Ultimi articoli

biscotti senza burro
FOOD

Biscotti morbidi allo yogurt senza burro

La ricetta di questi biscotti morbidi senza burro, con yogurt e cioccolato è stata una trovata davvero geniale. Perchè? In pochissimi passaggi senza sporcare tremila aggeggi e con pochi e semplici ingredienti vi ritroverete sulla tavola dei bon bon soffici, fragranti e profumati.

Nessuno saprà resistere, anche i più piccoli e i mariti incavolati ;))

Adesso che anche la scuola è iniziata e il caos potrebbe regnare sovrano date le ultime e incerte disposizioni ministeriali in materia di Covid, lasciamo che almeno il momento più delicato e importante della giornata, la colazione, possa partire con il piede giusto. Piccoli e sani gesti possono aiutare molto l’andamento di una buona giornata, un pò di sport, un buon caffè alla moka, della dolce musica di sottofondo e dei morbidi biscotti senza burro con lo yogurt e gocce di cioccolato ad attenderci sulla tavola.

Dopo mesi di assenza sul blog, rientro con una ricetta che saprà catturarvi per gusto e semplicità di esecuzione, pronti a realizzarla?

biscotti senza burro

biscotti senza burro

biscotti senza burro

biscotti senza burro

biscotti senza burro

biscotti senza burro

BISCOTTI SENZA YOGURT

biscotti senza burro

biscotti senza burro

BISCOTTI MORBIDI ALLO YOGURT SENZA BURRO

Per realizzare i biscotti morbidi senza burro potete utilizzare delle farine integrali e al posto del cioccolato unire della frutta secca o disidratata. Preparerete così dei biscotti leggeri e gustosi.

Per questa ricetta ho utilizzato la farina autolievitante, in assenza potete unire una bustina di lievito per dolci.

INGREDIENTI

  • 280 g di farina 00 autolievitante ( io Molino Pasini ).
  • 1 uovo
  • 50 g di olio di semi
  • 1 vasetto di yogurt bianco
  • 80 g di zucchero di canna
  • scorza di un limone bio
  • 70 g di cioccolato a pezzi o in gocce

PROCEDIMENTO

  • In una ciotola versate tutti i liquidi ed amalgamate con l’aiuto di una spatola o forchetta. Unite lo zucchero e poco per volta la farina, continuando ad amalgamare.
  • Non appena l’impasto sarà diventato ben solido, versatelo su un piano e con un pò di farina continuate a lavorare sino a che risulti morbido e non appiccicoso.
  • Formate velocemente una palla, appiattitela appena con le dita e versateci le scaglie di cioccolato. Impastate velocemente e lasciate da parte.
  • Accendete il forno a 180°C statico e con l’aiuto di olio sulle mani formate delle palline di grandezza di una noce.
  • Disponetele distanziate le une dalle altre su una leccarda rivestita di carta forno o antiaderente.
  • Infornate prestando attenzione al tempo di cottura. 15/20 min al massimo. I biscotti devono colorarsi appena in modo che restino fragranti e morbidi all’interno.
  • Lasciateli raffreddare appena per esser poi gustati a colazione o a merenda.
FOOD

parmigiana di zucchine e burrata

 

La parmigiana di zucchine può essere un’ottima alternativa a quella di melanzane

solo se preparata come si deve.

Chi si scaglia con fritta o grigliata, chi con farina e uovo e chi con solo farina e ancora salumi si, salumi no?

Paese che vai, ricetta che trovi e poi si sa, ad ogni famiglia la propria. Ora non sindacheremo su quale sia migliore, quale detenga l’originalità ecc. ecc. piuttosto parleremo di come valorizzare alcuni prodotti come le zucchine avendone a disposizione grandi quantitativi vista la stagione.

Premetto dal presupposto che comunque deve esser fritta, altrimenti parliamo anche di altro ma non di parmigiana.

Qualche anno fa ho seguito per un pò una dieta alimentare e dopo diverso tempo la dottoressa mi disse che potevo iniziare ad integrare altro. L’occasione mi rese ladra e gli chiesi se potevo osare con una piccola porzione di parmigiana! Lei mi chiese se fosse stata per caso fritta ed io la guardai  un pò in malo modo…

Certo che lo era!

Ci sono alcuni passaggi per alcune ricette che proprio non possono esser modificati  e quello della frittura per la parmigiana è una tappa obbligatoria.

Parmigiana di zucchine, una questione di equilibri

Come per tutte le ricette, il giusto bilanciamento degli ingredienti può renderla diversa e speciale dalle altre. Avendo ricevuto da mio zio cassette colme di zucchine e dopo averle cucinate in tutte le salse, con mia mamma abbiamo deciso di utilizzarle per un classico italiano.

Alla dolcezza delle zucchine, abbiamo unito la sapidità e il sentore di affumicato dello speck e della burrata, il risultato degno di un ottimo piatto estivo da esser consumato in terrazza o comunque all’aperto al calar del sole accompagnato  a dell’ottimo vino bianco.

PARMIGIANA DI ZUCCHINE SPECK E BURRATA AFFUMICATA

Prevedendo frittura e passaggi un pò lunghi per questa ricetta, ne preparo sempre una doppia porzione, perfetta da conservare in frigo per 3/4 giorni oppure per congelarla e tirarla fuori al momento giusto.

INGREDIENTI

  • 1 KG di zucchine
  • 700 g di salsa di pomodoro
  • olio evo qb
  • farina qb
  • olio di arachide per frittura q.b.
  • sale, pepe e basilico q.b.
  • parmigiano reggiano qb
  • 1 burrata affumicata
  • 200 g di speck

PROCEDIMENTO

  • Per prima cosa preparate la salsa. Mettete a scaldare un giro di olio in padella e fate rosolare la cipolla, unite la salsa di pomodoro, salate e pepate, unite le foglie di basilico e fate cuocere per 30  min.
  • In un’altra padella dai bordi alti versate l’olio di arachide e fate arrivare a temperatura. Infarinate le fettine di zucchina che avrete precedentemente tagliato sottili con una mandolina e immergetele nell’olio caldo sino a doratura desiderata.
  • Adagiatele su un piatto con carta assorbente e procedete nella frittura delle altre zucchine.
  • Terminata la frittura, salatele appena (ricordate che lo speck è abbastanza salato) siete pronti per assemblare la parmigiana.
  • Alla base di una teglia, versate una quantità di salsa di pomodoro, adagiate sopra le fettine di zucchina fritte creando uno strato, spolverate di parmigiano e unite delle fettine di speck.
  • Ripetete l’operazione sino a terminare gli ingredienti. L’ultimo strato prevede la salsa di pomodoro e parmigiano.
  • Infornate a 200 ° C in modalità statica per circa 30 min, controllate la cottura.
  • Trascorso il tempo, uscite la parmigiana dal forno lasciatela raffreddare appena e servite con aggiunta di foglie di basilico e della burrata affumicata, aperta grossolanamente con le mani.
  • Gustate rigorosamente in compagnia.
torta lavanda
FOOD

Una torta alla lavanda per Cecilia

La torta di lavanda per un primo compleanno, ecco l’ispirazione e come realizzarla

Il primo compleanno di Cecilia è arrivato senza nemmeno accorgercene, solo ieri sembrava di vederla nascere e già la ritroviamo grande.

La festa del primo anno è quello più importante, i parenti la ricorderanno per sempre e un giorno il festeggiato rivedendo le foto immaginerà l’emozione dei familiari e l’amore che lo ha circondato in quel giorno speciale.

Un grande traguardo per tutti, per il piccolo e per i genitori. Avremmo voluto una festa in grande stile per Cecilia ma la situazione covid non ce lo ha permesso, così gliene abbiamo organizzata una vecchia scuola in casa proprio come quelle che si facevano una volta e che un pò tutti ci siamo disabituati a festeggiare. Ma ve le ricordate quelle feste?

La tovaglia al momento della torta era quella super ricamata, usata solo per le feste per intenderci. Sullo stesso tavolo comparivano puntualmente coca e aranciata da un lato e bottiglie di liquori improbabili a far da soprammobile al lato opposto. Poco più in la un vassoietto di paste secche e immancabile proprio al centro la torta del festeggiato che era uguale ad ogni compleanno, bassa, con panna, canditi rossi e verdi disposti a caso qua e la.

torta lavanda

torta lavanda

Sulla scia di questo ricordo ma per fortuna per Cecilia non proprio così, ho realizzato una torta che mai avrei creduto di poter pubblicare.

Uno perchè era la prima volta che la realizzavo, due perchè in tanti mi avete chiesto la ricetta su instagram e così ho deciso di farlo pur non avendo degli scatti decenti da proporvi.

In questo caso la sostanza sostituirà la forma.

Ci tenevo a sottolineare che non è tutta farina del mio sacco o meglio mi sono lasciata ispirare da Anna Kubel che tanto ammiro e da un maitre chocolatier Italiano che vive a Zurigo e anche lui propone sempre meraviglie all’avanguardia, Pino Nocilla.

Per quanto riguarda abbinamento delle creme e decorazione sono andata ad intuito ed ho cercato di prendere quello che avevo in casa e trattandosi della stagione della lavanda, ho approfittato di questi semplici e profumati fiorellini.

Risultato? Wooow! una torta buonissima e bella da vedere. Ps. Con il senno di poi, una variante l’avrei fatta. Tipo aggiungere una bella manciata di semi di papavero alla panna, trovo sarebbe stata ancora più bella.

torta lavanda

torta lavanda

TORTA AL CIOCCOLATO e limoncello  con crema di ricotta alle AMARENE

Per realizzare questa torta ho utilizzato 2 teglie da 20 cm e un’alzata in polistirolo per ottenere l’effetto che desideravo. I fiori di lavanda li ho raccolti da un cespuglio che non subisce trattamenti chimici ed ho unito anche delle foglie di rosa, non erano necessarie ma in quel momento mi piacevano.

INGREDIENTI

PAN DI SPAGNA

  • 400 g di farina 00
  • 350 g di zucchero
  • 400 ml di latte
  • 100 g di cacao
  • 4 uova
  • 200 ml di olio di semi
  • 2 bustine di lievito per dolci

CREMA DI RICOTTA

  • 500 ml di latte fresco intero
  • 3 tuorli
  • 90 g di zucchero
  • 50 g di amido
  • scorza di un limone bio
  • 200 g di ricotta fresca
  • amarene sciroppate qb

DECORAZIONE

  • 300 ml di panna fresca
  • 15 fiori di lavanda o fiori eduli
  • liquore limoncello (oppure bagna)

PROCEDIMENTO

  • Questa torta si realizza in pochi minuti, consiglio di preparala il giorno prima in modo che si raffreddi bene e il condimento all’interno possa assorbirsi al meglio.
  • Versate tutti gli ingredienti liquidi del pan di spagna in una ciotola e lavorateli con la frusta.
  • Poi unite gli ingredienti secchi  (setacciate la farina) e lavorate ancora con la frusta sino ad amalgamare il tutto.
  • Dividete l’impasto in due parti uguali, rivestite le teglie del diam. 20 cm l’una e versateci in ognuna la parte di composto.
  • Preriscaldate il forno a 180° C e fate cuocere le torte per circa 35 min. La prova dello stecchino vi aiuterà a capire quando sarà del tutto cotta.
  • Uscitele dal forno e lasciatele raffreddare.
  • Preparate la crema pasticcera come di consueto. In un pentolino sbattete le uova e lo zucchero con un frustino, unite l’amido e continuate a mescolare.
  • A parte riscaldate il latte con la zeste di limone e versatelo nelle uova. Mescolate velocemente e mettetelo a cuocere sul gas a fiamma bassa sino a che si rapprende.Tenete cura di mescolare sempre per non creare grumi.
  • Togliete il pentolino dal fuoco e fate raffreddare coprendo con la pellicola la superficie della crema.
  • Una volta raffreddata, unite la ricotta alla crema e mescolate sino ad amalgamare il tutto e poi unite anche le amarene in quantità desiderata.
  •  Montate la panna e lasciatela in frigo. Siamo pronti per comporre la nostra torta.
  • Tagliate le torte in due parti e bagnate  a vostro piacimento con il limoncello oppure con la bagna se preferite un gusto meno alcolico.
  •  Fermate il polistirolo con una noce di crema alla base del vassoio o alzata ( decidete subito cosa usare, dopo sarà difficile spostare la torta su altro piatto di portata) poggiate il primo disco di torta e  spalmate uno strato generoso di crema. Livellate e poggiate il secondo disco di torta. Nel mezzo tra le due torte usate un disco di cartone sempre dello stesso diametro, in modo da poterla tagliare meglio.
  • Proseguite poggianado il terzo disco di pan di spagna, unite la crema ed ultimate con il quarto disco. Assicuratevi che sia ben in asse la torta altrimenti una volta ricoperta, risulterà una torre di Pisa.
  • Ora potete decorarla. Con l’aiuto di una spatola lunga oppure di una marisa iniziate a ricoprirla con la panna, lasciando onde di imprecisione. Darà un’aspetto più rustico alla vostra torta.
  • Una volta completato, ritoccate eventuali vuoti o solchi. Pulite i fiori da eventuali impurità o insetti, tagliateli in diverse altezze e poggiateli sui lati della torta facendo una leggera pressione. Qui la vostra fantasia darà il miglior risultato. Riponetela ancora qualche ora in frigo prima di servirla.
viaggiare
LIFESTYLETRAVEL

Tornare a viaggiare e qualche consiglio

Tornare a viaggiare, ecco, tutti ne avremmo bisogno e non parlo solo di chi ha la necessità di dimenticare questo periodo pesante per staccare e riprendere a sognare ma anche dell’altra fetta del paese, quella che ha la necessità di rimettersi in carreggiata e riprendere il proprio business.

Nasce così  l’idea di dare il mio piccolo contributo ad un’Italia che riparte ed ha voglia di qualche suggerimento per viaggiare.

Quale? Il mio naturalmente, quello dettato dal cuore e che senza ombra di dubbio consiglierei ora, sempre e ancora.

Suggerimenti che sapranno condurvi in posti meravigliosi, in piccoli borghi d’Italia che rendono prezioso il nostro bel paese. Le piccole realtà fatte di gente semplice, genuina, lontana dal concetto di turismo di massa ma che sa accogliere con tutte le cure del caso. Le stesse realtà fatte di piccoli imprenditori coraggiosi  che credono nelle proprie radici e a volte tornano per investire rendendo speciale un luogo. Vi condurro’ nel profondo sud, partendo proprio da casa mia, pronti a viaggiare e magari a prender nota?

viaggiare

viaggiare

viaggiare

 Bernalda, un borgo che fa sognare..

Partire per un viaggio a volte vuol dire cominciare da vicino, da dentro, da quei luoghi che ci hanno visto crescere, perdere e poi ritornare ed è così che questo tour avrà inizio dal mio paese, Bernalda. Un abitato di circa 12.000 persone in provincia di Matera, Basilicata. Situato su una collinetta ad 8 km dalle acque cristalline, dalle spiagge selvagge del mar Jonio e dai resti dell’antica Grecia dell’affascinante Metaponto. Strategica la sua posizione ed io la consiglio sempre per chi decide di venire in vacanza in Basilicata. Mi chiederete perché, semplice! Con lo sguardo rivolto al mare, a sinistra, Bernalda dista meno di 20 km dalla Puglia, dal lato destro circa 30 km dalla Calabria e in direzione nord a due passi dal resto della Basilicata. Siete al centro di tutto e in pochissimi km potrete facilmente raggiungere Matera, Valsinni, Tursi, Craco, Avigliano e tutta la zona di Castelmezzano, Venosa, Pietrapertosa e così via.

Il periodo primaverile, estivo è certamente da prediligere.

Se soggiornate a Bernalda, la vostra giornata tipo potrebbe iniziare con una bella sosta al mare. A soli 8 km troviamo Metaponto, fondata dai coloni Greci nella seconda metà del VII sec. a. C., qui visse Pitagora e fondò una delle sue scuole. E’ una delle più importanti realtà della vecchia Magna Grecia, un luogo intriso di storia e ricco dei suoi resti, dal tempio dedicato a Hera, le Tavole Palatine, al museo archeologico che raccoglie dai reperti preistorici sino a quelli di epoca romana.

Una visita a questi luoghi è d’obbligo.
Metaponto accoglie i suoi ospiti in diverse tipologie di strutture, dai campeggi immersi nella pineta per chi ama la semplicità e vuole avere un contatto più diretto con la natura, ai villaggi e non mancano  lidi attrezzati con la possibilità di ogni servizio, parcheggi, lettini, ombrelloni e soprattutto offre una discreta cucina di pesce restando a due passi dal mare. Per chi predilige il mare selvaggio, spostandosi poco più a sinistra o a destra del lido verso la foce dei due fiumi, il Bradano e il Basento si ha la possibilità di vivere un mare in tutta tranquillità anche in pieno agosto, a questo punto, attrezzatevi di ombrellone, telo mare e acqua fresca e godetevi la pace più assoluta con vista mare  e dune di macchia mediterranea. Dopo una mattinata al mare, una bella passeggiata lungo il corso alberato di palme a Bernalda potrebbe essere la scelta rilassante.

I miei consigli

Chiunque si approcci a questo bel paesino ne resta affascinato. Con il suo bel corso, con i suoi ristorantini che offrono cucina di vario genere, dal pesce, a quella tipica o ricercata, ai panifici e gastronomie locali che offrono prodotti di ottimo artigianato a locali e bar storici, ne avrete di che scegliere.

Siamo all’ora che segue la siesta, probabilmente troverete una bella calura ad accogliervi.

Bene, una sosta all’ Azimut cafè potrebbe aiutare a dissetarvi con una fresca limonata, la vecchia ricetta della famiglia Natale. Spingendovi più in giù, direzione centro storico, sempre su Corso Umberto I potrete imbattervi in gelaterie e quella di Mivà è una miniera di sapori autentici, la vera artigianale, delizie realizzate unicamente con prodotti eccellenti locali e cioccolati selezionati dal sud America, il mio preferito è il gelato dal gusto pistacchio di Stigliano e pane, burro e marmellata, un trionfo per il palato. Alzando gli occhi proprio sopra questa gelateria, potrete ammirare Palazzo Margherita, resort realizzato per volere del regista Francis Ford Coppola. Qui qualche anno fa si è celebrato il matrimonio di sua figlia Sophia e insieme hanno portato alto il nome del mio paese sulle più prestigiose riviste del mondo, tanto che qualcuno  ha definito Bernalda un borgo chic.

viaggiare

viaggiare

viaggiare

viaggiare

Altra tappa obbligatoria sarà quella di degustare le scorzette di Spinelli, pasticcere campano trapiantato a Bernalda da decenni, ha portato con se questa delizia di biscotto realizzata con pasta di nocciole di Giffoni, che sembra una corteccia di albero, ricoperta di cioccolato fondente croccante. Ci spingiamo verso l’ora dell’aperitivo e allora un buon pezzo di focaccia o panzerotto del Panificio Santa Lucia potrebbe essere la scelta alternativa (ultimamente ha ricevuto il riconoscimento di eccellenza italiana).
Proseguendo nella zona più vecchia vi imbatterete nell’abitato storico del paese, con la sua gente che soprattutto d’estate abita le strade. Qui la vita la si vive più fuori che dentro le case. Non sorprendetevi se passeggiando qualche signora salutandovi vi inviterà in casa propria per degustare qualche preparazione locale. Qui le strade profumano di peperoni al sole, frutta cotta e di fritto,  vive di gente seduta ai balconi incuriosita da passanti ‘frstier‘, di donne che si chiamano da un isolato all’altro per comunicarsi le ultimissime, di anziani ‘mocc’a port ‘che si godono il quieto e lento vivere del paese e di bimbi che giocano rincorrendosi per le viuzze, risultando talvolta eccessivamente chiassosi.

Se capitate in Agosto, imperdibile la festa dedicata al Santo patrono San Bernardino da Siena.
Così procedendo e avendo camminato per via Archita, via Filangeri e dato un’occhiata ed ascoltato la leggenda del palazzo ‘Ammicc, sarete arrivati nell’ampia Piazza di San Bernardino con la sua Chiesa Madre e il castello risalente al periodo normanno. Non mancherete di ammirare palazzotti signorili di fine’800 che si affacciano al centro storico e piccole chiese dislocate nel paese, da quella Madre, al Convento, Santa Lucia e San Gaetano, quella del Carmine e ancora San Donato. Sarà per l’accoglienza della sua gente, per la semplicità dell’abitato, che a Bernalda si soggiorna davvero bene! Lo sanno perfettamente i turisti che ogni anno ci tornano e a volte invidiano questa nostra esistenza lenta ma salutare. La Basilicata resta una delle mete più consigliate negli ultimi anni, proprio per la sua naturale bellezza e per esser terra di nuove scoperte. Ultimamente segnalata da Vogue, tra le cinque mete italiane da non perdere per l’estate 2020.

viaggiare

Come la maggior parte dei luoghi del sud, anche qui la movida notturna inizia abbastanza tardi, cenare alle 22,00 per poi restare nei locali sino a notte fonda è una vera consuetudine.

Giunto il momento di riposare, le scelte per il vostro alloggio sono diverse. Da case semplici in affitto a graziosi b&b e infine vi segnalo in modo particolare due strutture molto accoglienti.

Entrambe sono in paese ma vi sembrerà di soggiornare fuori dall’abitato e in piena tranquillità. Proprio a due passi dal Corso principale nei pressi del centro storico e della Piazza del Municipio, troverete Borgo San Gaetano, un hotel di charme, con i suoi casalini recuperati. Un glicine secolare e la sua viuzza lastricata di vecchie chianche vi accompagneranno in questa dimora chic. Curata l’accoglienza all’ospite durante tutto il soggiorno, 7 tra dimore e casalini attrezzati di tutti i comfort e arredati con gran gusto, la colazione genuina viene servita con prodotti locali in un ambiente familiare, arredato di lavabo e frigo a vista, proprio per farvi sentire come a casa.

viaggiare

viaggiare

viaggiare

viaggiare

viaggiare

 

Appena all’ingresso del paese, in una pace assoluta troverete Hotel Giardino Giamperduto. 12 camere e una luminosa sala per la colazione e il relax, ampi divani, musica di sottofondo, un’angolo libreria e un grande e vecchio camino a vista, . Questa storica masseria ristrutturata, un tempo era il caseificio di famiglia, recuperato e donato al piacere dei suoi ospiti grazie alla volontà della famiglia Montemurro. La sua piscina, l’ampio giardino che inonda di profumo l’aria che si respira e una vista che vi porta sino al mare vi faranno trascorrere pomeriggi romantici e serate rilassanti al canto dei grilli e a fruscio degli olivi secolari. Le camere in stile country , sobrie, arredate da vecchi mobili che ben si sposano con i nuovi di artigianato locale, il tutto mixato con tessuti leggeri dai colori rilassanti che ricordano la terra, il mare e i frutti di questo splendido giardino.

Qualunque sarà la scelta del vostro soggiorno sono più che certa ne rimarrete soddisfatti.

viaggiare

viaggiare

viaggiare

Se anche per poco avessi solleticato la vostra curiosità e sollevato il desiderio di farvi venire a Bernalda, sarei compiaciuta di esser riuscita in tanto.
Avrei il piacere di conoscervi e potrete contattarmi su Instagram al mio profilo @accadeintavola

Vi lascio con le parole di un lucano doc Rocco Papaleo che proprio in questi giorni è uscito su Vanity Fair, dicendo:

Perché la lucanità vive nella sua geografia, a tratti rigogliosa ed esplicita, a tratti lunare e taciturna, da una parte boschi, vigne, grano, dall’altra occasioni per fare la poesia. La Basilicata è timida, gentile, discreta, interna e per lunghi anni è stata praticamente irraggiungibile. Povera ma bella come la fine degli anni ’50, ricca e polemica come il petrolio, piccola e spaziosa, poco abitata, difficile incontrare una folla.

Buona estate a tutti

Mariangela

Ps. Un ringraziamento speciale a Carolina Lospinoso, Lucana, Bernaldese, sognatrice e fotografa che per questo articolo ha gentilmente prestato  i suoi meravigliosi scatti di Bernalda e Metaponto.

viaggiare

 

 

 

 

 

primavera
LIFESTYLE

La mia tavola di primavera

La primavera in casa

Non si poteva desiderare che una tavola di primavera per questi giorni di ‘benvenuta normalità’. Dopo un periodo così lungo di chiusura altro non ho desiderato che ricreare

un nuovo look per la casa spostando ed eliminando oggetti che mi appesantivano la vista e rinfrescando tavolini con tessuti nuovi  e vivaci.

Più di tutto ho voluto ricreare al primo appuntamento con la mia famiglia un pranzo leggero che ci permettesse di stare un pò insieme e raccontarci tutto quello lasciato prima del lockdown.

La freschezza dei fiori di questo periodo, lo sbocciare delle rose, soprattutto, mi hanno dato l’idea semplice ed elegante di abbellire la tavola. Se state per realizzare un pranzo e accogliere ospiti  in questo periodo, lasciatevi ispirare dalla bella stagione. Via libera al colore,  alla scelta di qualsiasi fiore anche se di campo, daranno una nota country alla vostra mise en table. Mixate stoviglie importanti e classiche ad oggetti vintage o di uso quotidiano ma soprattutto non frenate la vostra immaginazione, create senza esagerare ed osate anche con stili diversi.

Donerete benessere alla vostra casa, ai vostri occhi e i vostri ospiti si sentiranno ben accolti oltre che coccolati.

primavera

La mia tavola di primavera in quattro mosse

So perfettamente che  non ci vuole molto per ricreare la tavola che sto per proporvi ma vi metto in guardia perché il passo da una tavola chic ad una shock e fuori stile è ad uno schiocco di dita.

  • Primo step, aver in mente la decorazione del centrotavola.
  •  Organizzare la scelta dei tessuti in base al colore del centrotavola che non deve esser necessariamente una tovaglia bensì una runner, delle americane o semplicemente dei tovaglioli se avete un tavolo bello da mostrare.
  •  Scegliere delle stoviglie leggere e non molto decorate.
  •  Organizzare un menu che sia in tema al vostro table setting.

Vi mostro come è nata l’idea della mia tavola di primavera e come l’ho realizzata.

L’ispirazione arriva dall’esterno

Non so voi ma quando arriva la bella stagione io giro sempre con delle forbici da potatura nella borsa e non vi nascondo che quando posso raccolgo qualche fiore, soprattutto se si tratta di rose particolari che sono alla fine della loro fioritura. Ed è stato proprio la vista di rose selvagge in un giardino abbandonato ( variegata di Bologna, Pierre de Ronsard e Royal Copenaghen) che mi ha ispirato la realizzazione della tavola.
Ho puntato tutto sulla semplicità per creare un fil rouge con questi fiori semplici ed eleganti, loro, sono stati il mio punto di partenza.
Dopo di ciò ho scelto una tovaglia in lino lavato, dal colore neutro, un grigio che ha messo in risalto il rosa pallido dei tovaglioli e quello acceso dei fiori. Per donare un senso di naturalezza alla tavola ho scelto di non stirare affatto i tessuti e lasciarli nature.
Dopo aver steso la tovaglia sul tavolo, ho sistemato al centro i fiori in tre semplici vasetti da marmellata, bassi in modo da non ostruire la vista dei commensali fronte posto.
Il resto della mise è venuta da sé, piatti color talpa in ceramica lavorata a mano, piattini e coppette trasparenti e decorati a rintaglio per dar luce e ricchezza al tavolo, posate vintage e dei bicchieri classici a calice hanno fatto il resto.

primavera

primavera

primavera

primavera

 

ACQUA ALLE ROSE
Per rendere speciale il tutto ho preparato come benvenuto un acqua profumata alla rose, fresca e dissetante. Per l’occasione di questa tavola di primavera ho sfoggiato delle vecchie coppe in cristallo che nulla hanno a che fare con il resto della mise en table ma insieme al vassoio il legno vintage hanno regalato un’atmosfera d’antan e romantica alla mia tavola. Questa versione di acqua profumata è molto naturale, priva di zuccheri ma se preferite è possibile prepararne una un po’ dolce. A tal proposito vi rimando alla mia ricetta di sciroppo alle rose.

INGREDIENTI
1 Lt di acqua frizzante naturale
5 foglie di menta fresca
20 petali di rose profumate non trattate chimicamente
ghiaccio qb e 2 scorze di 1 limone bio

PROCEDIMENTO
Staccate i petali di rosa e lavateli. Prendete una brocca, versateci l’acqua fresca unite i petali e le foglioline di menta.
Lasciate riposare per tre ore e solo al momento di servire unite i cubetti di ghiaccio le due scorze di limone per gustare in compagnia.

 

primavera

 

 

FRAGOLE E CIOCCOLATO
FOOD

Fragole e cioccolato, ecco cosa resta di una torta!

Di fragole e cioccolato..

Se la visione del purgatorio, inferno e paradiso di Dante fosse vera, io son certa, farei parte del girone del golosi.

Lo ammetto, ma probabilmente si sarà già capito, io per i dolci ci vado matta, ma matta per davvero. Avete presente quando state per addentare un bel pezzo di torta e mentre le papille festeggiano, pensate già al prossimo morso e poi ancora al successivo?  E una volta terminato la mente è già proiettata a godere con il secondo pezzo? Ebbene lo so, forse sarei da curare ma di dolci io, non ne ho mai abbastanza!

fragole e cioccolato

Quanto dura la felicità?

La situazione si complica quando si parla di cioccolato, il desiderio si triplica. Non ho mai capito perché ma tutte le cose più buone  e quelle più belle hanno breve durata, qualcuno me lo saprebbe spiegare?

Ad esempio, prendiamo le rose oppure la frutta bella e colorata di stagione, le fragole, perché durano per un periodo così limitato dell’anno? E della primavera, vogliamo parlarne? Perché durare solo poche settimane?

Ricordo che quando ero piccola e desiderosa del mio secondo pezzo di dolce, mia nonna mi suggeriva di mangiarlo piano e a piccolissimi morsi in modo che durasse di più e il mio palato ne godesse più a lungo. Sorrido a quelle occasioni e mi rendo conto che oggi come allora accade la stessa scena. Mi concentro per godermi a piccoli sorsi il bello e l’effimero della vita.

Tutta questa riflessione scaturita in un pomeriggio di fine quarantena dopo kg presi a forza di mangiar dolci e carboidrati e il desiderio persistente di poter mangiare ancora una bella fetta di torta al cioccolato che ha tutto il gusto del peccato e la dolcezza delle fragole di primavera.

Ed eccovi la mia tentazione per non sentirmi sola in questo limbo di goduriosi ;)))

 

fragole e cioccolato

fragole e cioccolato

fragole e cioccolato

fragole e cioccolato

CROSTATA MORBIDA al CIOCCOLATO e FRAGOLE CANDONGA

A proposito di eccellenze Lucane, assaggiando questa fragola, si capisce subito che è speciale, diversa dalle altre. Rosso intenso, forma allungata, gusto e shelf life di oltre 7 giorni dalla raccolta ne sottolineano le differenze. E’ la candonga, una qualità di fragole prodotte in Basilicata, nel Metapontino, dove inverni miti e soleggiati e terreni fertili, la rendono unica, la regina tra le fragole. Per la realizzazione di questa torta ho utilizzato le fragole Candonga dell’azienda primo sole e  lo  stampo furbo di 28 cm.

INGREDIENTI

Per la base

  • 90 g di farina 00
  • 40 g di burro a pezzi morbido
  • 30 g di cioccolato fondente
  • 120 g di zucchero
  • 3 uova bio (temperatura ambiente)
  • 1/2 bustina di lievito per dolci
  •  bagna per dolci a piacere (facoltativo, io limoncello)

Per la farcia

  • 200 g di cioccolato fondente buona qualità
  • 200 g di panna fresca
  • fragole, foglioline di menta e  fettine di limone qb

PROCEDIMENTO

  • Sciogliete il cioccolato in piccoli pezzi con il burro a bagnomaria oppure in microonde, amalgamando di tanto in tanto sino a scioglierlo e lasciate da parte.
  • In una terrina, montate le uova e lo zucchero inserendo un uovo per volta sino a quando il composto diventerà chiaro e bello gonfio. Unite il cioccolato messo da parte ed amalgamate delicatamente.
  •  Setacciate la farina e il lievito ed unitelo al composto. Sbattete con le fruste sino ad amalgamare bene il tutto e accendete il forno a 180°C.
  • Imburrate e infarinate lo stampo furbo di 28 cm, versate l’impasto delicatamente e infornate per circa 30 min. (ogni forno è diverso, per questo controllate la cottura con uno stecchino).
  •  Nel frattempo, lavate le fragole delicatamente e tagliatele verticalmente  in 4 parti. Fate lo stesso con le fettine sottilissime di limone e lasciate da parte.
  •  Mentre la torta cuoce in forno, preparate la ganache facendo scaldare la panna in un pentolino e versandola sul cioccolato a pezzi. Amalgamate il tutto e create una ganache omogenea e lucida.
  • Sfornate la crostata morbida, lasciatela raffreddare, capovolgetela e staccatela dallo stampo.
  •  La torta con il passare delle ore, tenderà ad asciugarsi un po’, potete bagnarla con del liquore oppure delle bagne come più gradite.
  •  Lasciate colare la ganache all’interno della torta sino a colmarla, fatela riposare qualche ora nel frigo.
  • Al momento di servirla guarnitela con le fragole, le fettine di limone e qualche fogliolina di menta fresca.
  •  Conservatela in frigo e copritela per non farla seccare.
biscotti integrali
FOOD

Biscotti integrali alla vaniglia e tanta voglia di normalità

Belle le mattine di primavera, hanno una luce diversa, il sole finalmente ha cambiato la sua rotta ed inizia ad irrompere dentro casa, purtroppo come tutte le cose belle, durerà solo per poche settimane.

Tanta la voglia di rivivere la normalità e cominciare a riprenderci le nostre vite e il nostro passato, volgendogli uno sguardo diverso. Dovremmo aver pure imparato qualcosa da questa balorda vicenda, coronavirus!

Tornando alla tanto desiderata normalità, Il momento della giornata che più attendo, soprattutto adesso in quarantena, è quello della colazione, dove tutti ci vede riuniti a tavola, ognuno con le proprie abitudini e i propri gusti. Ogni mattina di questo ‘maledetto/benedetto‘ periodo hanno il sapore del weekend, un vero lusso, direi!

In questo particolare momento, un po’ come tutti, ho avuto tempo (anche troppo) per poter riapprezzare le vecchie abitudini e riscoprirne alcune ormai dimenticate.

Ho imparato a meditare più a lungo sugli eventi della vita, dandone poco o tanto peso a secondo della loro importanza. Un tempo che ci sta plasmando e mi chiedo quanto durerà se anche una volta ritrovata la tanto desiderata normalità.

Nel frattempo ho anche riscoperto ricette di famiglia dimenticate, custodite in una vecchia agenda di mia mamma. Avete presente le agende anni’70, quelle in simil pelle, dalla carta unta e ingiallita dal tempo, morbida e sottile? Si, proprio quella!

Ho trascorso pomeriggi interi ad interpretare la sua orrenda scrittura  (non se la prenderà per l’offesa, ne è cosciente anche lei;)) e a provare ricette che hanno risvegliato bellissimi ricordi. Di alcune, addirittura, mi son chiesta perché mai non ce le stesse più riproponendo. Una di queste mi ha riportato non solo a teneri ricordi, ma mi ha fatto ritrovare il sapore di un tempo, quando a colazione si mangiavano dei semplici biscotti fatti in casa zuppi di latte.

lillà

biscotti integrali

Desiderio di una colazione normale

Negli ultimi anni le mie colazioni hanno preso una via diversa da quelle consumate negli anni in cui ero a casa di mammà, yogurt, frutta secca,  torte o plumcake poco zuccherini, caffè a volte cornetti, fette biscottate e marmellata. Voglia di normalità, di colazioni dal sapore d’un tempo ed eccovi spuntare la vecchia ricetta dei biscotti integrali da inzuppo che andavano dritti dritti  nella tazza di latte e miele. Questa ricetta, non ha subito alcuna modifica se non l’aggiunta dei semi di vaniglia che tanto apprezzo nei biscotti. Una ricetta semplice e velocissima da realizzare ma soprattutto buona, tanto che anche Cecilia non ha saputo proprio resistere.

biscotti integrali

biscotti integrali

biscotti integrali

biscotti integrali

biscotti integrali

BISCOTTI INTEGRALI VANIGLIA E AGRUMI

INGREDIENTI

  • 500 g di farina integrale bio (Molino Rachello)
  • 100 g di farina di frutta secca a piacere
  • 180 g di zucchero di canna
  • 100 g di latte
  • 1 bustina di lievito per dolci
  •  150 g di olio evo
  •  3 uova
  • scorza di agrumi
  •  1 bacello di vaniglia

PROCEDIMENTO

  •  Scegliete la frutta secca che più vi piace e con un mixer riducetela in farina.
  • Prendete una ciotola capiente e unite le farine, lo zucchero e il lievito, grattugiateci le scorze degli agrumi e unite i semi di vaniglia.
  •  Mescolate il tutto e infine unite i liquidi e impastate sino ad ottenere un bel panetto.
  •  Accendete il forno a 180°C ventilato.
  • Realizzate i biscotti a mano della forma che preferite oppure aiutatevi con un taglia pasta.
  • Disponeteli su una leccarda, spolverate dello zucchero di canna e infornate per cira 20 min.

 

 

lampascioni
FOODTRAVEL

Lampascioni, peperone crusco e mollica, ripartire dalle origini.

Quasi un mese d’assenza, meditazione, nuovi ed entusiasmanti progetti mi hanno tenuto lontana dal blog e non posso negare che anche signora paura e signora ansia hanno fatto la loro parte in questo strano periodo.

Un tempo che ad un tratto sembra essersi allungato più del solito che mi porta a vivere lunghe giornate in case con la mia famiglia e soprattutto mi catapulta in lunghi e profondi pensieri.

Giornate come sospese, piene di riflessioni  mentre le mani sono sempre impegnate se non nella preparazione di qualche pietanza,

sicuramente a sbrigare le tremila faccende domestiche.

In tutto questo, mi sembra di intravedere un disegno preciso, voluto a modificare comportamenti sbagliati, un progetto volto a pulire tutto lo sporco presente sulla della faccia terra, per permettere ai nuovi arrivati e ai nostri figli di vivere un’esistenza più degna e rispettabile.

In un momento di chiusura, i pensieri volteggiano facendo voli pindalici, nella speranza di trovare una risposta e soprattutto una fine. Ma voglio essere positiva e fantasticare su ciò che ora sembra essere impossibile, e lavorare su quando torneremo a viaggiare a riappropiarci delle nostre vite e finalmente a respirare.
grottole

grottole

Basilicata, il tempo sospeso

Riprenderò al più presto la mia rubrica ‘turista un giorno per caso‘, augurandomi di esservi d’ispirazione nella programmazione dei vostri futuri viaggi.

Intanto con gran piacere vi segnalo il progetto di 2 ragazzi che sto seguendo su Instagram , @voiago,  fondatori dell’ #italiadaldivano.  Insieme ad altri travel bloggers, vi porteranno in giro per la  bellissima Italia.

Io invece, partirò da vicino, da molto vicino, dalla mia Basilicata, mi lascerò trasportare dalla sua bella natura fatta di campagna e calanchi, paesini e personaggi dimenticati dal tempo, tornerò a cercare le mie vere origini parlando della gente del posto, scovando nelle loro vite i segreti dei loro trascorsi.

..Grottole

Partendo da Bernalda e percorrendo la Basentana SS 407 per circa 50 Km, in direzione Potenza, costeggerete un paesaggio quasi deserto sino a portarvi a Grottole, paesino di 2000 persone all’anagrafe. Un borgo autentico, tra i più antichi della  Basilicata. Vecchie case e viuzze affiancate le une vicino alle altre fanno da cornice ai resti del castello Sichinulfo e della maestosa e suggestiva chiesa Diruta, rimasta incompiuta e che fu dedicata ai Santi Luca e Giuliano.

Grottole è uno dei comuni compreso nella Riserva di San Giuliano, ha la bellezza dei luoghi semplici caratteristici del meridione che vive purtroppo il pericolo dello spopolamento, appena 300 le persone che lo abitano. Proprio lo scorso anno, Grottole è stato preso in oggetto dal progetto Italian Sabbatical di Airbnb, con l’intenzione di far rivivere il posto grazie al contributo di gente creativa, pronta a fondersi con gli abitanti donandogli nuova linfa. Questo meraviglioso borgo racchiude l’essenza di un’Italia dimenticata e che merita di esser salvata.

Cosiccome merita di esser salvata la sua tradizione gastronomica e a tal proposito, tocca ad una ricetta che viene dal passato, direttamente dalla cucina di famiglia.

lampascioni

lampascioni

grottole

grottole

lampascioni

LAMPASCIONI, PEPERONE CRUSCO E MOLLICA

I lampascioni sono dei bulbi fanno parte della famiglia della cipolla, prodotto tipico della Basilicata e della Puglia e vengono raccolti rigorosamente a mano.

INGREDIENTI

ricetta per 4 persone

  • 500 g di lampascioni
  •  10 cucchiai di mollica di pane
  •  2 cucchiai di peperone crusco di Senise in polvere (io ho utilizzato quello di Mab)
  • Sale e olio evo qb
  • 2 spicchi di aglio
  • peperoncino piccante qb

PREPARAZIONE

  • Pulite i lampascioni, privandoli della terra e della pellicina esterna.
  • Teneteli in ammollo per qualche ora cambiando l’acqua più volte.
  • Fateli cuocere in abbondante acqua salata per circa 1 ora, cambiate l’acqua e rimetteteli a cuocere per un’altra ora.
  • Scolateli e teneteli da parte. Nel frattempo preparate il condimento.
  • Fate scaldare l’aglio in una padella con olio evo, unite la mollica di pane raffermo e fatela rosolare. Salate appena e poco prima di togliere dal fuoco unite 2 cucchiai di peperone crusco di Senise in polvere. Mescolate lasciando insaporire il tutto.
  • Unite i lampascioni bolliti al condimento di mollica e peperone e servite a tavola con aggiunta di peperoncino piccante a piacere.

lampascioni

 

biscotti mandorle e ricotta
FOOD

Biscotti di mandorle e ricotta al tempo del corornavirus

Avevo promesso di scrivere questa ricetta di biscotti alle mandorle e ricotta molto tempo fa, quando Cecilia ancora non c’era, quando le giornate trascorrevano spensierate,

lontane dalle preoccupazioni del coronavirus. Un tempo così lontano che quasi non lo ricordo più e non ricordo più nemmeno com’era starsene in giro senza l’uso di mascherine.

Tempi duri questi che ricorderemo per sempre! I nostri figli  li ritroveranno nei libri di storia e leggeranno di quanto dura è stata quella lotta e di chi restò barricato in casa mentre fuori, la primavera  esplodeva.

Una riflessione che non potevo fare a meno di sottolineare, visto che tutti i giorni questo pensiero mi assilla la mente, riflessione doverosa perché questa ricetta che sto per proporvi non cada nella banale considerazione, “ecco non ha altro a cui pensare“.

Vuole essere questo  un modo per distrarci da tutto ciò che sta accadendo, un passatempo per tutte quelle persone che fortunatamente sono in casa lontane dal terribile pensiero di avere un parente in ospedale e dedicarsi con i propri cari a condurre giornate un po’ più spensierate, soprattutto se al fianco di bambini.

Faccio gran difficoltà a pubblicare questo articolo in un momento come questo, dove il resto del mondo sembra bruciare

ma è anche il mio modo per esser vicina ad ognuno di voi che da casa cerca di trascorrere del tempo più velocemente possibile e in quest’occasione ho il modo per proporvi qualcosa di diverso.

biscotti mandorle e ricotta

biscotti mandorle e ricotta

BISCOTTI MANDORLE E RICOTTA

Riflessione sul tempo

Restate a casa e ritrovate tutto quello che scioccamente ci siam fatti togliere dalla vita e dal sistema, ritrovate il tempo, un bene prezioso che non vi verrà mai più restituito.

Cercate in questi giorni di quarantena tutto ciò che la vita frenetica di sempre vi ha vigliaccamente sottratto, riprendetevi ciò che è vostro, il tempo con i vostri cari, le coccole, i discorsi intorno ad un tavolo, le mattine lunghe, lunghissime mentre vi guardate negli occhi con il viso ancora provato dalla notte e con i capelli arruffati.
Il mio piccolo contributo alle vostre mattine in famiglia, alla luce di questi primi raggi di sole primaverili che sembrano urlare, forza, ce la possiamo fare!
Una ricetta soffice, morbidissima dal profumo fresco di mandorle e di rinascita che potrete facilmente realizzare anche con l’aiuto dei più piccoli.

biscotti mandorle e ricotta

biscotti mandorle e ricotta

BISCOTTI SOFFICI ALLE MANDORLE E RICOTTA

Dato il momento storico, questo è il momento di acquistare prodotti italiani, la nostra economia ne ha bisogno e soprattutto i piccoli imprenditori locali. Sosteniamoli acquistando online.

Per questa ricetta ho utilizzato una farina di grani antichi biologica prodotta in Basilicata dall’azienda Milonia che effettua vendita sul proprio sito.

Acquistando da loro e inserendo  il codice Accadeintavola15, potrete ricevere uno sconto speciale del 15%.

INGREDIENTI

  • 120 g di farina semi- integrale di farro- Milonia
  • 80 g di farina di mandorle
  • 280 g di ricotta fresca
  • 100 g di burro
  • 20 ml di latte di mandorla
  • 1 uovo
  • zucchero qb
  • 1 cucchiaino di lievito in polvere

PROCEDIMENTO

  • In una ciotola versate la ricotta, il latte di mandorla, burro, zucchero e lievito.
  • Unite l’uovo e poco per volta le farine.
  • Lavorate l’impasto con le mani e lasciate riposare in frigo per 30 min.
  • Trascorso il tempo di riposo, infarinate il piano di lavoro, stendete  l’impasto con l’aiuto di un tagliapasta a forma di cerchio, della circonferenza del palmo di una mano.
  • Ripiegate i cerchi  di pasta su se stessi, formando dei triangoli e immergete i biscotti nello zucchero facendo una leggera pressione.
  • Disponeteli  su una teglia con carta forno e cuocete in forno preriscaldato a 190° C per circa 20 minuti.

biscotti mandorle e ricotta

cavolo
FOODLIFESTYLETRAVEL

Ricette del cavolo.

Il Molise, il cavolo e nuovi spunti..

Basta un po’ d’aria fresca, un bel sole che illumina tutto di nuova luce, per far sembrare sia già l’ora della primavera.

Ed è così, borsa sulle spalle, tutto l’occorrente  per Cecilia, occhiali da sole e su in macchina verso una nuova meta,

Il Molise.

Non so voi, ma io sussulto sempre al  pensiero di visitare un posto nuovo, solo l’idea mi crea uno stato di leggera euforia.

Durante il viaggio farnetico e immagino su ciò che mi aspetterà

e lascio sempre che percorrendo il paesaggio, le emozioni creino il viaggio. Non so se ho reso l’idea!

Il viaggio nel viaggio, per terminare  con la sorpresa di ciò che mi attenderà.

E’ davvero così curioso come un viaggio possa solleticare la mente, muovere silenziosamente qualcosa dentro noi

e far nascere nuove idee, spunti da realizzare.

Il Molise, tra le poche regioni in Italia ancora tutta da scoprire, resterà ancora per poco terra vergine per i turisti.

Dopo la grande scoperta di Matera e della Basilicata per gli stranieri, quest’anno è la volta del Molise!

Non sono certo io a dirlo ma il New York Times, che l’ ha nominata tra le 52 mete da visitare assolutamente in questo 2020.

cavolo

cavolo

Primavera anticipata a  Casa tuja

Ad accoglierci in Molise, un sole caldo, un panorama che ci toglie il fiato e mostra tutta la sua grande bellezza, la semplicità, il pascolo allo stato brado,

la campagna e in fondo, dietro le colline, l’azzurro del mare.

Siamo ospiti a Casa tuja, una delle pochissime realtà ricettive di charme nella campagna Molisana, poco fuori Tavenna.

Ad attenderci due bellissime padrone di casa, Nadia e Lorenza sua figlia che subito ci mostra l’orto coltivato dal nonno. Insalate, finocchio, cavolo romanesco, cavolo nero, verza….

un vero trionfo della natura.

Un pranzo consumato all’aperto e tutto il piacere di vivere una giornata davvero come fosse primavera.

Ed ecco come la bellezza di un viaggio ispiri una ricetta da voler preparare al mio rientro.

Pronti a prender nota?

cavolo

cavolo

cavolo

Location: Casa Tuja

Arredi e complementi: Tine K homeAM Living StudioFiorirà un giardino

cavolo

cavolo

cavolo

VELLUTATA DI CAVOLO ROMANESCO e salsa di CAVOLO NERO

Le dosi di questa ricetta sono per 4 persone. La dose della salsa del cavolo nero potrebbe risultare abbondante. In tal caso potrete utilizzarla per condire uno spaghetto il giorno seguente.

INGREDIENTI

  • 1/2 CAVOLO ROMANESCO
  • 1/2 PORRO
  • 2 PATATE
  •  1/2 KG DI CAVOLO NERO
  • OLIO EVO, SALE, PEPE Q.B.
  •  1 SPICCHIO DI AGLIO
  •  3 CUCCHIAI DI PARMIGIANO REGGIANO
  •  2 CUCCHIAI DI PECORINO (IO QUELLO DI MOLITERNO)
  •  FRUTTA SECCA A PIACERE
  •  2 FETTE DI PANE RAFFERMO ( io quello con SEMI DI PAPAVERO e lievito madre di Valeria Plati)
  •  8 FILETTI DI ALICI DEL CANTABRICO ( io quelle Delicius)
  •  4 CUCCHIAI DI RICOTTA FRESCA

PROCEDIMENTO

  • Per prima cosa mondate tutta la verdura e tagliate a pezzi grossolanamente.
  • Fate sbollentare in acqua le foglie di cavolo nero.
  • Lasciate raffreddare e mettetele in un mixer con il parmigiano, pecorino, aglio, frutta secca, una presa di sale e olio. Riducete in salsa. Lasciate da parte.
  •  A parte in una casseruola mettete a cuocere il cavolo romanesco, le patate e il porro in acqua (deve coprire le verdure) e un giro di olio.
  •  Una volta cotte, tenete da parte una tazza di acqua di cottura (potrebbe servire per allungare la consistenza della vellutata) passatele con il mixer ad immersione e aggiustate di sale.
  •  Aggiustate con acqua di cottura secondo vostro piacimento.
  •  Sbriciolate con le mani in modo grossolano le fette di pane e fatele scaldare in un padellino con tre filetti di alici. Mettetele da parte, serviranno per completare il piatto.
  • E’ il momento dell’impiattamento.
  • Prendete delle terrine, versateci la vellutata di cavolo romanesco ancora fumante. Versateci un paio di cucchiai di salsa al cavolo nero, formate delle piccole quenelles di ricotta fresca.
  • Unite anche  le briciole di pane alle alici e per una maggior sapidità unite le alici tagliate in piccoli pezzi. Terminate con un filo di olio evo e del pepe a piacere.

 

 

1 3 4 5 12