polpette e lavorate con una forchetta.
  • L’impasto deve risultare non duro e nemmeno eccessivamente molle. Tipologia di pane e grandezza delle uova potrebbero variare e fare la differenza. Quindi all’occorrenza aggiungete un pò di pane o unite appena gocce di latte se lo trovate troppo duro.
  • Una volta ottenuto l’impasto, formate, bagnando appena le mani con dell’acqua delle polpette della grandezza che desiderate e immergetele in abbondante olio bollente.
  • Fatele dorare ben bene e lasciatele scolare su carta assorbente.
  • Ultimata la cottura accendete nuovamente il sugo di pomodoro e versateci le polpette che dovrete consumare. Questa operazione di unire le polpette al sugo va fatto esclusivamente al momento che dovranno esser consumate. Se pensate siano troppe, non unitele tutte al sugo, le polpette di pane tendono ad assorbire tutta l’acqua della salsa e se dovessero avanzare per esser mangiate nelle ore successive, potrebbero risultare ingottite.
  • Una volta scaldate le polpette per almeno qualche minuto nella salsa, siete pronti per aggiungere del basilico fresco e servire in tavola.
  • Mangiare con moderazione, creano dipendenza;))))
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